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Vertice Doha - Condanna unanime degli Stati Arabo-Islamici

  • 15 set
  • Tempo di lettura: 5 min

Assadakah News - S.A. l'emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, ha presieduto il Vertice di Emergenza Arabo-Islamico, tenuto allo Sheraton Hotel di Doha.

L'emiro del Qatar, Sheikh Tamin bin Hamad Al-Thani
L'emiro del Qatar, Sheikh Tamin bin Hamad Al-Thani

Nei numerosi interventi, i rappresentanti dei Paesi Arabi e Musulmani sono stati unanimi del condannare senza riserve le aggressioni israeliane e il genocidio di Gaza, esprimendo piena solidarietà al Qatar e alle nazioni che hanno subito aggressioni da parte dello Stato ebraico, che continua impunemente a commettere gravissime violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, e a minacciare la sicurezza nazionale araba e islamica.

Una inequivocabile conferma che questa aggressione mette chiaramente a nudo il fatto che le pratiche israeliane hanno trasgredito ogni singola logica politica e militare, oltre a tutte le linee rosse.

Il presidente dell'Algeria, Abdelmadjid Tebboune
Il presidente dell'Algeria, Abdelmadjid Tebboune

La politica israeliana è stata condannata nei termini più forti, come violazione della sovranità e della sicurezza del Qatar e dei Paesi aggrediti, e compromette gli sforzi di mediazione per il cessate il fuoco a Gaza, insieme a Egitto e Stati Uniti, per porre fine alla guerra e alla tribolazione senza precedenti che sta affrontando il fraterno popolo palestinese.

La condotta sconsiderata di Israele, che destabilizza la sicurezza regionale, minaccia di ampliare la portata del conflitto e spingere la regione in una pericolosa spirale di escalation, non può essere accettata né accolta con il silenzio.

Ogni leader intervenuto alla conferenza di Doha ha invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità morali e legali per garantire che queste aggressioni non si ripetano, e per porre fine alla brutale guerra di Israele, chiedendo che i responsabili di flagranti violazioni siano chiamati a rispondere delle loro azioni, e che si ponga fine al prevalente stato di impunità.

Il presidente del Libano, Joseph Aoun
Il presidente del Libano, Joseph Aoun

E’ ormai chiaro come la linea aggressiva perseguita da parte israeliana abbia il deliberato intento di sabotare ogni singola possibilità di raggiungere una de-escalation e un accordo che garantisca un cessate il fuoco duraturo e il rilascio di ostaggi e prigionieri.

Questa posizione tradisce l'assenza di qualsiasi volontà politica da parte di Israele di muoversi seriamente verso l'instaurazione della pace nella regione, evidenziando che l'incoscienza e la crescente arroganza richiedono che i leader del mondo arabo e islamico lavorino insieme per stabilire fondamenta e principi che riflettano la loro visione condivisa e i loro interessi comuni.

Il vice ministro della Difesa dell'Oman, Shihab bin Tarik bin Taimur Al Said
Il vice ministro della Difesa dell'Oman, Shihab bin Tarik bin Taimur Al Said

L'adozione da parte del Consiglio della Lega Araba, durante l’ultima sessione ministeriale, della risoluzione intitolata "Visione Congiunta per la Sicurezza e la Cooperazione nella Regione", costituisce un nucleo su cui costruire, con l'obiettivo di raggiungere un consenso arabo e islamico.

L’ambasciatore Naser Abdullah Al Hayyen, rappresentante permanente del Kuwait per le Nazioni Unite a Ginevra
L’ambasciatore Naser Abdullah Al Hayyen, rappresentante permanente del Kuwait per le Nazioni Unite a Ginevra

Un quadro di governo per la sicurezza e la cooperazione regionale e di stabilire i meccanismi necessari per affrontare la fase critica che la regione sta attraversando, in modo da impedire a qualsiasi parte di esercitare l'egemonia regionale o di imporre accordi di sicurezza unilaterali che minerebbero la sicurezza e la stabilità delle nazioni arabe e islamiche.

