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Turchia - Erdogan: "Nuova era nei rapporti con Riyadh"

(Agenzia Nova) - Turchia e Arabia Saudita hanno concordato di "sviluppare le relazioni al piu' alto livello sulla base del rispetto reciproco e della fiducia" e di "riattivare un grande potenziale economico riunendo imprese e investitori dei due Paesi". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayip Erdogan, al termine di un importante viaggio in Arabia Saudita, dove ha incontrato il re saudita Salmam bin Abdulaziz e l'erede al trono Mohammed bin Salman, in quello che ha rappresentato il primo incontro con la leadership saudita dall'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi a Istanbul nel novembre del 2018. Parlando in aereo con i giornalisti al rientro in patria, Erdogan ha ripercorso le tappe della sua missione: "Il primo giorno della nostra visita, abbiamo incontrato sia il re Salman bin Abdulaziz al Saud che il principe ereditario Mohammed bin Salman a Gedda.

Abbiamo esaminato tutti gli aspetti delle nostre relazioni bilaterali. Abbiamo scambiato opinioni su questioni regionali e internazionali", ha detto Erdogan, garantendo poi il sostegno del suo Paese all'organizzazione dell'Expo 2030 a Riyadh. Esprimendo soddisfazione per la ripresa dei collegamenti aerei Turchia-Arabia Saudita, Erdogan ha posto l'accento sulla ripresa del settore turistico. "Ho specificamente affermato che attribuiamo importanza alla promozione del turismo. Con l'allentamento delle misure epidemiche da parte delle autorita' saudite, quest'anno i nostri cittadini potranno eseguire le loro preghiere dell'Hajj e dell'Umrah” (i pellegrinaggi islamici), ha detto il capo dello Stato turco, parlando poi di una nuova era delle relazioni tra Riyadh e Ankara. "Abbiamo dimostrato la nostra volonta' comune di sviluppare le nostre relazioni sulla base del rispetto reciproco e della fiducia al piu' alto livello. Siamo determinati a continuare questo sforzo per i nostri interessi comuni e per la stabilita' della nostra regione", ha aggiunto il presidente, citato dall'agenzia di stampa turca "Anadolu", spiegando come sia necessario "trovare insieme nuovi mercati".

La visita di Erdogan in Arabia Saudita e' la prima nel regno del Golfo dopo l'uccisione del giornalista saudita, Jamal Khashoggi, all'interno del consolato di Riyadh a Istanbul nel novembre 2018 che ha portato ad un gelo tra i due Paesi e ad un crollo del commercio bilaterale. La visita di Erdogan in Arabia Saudita giunge mentre il governo turco sta cercando di rafforzare il commercio e attirare investimenti da parte dei Paesi del Golfo, in particolare Arabia Saudita ed Emirati. L'obiettivo e' di Ankara e' quello di tamponare le conseguenze della crisi economica e valutaria che sta colpendo la Turchia e che si e' aggravata con la guerra in Ucraina. Il Paese ha registrato nel mese di marzo un tasso di inflazione annuale del 61,14 per cento, il piu' alto negli ultimi 20 anni, con i prezzi dei trasporti e dei generi alimentari che sono aumentati in un anno del 99, 12 e del 70,33 per cento. Nel frattempo, l'invasione russa dell'Ucraina ha visto un aumento dei prezzi di gas, petrolio e grano.

L'inflazione galoppante della Turchia segue anche una serie di tagli dei tassi di interesse alla fine dello scorso anno, in quella che e' una strategia espressamente voluta da Erdogan contro l'alto costo del denaro. La gestione della crisi economica potrebbe costare cara al presidente turco che cerca una rielezione alle elezioni presidenziali del giugno 2023, rendendo fondamentale un rapporto con Arabia Saudita ed Emirati che, anche grazie agli alti prezzi del petrolio, stanno ottenendo alti guadagni dalla crisi in Ucraina. Il governo di Ankara spera infatti che il riavvicinamento aiutera' a riportare il commercio ai livelli precedenti e ad aumentare gli investimenti sauditi in Turchia. Lo scorso 27 aprile, il ministro delle Finanze turco Nureddin Nebati ha avuto un colloquio in videoconferenza con l'omologo saudita, Mohammed al Jadaan "Ci siamo scambiati idee nei settori dell'economia, del commercio e degli investimenti al fine di sviluppare la cooperazione tra i nostri Paesi", ha affermato Nebati su Twitter. Le esportazioni turche in Arabia Saudita, un tempo mercato chiave per la Turchia, sono crollate alla fine del 2020, in coincidenza con quello che gli esportatori turchi hanno definito un boicottaggio non ufficiale. L'anno scorso, le esportazioni turche sono state poco piu' di 200 milioni, in netto calo rispetto a circa 3,2 miliardi nel 2019, secondo i dati ufficiali turchi. Arabia Saudita e Turchia hanno avviato a partire dal 2021 un processo di normalizzazione delle relazioni, in particolare dopo che Riad - insieme a Bahrein, Emirati ed Egitto – ha revocato l'embargo nei confronti del Qatar in corso dal giugno 2017. Dopo che i colloqui, iniziati a livello tecnico, sono stati spostati sul terreno politico, sono stati fatti i preparativi per gli incontri dei leader dei due Paesi. Lo scorso 7 aprile, la Turchia ha deciso di sospendere il processo nel caso di 26 imputati per l'omicidio di Khashoggi nel consolato generale di Istanbul e di trasferire il fascicolo in Arabia Saudita. L'opposizione al presidente Erdogan ha criticato la decisione, affermando che questo passo e' stato compiuto a causa della necessita' della Turchia di creare afflussi di valuta estera per sostenere la svalutazione della lira turca. Turchia e Arabia Saudita stanno lavorando da mesi a un riavvicinamento che rientra in un piu' ampio riallineamento dei Paesi del Medio Oriente che stanno lavorando per sanare le loro divisioni e creare nuovi equilibri, in concomitanza con il disimpegno degli Stati Uniti dalla regione. Il rilancio nei rapporti con l'Arabia Saudita segue il riavvicinamento storico tra la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti che alla fine del 2021 ha sbloccato accordi per miliardi di dollari tra i due Paesi. Gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato uno scambio di valuta da 4,9 miliardi di dollari con la Turchia a gennaio, offrendo il supporto tanto necessario alla lira turca sotto pressione dei mercati internazionali. Gli Emirati Arabi Uniti hanno delineato inoltre i piani per u n fondo da 10 miliardi di dollari per sostenere gli investimenti, mentre cercano di raddoppiare il commercio bilaterale.

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