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From SOAD to Yerevan

Giorgia Leonardi - Era il 2000, una sera di primavera quando dalla radio in macchina di un mio amico sentii un suono celestiale, era “Spiders” dei System Of A Down. Fu amore al primo ascolto, successivamente divorai tutto il loro primo cd e li scelsi come mia band preferita. Mio figlio porta il nome del loro chitarrista.

La loro musica parlava di ribellarsi alle cose sbagliate e soprattutto parlava dell’Armenia, una nazione che conoscevo solo per averla studiata a scuola. Loro parlavano del Genocidio Armeno della prima guerra mondiale, della loro rabbia perché questo non venisse riconosciuto e condannato come fu per gli ebrei il processo di Norimberga. Il mondo non lo sapeva e Serj Tankian urlava la sua disperazione, quella disperazione diventò la mia e sposai la causa e poi l’intera Armenia. Mi donai anima e corpo, per la causa firmavo Petizioni Online e le facevo firmare a tutte le persone che conoscevo e affamata. scoprivo l’Armenia e più la scoprivo e più me ne innamoravo; la loro cultura, le loro tradizioni, la loro arte. Sevada Grigoryan divenne il mio pittore preferito con i suoi dipinti che parlano della famiglia e del calore affettuoso Armeno, dei loro vestiti tradizionali che sono semplicemente Perfetti, del valore dei soldati che tornano a casa dalle loro mogli e dai loro figli, i campi e i fiori, l’operosità del popolo Armeno che è racchiuso tutto nello stemma (Hayastani Zinansham) sulla bandiera (Yeřaguyn) dove spiccano i simboli della cultura, della dignità Armena che lotta e muore per la propria patria, che lavora la propria terra con amore, che scrive musiche splendide, che lotta per la sua indipendenza sperando in un domani dove ogni Armeno possa vivere in pace dagli oppressori. Amo con tutto il cuore e l’anima questa bellissima nazione e mi sento di farne parte, sento la loro essenza spirituale che scorre nelle mia vene e mi fa sentire ricca e piena di calore.

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