Israele deve rendersi conto che la sua sicurezza e incolumità non saranno mai raggiunte attraverso politiche di forza e aggressione, ma piuttosto attraverso l'adesione al diritto internazionale e il rispetto della sovranità delle nazioni arabe e islamiche. La sovranità di questi stati non può essere violata con nessun pretesto, secondo principi non negoziabili.

Il primo ministro iracheno Al-Soudani
Il primo ministro iracheno Al-Soudani

Il mondo intero deve riconoscere che le politiche di Israele stanno minando le prospettive di pace nella regione, violando il diritto internazionale, le norme consolidate e i valori umanitari, e non farà altro che portare ulteriore tensione e instabilità, con gravi ripercussioni sulla sicurezza globale.

Conseguenze che saranno disastrose, con la Regione trascinata nuovamente in un clima di conflitto, la perdita di sforzi storici per costruire la pace e l'annullamento dei risultati ottenuti, un prezzo che sarà pagato senza eccezioni.

Re Abdallah II di Giordania
Re Abdallah II di Giordania

Gli sforzi dei padri fondatori per la pace non devono essere vani, e il rimpianto in quel momento sarebbe inutile.

Inoltre, i diversi leaders hanno convenuto che è giunto il momento di affrontare la questione palestinese con serietà e decisione, riconoscendola come chiave per la stabilità della regione, e sottolineando che una soluzione giusta e globale alla questione centrale del mondo arabo e islamico deve basarsi sulla fine dell'occupazione e sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale.

Mahoud Abbas, presidente della Autorità Nazionale Palestinese
Mahoud Abbas, presidente della Autorità Nazionale Palestinese

Una questione che sarà affrontata alla Conferenza Internazionale per la Soluzione dei Due Stati, in programma il prossimo 22 settembre, a margine del segmento di alto livello dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, tappa fondamentale nel percorso verso il raggiungimento di una soluzione giusta e sostenibile.

IIconvenuti al Vertice hanno ribadito l’appello per l'immediato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di tutti i Paesi che non hanno ancora compiuto questo passo, come unico mezzo per preservare la soluzione dei due Stati.

Il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Ghazouani
Il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Ghazouani

Il mondo arabo-islamico sta affrontando un momento critico che richiede unità, come punto di riferimento fondamentale per affrontare le sfide future, unità essenziale per garantire che non si scivoli verso ulteriori conflitti, e per impedire l'imposizione di accordi regionali che contraddicano i reciproci interessi.

Il messaggio è chiarissimo: qualsiasi violazione della sovranità delle nazioni, o il fallimento degli sforzi di pace, non sarà tollerata.


Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi
Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi

Tutte le nazioni saranno fianco a fianco nella difesa dei diritti arabi e islamici, primo tra tutti il ​​diritto del popolo palestinese a stabilire il proprio Stato indipendente e a vivere in libertà, dignità e sicurezza. A tale scopo è necessario un cambiamento nel modo in cui il nemico percepisce la regione, in modo che riconosca che ogni nazione araba, con il suo territorio che si estende dall'Atlantico al Golfo, e il suo ombrello che comprende tutte le nazioni islamiche e i Paesi amanti della pace, è una forza che non può essere ignorata.

Il presidente ad interim della siria, Ahmad Al-Sharaa
Il presidente ad interim della siria, Ahmad Al-Sharaa

Cambiare questa percezione richiede politiche e raccomandazioni decisive, attuate con sincerità e autentico impegno, in modo che ogni aggressore venga scoraggiato e qualsiasi aspirante avventuriero ci pensi due volte.

I leaders hanno poi espresso sincera gratitudine a S.A. l'emiro Tamim bin Hamad Al-Thani, per aver ospitato questo vertice cruciale, convocato in un momento eccezionalmente critico e in mezzo a sfide formidabili che la regione si trova ad affrontare, che Israele cerca di trasformare in un'arena aperta per attacchi, minacciando la stabilità dell'intera regione e costituendo una grave violazione della pace e della sicurezza internazionale, nonché dell'ordine internazionale basato sulle regole.

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