Umbria - La Regione riconosce lo Stato di Palestina
- 1 set
- Tempo di lettura: 3 min
Assadakah News - Dopo la Regione Liguria, anche la Regione Umbria riconosce lo Stato di Paestina. "L'Umbria riconosce la Palestina, una realtà che non può scomparire e che noi vogliamo sostenere con grande determinazione".
Con queste parole e con l'esposizione della bandiera palestinese a Palazzo Donini la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha accolto, insieme all'assessore con delega alla Pace Fabio Barcaioli, la ministra degli Affari esteri e degli espatriati dello Stato di Palestina, Varsen Aghabekian, l'ambasciatrice designata della Palestina in Italia, Mona Abuamara, e i membri della delegazione in visita questa mattina nella sede della Giunta regionale, accompagnati dal magnifico rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, da padre Ibrahim Faltas e dalla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi.

"Accanto alla bandiera della nostra Regione sventola quella della Palestina: è un gesto che racchiude un grande significato, per la nostra storia, per l'Italia intera e per l'Umbria - ha dichiarato la Presidente - Riconosciamo nel popolo palestinese un grande popolo e un grande Paese. E oggi riconosciamo che in queste sale ci sono un ministro di governo e un ambasciatore che vogliamo diventi l'ambasciatore in Italia. Lo chiediamo con forza al nostro Governo, lo continueremo a chiedere e saremo a disposizione per ogni atto, anche formale, che potrà aiutarci non solo ad accogliere ma anche a rendere libera la Palestina. La vostra visita per noi ha un'importanza profonda: nell'ambito delle nostre responsabilità istituzionali desideriamo ribadire a gran voce questa vicinanza. Lo facciamo non soltanto con le parole, ma anche con i gesti, con i segni esteriori e soprattutto con le azioni di cooperazione e collaborazione che portiamo avanti. La nostra convinzione più profonda, che ci ha spinto anche a istituire la delega alla cooperazione internazionale e alla pace, affidandola all'assessore Fabio Barcaioli, è la stessa che anima il popolo palestinese: crediamo nella pace. Con questa visita, che ci onora profondamente - ha concluso la presidente Proietti - vogliamo rinnovare il nostro impegno: essere a fianco della Palestina e lavorare insieme per costruire ponti di amicizia, di collaborazione e di speranza, certi che solo così potremo consegnare alle generazioni future un futuro di pace e di giustizia".
Parole d'impegno e vicinanza concreta al popolo palestinese sono arrivate anche dalla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, che è anche delegata Anci per la pace: "Non abbiamo bisogno di proclami, abbiamo bisogno di fare. Per questo desidero richiamare le parole di Aldo Capitini che ci ha insegnato che per costruire la pace è necessario preparare la pace. Da sindaca e da delegata nazionale ANCI raccolgo questo insegnamento e lo traduco in un impegno concreto: lavorare alla costruzione di una rete di Comuni italiani pronti a formarsi e a collaborare per sviluppare processi sempre più solidi di cooperazione con la Palestina. L'8 e il 9 settembre - ha continuato la sindaca - grazie alla collaborazione con la Regione Umbria, ospiteremo a Perugia una delegazione di sindaci palestinesi. In quell'occasione anche il Comune di Perugia esporrà la bandiera della Palestina dal palazzo dei Priori: un segno di vicinanza e di fratellanza".
Nel corso dell'incontro padre Ibrahim Faltas ha ringraziato per l'accoglienza dei bambini di Gaza che sono arrivati dieci giorni fa: "tutti noi lavoriamo per la pace - ha commentato - questo è il nostro scopo, la nostra speranza è vivere in pace in Terra Santa". La delegazione palestinese era composta, oltre che dalla ministra e dall'ambasciatrice designata, anche da Adel Atieh, direttore del dipartimento per gli Affari europei del ministero degli Affari esteri e degli espatriati dello Stato di Palestina, Ameed Abdalrahim, secondo segretario - Ufficio del ministro degli Affari esteri e degli espatriati dello Stato di Palestina, Issam Qadri, secondo segretario - Ambasciata di Palestina in Italia.
Commenti