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Armenia - Da Milano a Yerevan la cultura e l'economia dialogano

  • 10 set
  • Tempo di lettura: 2 min
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Letizia Leonardi (Assadakaha News) - Martedì 9 settembre l’Ambasciatore Alessandro Ferranti si è recato in visita, insieme ai rappresentanti del Teatro alla Scala di Milano, il dottor Ettore Volontieri e l’ingegnere Franco Malgrande, presso il Teatro Nazionale Accademico Armeno dell’Opera e del Balletto, accolto dal Maestro Karen Durgaryan. L’incontro ha messo in luce l’entusiasmo per le relazioni culturali tra Italia e Armenia, che trovano nella musica e nell’opera un linguaggio universale e duraturo. La visita segna il primo passo concreto di una collaborazione artistica tra il Teatro armeno e l’Accademia del Teatro alla Scala, destinata a culminare nella nuova produzione italiana de I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, che andrà in scena a Yerevan nel marzo 2026.

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Qualche giorno prima, il 5 settembre, Ferranti era stato ricevuto dal Ministro delle Finanze Vahe Hovhannisyan, che ha illustrato l’attuale quadro economico armeno sottolineando la necessità di incrementare gli investimenti e i legami commerciali con l’Italia. L’ambasciatore ha ricordato l’apertura di un Desk ICE presso l’Ambasciata, volto a favorire i rapporti tra imprenditori dei due Paesi, e ha espresso apprezzamento per gli sforzi armeni nel creare un contesto favorevole agli investimenti. Entrambe le parti hanno convenuto di proseguire il dialogo per individuare nuove opportunità di cooperazione bilaterale.

Questi sviluppi si inseriscono in una cornice più ampia: lo scorso giugno, il Presidente armeno Vahagn Khachaturyan aveva ribadito con Ferranti la volontà di rafforzare i rapporti in ambiti quali cultura, turismo, educazione e facilitazioni nei visti Schengen. L’Italia, oltre a puntare sulla diplomazia culturale, sta consolidando la propria presenza economica in Armenia con iniziative concrete come i progetti infrastrutturali e urbani di aziende italiane, tra cui Renco, e con l’impegno a favorire investimenti reciproci.

La combinazione di cultura e economia conferma così la traiettoria di una relazione bilaterale che guarda al futuro: l’opera lirica e la diplomazia commerciale diventano strumenti complementari per rafforzare il legame tra Roma e Yerevan, in un dialogo che cresce su basi concrete e condivise.

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