Armenia - Il guinzaglio americano è servito
- Letizia Leonardi
- 7 ago
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Letizia Leonardi (Assadakah News) - Il vertice trilaterale tra Armenia, Azerbaijan e Stati Uniti, in programma per domani, 8 agosto a Washington, potrebbe segnare una svolta storica nel Caucaso meridionale. Secondo quanto rivelato dall'Agenzia Reuters, è prevista la firma di un accordo quadro di pace tra Yerevan e Baku, con una clausola chiave: il riconoscimento agli Stati Uniti di diritti esclusivi per lo sviluppo di un corridoio di transito strategico attraverso il territorio armeno.
Il corridoio, che sarà chiamato TRIPP (Trump Route for International Peace and Prosperity), rientra formalmente nella legislazione armena, ma sarà gestito da un consorzio internazionale selezionato da Washington. Gli Stati Uniti riceveranno una concessione esclusiva e di lungo periodo, con la possibilità di subaffittare l’infrastruttura per finalità logistiche, energetiche e commerciali.
Secondo fonti anonime citate da Reuters, il progetto ha un duplice obiettivo: aprire nuovi canali commerciali nel Caucaso meridionale, oggi fortemente militarizzati o sotto influenza russo-turca e prevenire future ostilità tra i due Paesi, creando un'interdipendenza economica controllata da una potenza terza.
Questo accordo rappresenterebbe la maggiore penetrazione americana nella regione dai tempi dell’indipendenza post-sovietica. Con il ritiro dal Gruppo di Minsk (previsto come gesto formale durante il vertice), Armenia e Azerbaijan si affrancherebbero dal vecchio quadro multilaterale OSCE, lasciando spazio a una mediazione a trazione USA. Un cambiamento radicale, che esclude Mosca e marginalizza Bruxelles.
L’Armenian National Committee of America (ANCA) ha espresso preoccupazione per quella che definisce “una cessione mascherata di sovranità”, soprattutto senza garanzie per gli sfollati armeni del Karabakh. In molti temono che, in nome della pace e dello sviluppo, venga di fatto legittimata l’occupazione militare azera del 2023.
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