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Armenia - L’Ambasciata d’Italia tra cinema e umanità

Letizia Leonardi (Assadakah News) - Due momenti significativi hanno scandito l’agenda dell’Ambasciatore d’Italia in Armenia, Alessandro Ferranti, nella giornata di martedì 15 luglio, confermando l’impegno italiano nel promuovere cultura, dialogo e cooperazione solidale nella regione caucasica.

In serata, presso il Cine Teatro Mosca di Yerevan, l’Ambasciatore ha preso parte alla prima del film “The Coin” del regista aquilano Emiliano Dante, in concorso alla XXII edizione del Golden Apricot International Film Festival, il più importante appuntamento cinematografico della Repubblica d'Armenia. L’opera ha riscosso grande interesse e apprezzamento da parte del pubblico, confermandosi come una delle proposte più coinvolgenti del concorso.

Al termine della proiezione, Ferranti ha incontrato il regista in un cordiale scambio di vedute durante il quale sono stati approfonditi i legami culturali tra Italia e Armenia, con particolare attenzione alla collaborazione nel settore della cinematografia. L’incontro ha evidenziato la volontà reciproca di rafforzare le sinergie artistiche tra i due Paesi, valorizzando le rispettive tradizioni attraverso il linguaggio universale del cinema.

Nella stessa giornata, l’Ambasciatore ha fatto visita alla Casa “Betlemme” delle Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta, che opera a Yerevan accogliendo bambini con disabilità. A riceverlo è stata Suor Benedetta, responsabile della struttura, che ha illustrato le attività quotidiane svolte dalle religiose e il servizio instancabile offerto alle fasce più vulnerabili della popolazione armena.

La visita ha rappresentato un’occasione per ribadire il sostegno dell’Italia a realtà di solidarietà operanti sul territorio e per valutare nuove possibili forme di collaborazione, rafforzando l’impegno umanitario italiano accanto a quello culturale.

In un contesto complesso come quello caucasico, la presenza italiana in Armenia continua a farsi sentire attraverso la promozione della cultura, del dialogo e della solidarietà concreta, pilastri su cui si fonda una diplomazia umana, consapevole e proiettata al futuro.

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