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Vaticano - Ambasciatore Al Khazen su visita Papa in Libano

(Agenzia Nova) - La visita di Papa Francesco in Libano, prevista per giugno, dev'essere fonte d'ispirazione per la lotta alla corruzione, uno dei flagelli del Paese dei cedri. Lo ha detto Farid al Khazen, l'ambasciatore di Beirut presso la Santa Sede, durante l'evento "Corruzione - anticorruzione: il modello italiano nel dibattito internazionale", tenutosi presso la sede della Stampa estera a Roma. "La visita del Papa puo' essere una grande fonte d'ispirazione per la lotta alla corruzione", ha detto il diplomatico, spiegando che "il Vaticano e' da anni coinvolto nella lotta alla corruzione e il Papa viene da un contesto, quello argentino, in cui gli interessi di pochi, perseguiti illegalmente e nell'ombra, hanno danneggiato la vita di molti". Inoltre, secondo il diplomatico libanese, la visita del Papa "e' un'occasione di unita' non solo per i cristiani ma per tutte le confessioni: ci aiutera' a ricordare l'importanza di vivere in pace e di combattere insieme contro i mali comuni del nostro Paese".

La visita del Papa avverra' mentre il Libano sta affrontano la piu' grave crisi economica nella storia. La crisi e' iniziata formalmente nell'ottobre del 2019 con le manifestazioni contro una tassa sulle chiamate via Whatsapp e si e' aggravata in modo devastante dopo l'esplosione del porto di Beirut del 4 agosto del 2020 costata 219 morti, migliaia di feriti e 300.000 sfollati. In questi tre anni gli afflussi di valuta estera si sono praticamente fermati. La lira libanese e' crollata, passando da 1.500 lire per un dollaro prima della crisi, a un tasso di mercato di circa 23.000 lire per un dollaro alla fine del gennaio 2022. Secondo dati dell'Fmi, nel 2021 il Libano ha registrato una contrazione della propria economica del 10,5 per cento, sulla scia di una contrazione del 21,4 per cento nel 2020. Il Pil e' passato dai 52 miliardi di dollari nel 2019 a 21,8 miliardi di dollari previsti nel 2021, segnando una contrazione del 58,1 per cento, la piu' alta in un elenco di 193 Paesi.

La missione del Santo padre avverra' dopo le elezioni legislative del 15 maggio, appuntamento cruciale per i delicati equilibri politici del Paese dei cedri. Vale la pena ricordare che in accordo con la pratica libanese del confessionalismo politico, le comunita' religiose libanesi distribuiscono posti riservati nei diversi collegi elettorali in base al loro peso demografico. Le confessioni religiose sono rispettivamente cristiani (divisi in maroniti, greco cattolici, greco ortodossi, armeni cattolici e armeni ortodossi), musulmani sunniti, musulmani sciiti e alauiti, drusi. La distribuzione dei voti e' proporzionale. Una volta contate tutte le schede elettorali, il totale dei voti validi in ciascuna circoscrizione viene diviso per il numero dei seggi da ricoprire, il che da' la soglia elettorale necessaria affinche' una lista ottenga un seggio. La ripartizione dei seggi avviene tra le liste che hanno raggiunto tale quorum in proporzione alla percentuale di voti ottenuta, quindi all'interno delle liste secondo le quote nominali ed il numero di voti di preferenza ottenuti dai candidati.

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