Armenia - Il Monte Ararat sparirà dai timbri di frontiera?
- 15 set
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Letizia Leonardi (Assadakah News) - Da settimane circola la notizia che a partire dal 1° novembre 2025 l’Armenia eliminerà l’immagine del Monte Ararat dai timbri apposti sui passaporti ai valichi di frontiera. L’informazione è stata riportata da varie testate regionali tra cui Report News Agency, Turkiye Today, Caliber.az e Zartonk Media che citano una decisione del governo di Yerevan datata 11 settembre 2025. Secondo queste fonti, il nuovo timbro non conterrà più simboli o immagini, ma soltanto i dati essenziali relativi all’ingresso e all’uscita dal Paese.
Il Monte Ararat, pur trovandosi oggi in territorio turco, è da sempre un potente simbolo identitario per gli armeni. Domina lo skyline di Yerevan, compare sullo stemma nazionale e rimanda a leggende bibliche e alla memoria collettiva del popolo armeno. La sua eventuale rimozione dai timbri doganali avrebbe dunque un forte valore simbolico e politico.
Secondo gli articoli diffusi, il cambiamento rientrerebbe in un processo di modernizzazione delle procedure di frontiera, con timbri più piccoli e senza elementi decorativi, così da prolungare la durata dei passaporti. Alcuni commentatori collegano però la scelta al contesto geopolitico perché eliminare l'Ararat potrebbe servire a scongiurare interpretazioni di rivendicazioni territoriali nei rapporti con la Turchia e l’Azerbaijan, Paesi con i quali l’Armenia sta portando avanti delicati negoziati di normalizzazione.
Al momento, ciò che risulta con chiarezza è che numerose fonti giornalistiche hanno riportato la notizia, indicando come data di attuazione il 1° novembre 2025; il tema è stato discusso anche da politici armeni, come Mesrop Arakelyan, cofondatore del partito “Country for Life”, che ha commentato la presunta decisione sui social; alcune testate armene, come Panarmenian.net, confermano che il governo intende introdurre timbri “senza immagini” a partire da novembre.
Manca però un elemento decisivo: il testo ufficiale del decreto governativo. Nei registri pubblici armeni e nel sistema legale nazionale (ARLIS) non è ancora reperibile un documento che riporti numero, contenuto e firma della decisione. Anche le dichiarazioni dirette del governo non sono state diffuse in modo trasparente sui canali istituzionali.
In attesa della pubblicazione ufficiale, la notizia resta a metà strada tra l’annuncio politico e il provvedimento formale. Se confermata, la scelta rappresenterebbe una svolta di forte impatto simbolico poiché un Paese che da sempre considera il Monte Ararat parte della propria identità visiva sarebbe pronto a rinunciarvi nei timbri di frontiera, per ragioni pratiche e diplomatiche.
Un gesto apparentemente tecnico, ma che tocca corde profonde della memoria e dell’identità armena.







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