Addio al narratore dell'archeologia Brian Fagan
- 21 lug
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Letizia Leonardi (Assadakah News) - È morto all’età di 88 anni in California Brian Fagan, archeologo britannico naturalizzato americano, tra i più influenti e amati divulgatori scientifici del nostro tempo. A dare notizia della sua scomparsa è stato il quotidiano britannico The Guardian, confermata anche dall’agenzia Adnkronos.
Fagan non è stato solo un professore all’Università della California a Santa Barbara, ma soprattutto una figura chiave per aver portato l’archeologia fuori dalle accademie. Con una scrittura limpida e appassionata, ha saputo raccontare la storia dell’umanità traducendo ossa, cocci e incisioni in storie vive.
Ha iniziato la sua carriera con scavi in Africa centrale, ma ha poi viaggiato tra Egitto, Mesoamerica, Europa neolitica e culture oceaniche, costruendo una visione globale della storia antica. Più che cercare "cose", Fagan cercava significati: come vivevano, cosa temevano, come sopravvivevano i nostri antenati.
In Italia è stato pubblicato da editori come Garzanti, Newton Compton, Sperling & Kupfer, Corbaccio, San Paolo, Carocci, Il Saggiatore e altri, con una straordinaria varietà di titoli, che hanno spaziato dalla vita spirituale dell’uomo preistorico (Le origini degli dei, 2000), alle grandi civiltà scomparse (Gli aztechi, Antiche civiltà precolombiane), fino ai temi più urgenti come il cambiamento climatico (La rivoluzione del clima, 2001; Storia dei cambiamenti climatici, 2022).
Con Nadia Durrani, archeologa e coautrice di molti suoi ultimi lavori, ha firmato testi fondamentali per la divulgazione contemporanea, tra cui Breve storia dell’archeologia (Salani, 2023) e Breve storia archeologica dell’umanità (Carocci, 2023). In uno dei suoi ultimi saggi, Cosa abbiamo fatto a letto (Leg Edizioni, 2021), ha persino raccontato la storia culturale del sonno e dell’intimità, dimostrando ancora una volta che l’archeologia non è solo scavo, ma racconto della vita.
Fagan ha lasciato un’eredità non solo scientifica ma educativa. Ha insegnato a migliaia di lettori che il passato è una bussola per capire il presente e che conoscere le civiltà scomparse è fondamentale per immaginare un futuro più consapevole.
(Foto di Hachette)






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