Yemen - Attaccata sede UNHCR rubati dati sensibili
- 29 ott
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Assadakah News - La milizia Houthi dello Yemen ha fatto irruzione nella sede dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) a Sana'a, arrestando per alcune ore diversi dipendenti delle Nazioni Unite prima di rilasciarli e confiscando beni, inclusi i database dei beneficiari dei progetti dell'UNHCR per sfollati e rifugiati.

Il giornalista yemenita Fares Al-Humairi, citando fonti riservate, ha riferito che uomini armati Houthi "hanno assaltato ieri sera la sede dell'UNHCR situata in via Algeria a Sana'a". Durante l'irruzione, "tre dipendenti dell'UNHCR sono stati arrestati per alcune ore e successivamente rilasciati". Al-Humairi ha aggiunto che gli Houthi "hanno danneggiato i contenuti della sede ONU e confiscato beni cruciali, tra cui il database dei beneficiari dei progetti per sfollati e rifugiati", sottolineando che l'assalto "ha causato l'interruzione delle comunicazioni ufficiali tra la sede centrale, le filiali e le squadre sul campo". L'irruzione segue di un giorno l'assalto alla sede dell'inviato ONU in Yemen e dell'ufficio dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) nel quartiere di Hadda, a sud di Sana'a, saccheggiati sotto la guida dei leader Houthi Mohammed Al-Washli e Saqr Al-Shami.
Questi episodi si inseriscono in una serie di violazioni contro le sedi di organizzazioni internazionali e locali a Sana'a. Fonti locali hanno rivelato che le operazioni delle Nazioni Unite nelle aree controllate dagli Houthi continuano a essere ostacolate, con restrizioni imposte al lavoro umanitario dal 2021 attraverso irruzioni e detenzioni di personale locale. In alcuni casi, i dipendenti vengono rilasciati in cambio di accordi finanziari, aiuti o armi, in un pattern di estorsione ripetuto. Dichiarazioni ONU confermano che circa 60 dipendenti locali sono attualmente detenuti, con attacchi sistematici alle sedi delle Nazioni Unite. Questo ha spinto l'organizzazione a rivalutare il proprio approccio operativo e a nominare Mu'in Shreim, ex vice dell'inviato ONU, per rafforzare gli sforzi di protezione del personale e prevenire ulteriori detenzioni in futuro.







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