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Tra Carrara eYerevan il gemellaggio della cultura

  • 11 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Letizia Leonardi (Assadakah News) - Nel quadro delle celebrazioni per la Giornata dell’Indipendenza della Repubblica d’Armenia, che si è svolta a Roma lo scorso 6 ottobre, l’Ambasciata della Repubblica di Armenia in Italia ha tenuto un evento istituzionale nel corso del quale l’Ambasciatore Vladimir Karapetyan ha consegnato attestati di riconoscimento del Comune di Yerevan a due figure legate al rapporto culturale tra la capitale armena e la città apuana di Carrara. Si è trattato della scrittrice Marta Tongiani, autrice del volume Carrara chiama Erevan e il geografo Riccardo Canesi.

Il riconoscimento ufficiale ribadisce una realtà che dura da decenni: Yerevan e Carrara sono città gemellate. Il gemellaggio è attestato dalle fonti ufficiali della municipalità di Yerevan e ha lasciato anche testimonianze materiali in città, come il monumento omonimo “Hands (o Fountain) of Friendship”, dono del territorio apuo alle autorità di Yerevan.

La presenza del libro Carrara chiama Erevan nella rete di relazioni culturali non è episodica. Il volume è stato presentato pubblicamente a Carrara con la partecipazione (o la rappresentanza) dell’Ambasciata armena e racconta storie e iniziative collegate proprio al gemellaggio: occasioni, contatti istituzionali e scambi culturali che hanno caratterizzato il rapporto tra le due città nel tempo. La copertura locale dell’evento mostra come la pubblicazione abbia costituito un momento di rilancio delle relazioni civiche e culturali.

Riccardo Canesi è un professore di geografia originario di Carrara, docente per molti anni in istituti locali e autore di saggi sul territorio, Canesi è figura nota nell’ambito culturale e ambientale della provincia apuana e il riconoscimento di Yerevan gli è stato attribuito per il contributo al dialogo e alla diffusione della conoscenza sulla cooperazione tra le due comunità.

Per l’Ambasciata armena e per il Comune di Carrara, questi attestati hanno una doppia valenza: da un lato la riconoscenza pubblica verso chi promuove il dialogo culturale; dall’altro il segno di continuità di rapporti internazionali locali che, pur partendo da iniziative culturali e civiche, assumono valore istituzionale e simbolico. In tempi nei quali il patrimonio identitario e la diplomazia locale ritrovano rilevanza, il gesto rappresenta un’operazione di soft diplomacy che parla ai cittadini oltre che agli addetti ai lavori.

L'importanza di questo gesto risiede nel fatto che riporta all’attenzione pubblica un gemellaggio storico (Carrara–Yerevan) di natura culturale e istituzionale.

Documenta inoltre il ruolo di operatori culturali e accademici locali (come Tongiani e Canesi) nell’alimentare relazioni internazionali concrete, non solo protocollari. Segnala inoltre un’azione diplomatica visibile dell’Ambasciata armena in Italia, guidata dall’Ambasciatore Vladimir Karapetyan, che utilizza momenti simbolici (come la Giornata dell’Indipendenza) per rinsaldare legami con le comunità locali.


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