Mona Abu Amara: una diplomatica con la Palestina nel cuore
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di Issam Al-Halabi* (Assadakah News)
In un tempo dominato dal rumore di fondo della politica e da conflitti retorici sempre più aggressivi, poche figure riescono a conquistare autorevolezza attraverso la calma e la capacità di dialogo. Tra queste spicca l’Ambasciatrice Mona Abu Amara, oggi fra le voci palestinesi più rispettate in Europa, dopo la sua nomina nel 2025 a rappresentante dello Stato di Palestina presso la Repubblica Italiana.
Nata nel 1979 in una famiglia colta e profondamente legata alla propria identità nazionale, Abu Amara ha trascorso l’infanzia tra la Palestina e l’esilio. Da questo duplice vissuto ha ricavato una rara abilità: leggere culture diverse senza smarrire il proprio orizzonte palestinese. La sua compostezza, la cura nel trattare le differenze e la centralità attribuita all’essere umano hanno finito per plasmare una cifra diplomatica riconoscibile e moderna.
La sua formazione accademica – Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, studi avanzati in Politiche Pubbliche e Diplomazia Moderna, corsi specialistici in Diritto Internazionale, Crisis Management, Diplomazia Pubblica e Comunicazione Politica – le ha fornito non solo una solida preparazione, ma anche un metodo. Analisi rigorosa, linguaggio misurato e capacità di sintesi costituiscono oggi il cuore del suo stile professionale.
Prima dell’ingresso nel Ministero degli Esteri palestinese, Abu Amara ha lavorato in organismi dedicati allo sviluppo e ai diritti umani, maturando una conoscenza profonda delle dinamiche sociali interne e dei meccanismi internazionali che condizionano la questione palestinese. All’interno del Ministero si è fatta rapidamente notare per la chiarezza dei suoi messaggi politici e per la gestione competente di dossier complessi, fino alla nomina come Ambasciatrice e Capo Missione della Palestina in Canada.
In Canada ha consolidato relazioni con decisori politici, università, think tank e organizzazioni comunitarie, contribuendo a rendere più presente e strutturata la voce palestinese nel dibattito pubblico. La sua forza è stata quella di combinare fermezza e umanità, presentando la Palestina non solo attraverso i tradizionali registri politici, ma anche attraverso storie, cultura, memoria collettiva e dialogo sociale.
Con l’arrivo in Italia, Abu Amara ha ulteriormente ampliato il raggio della sua azione diplomatica: Parlamento, Senato, amministrazioni locali, atenei, centri di ricerca, comunità palestinesi e arabe, associazionismo civile. In tutte queste dimensioni ha promosso uno stile fondato su ciò che gli osservatori definiscono un equilibrio raro:
profondità politica, radicata nel diritto internazionale e nei diritti umani;
centralità della persona, che porta la dimensione umana nel cuore della narrativa palestinese;
sensibilità sociale, che lega diplomazia e vita delle comunità;
fermezza nazionale, che rende le sue prese di posizione chiare, coerenti e credibili.
Il suo operato ha prodotto risultati tangibili in Canada, in Italia e nel contesto europeo: consolidamento delle missioni palestinesi, rinnovamento del linguaggio diplomatico, ampliamento delle reti istituzionali e accademiche, rilancio della diplomazia culturale, promozione della leadership femminile, rafforzamento del ruolo della Palestina nei consessi multilaterali. Di recente è stata inoltre nominata Rappresentante Permanente presso la FAO, dove promuove cooperazione internazionale a sostegno dell’agricoltura e della sicurezza alimentare palestinese.
Mona Abu Amara non rappresenta soltanto una diplomatica di alto profilo: incarna un modello di diplomazia palestinese contemporanea, capace di coniugare competenza e calma, profondità politica e umanità, sensibilità sociale e determinazione nazionale. Offre al mondo un’immagine della Palestina sobria, realistica e dignitosa, fondata sul dialogo, sulla conoscenza e sulla fiducia nella giustezza delle proprie posizioni. In questo modo, porta la voce del suo Paese oltre gli stereotipi e restituisce alla diplomazia la sua dimensione più alta: strumento di consapevolezza, cultura e influenza positiva.
*Giornalista e studioso di questioni palestinesi. Attivista nel campo della comunicazione culturale arabo-italiana presso l’Associazione di Amicizia Italia–Arabia, di cui è membro del consiglio direttivo.







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