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Assadakah - Auguri all'Islam per la nascita del Profeta


Assadakah News Agency - La Associazione Nazionale di Amicizia Italo-Araba Assadakah rivolge a tutti i fedeli dell’Islam i più sinceri auguri per i festeggiamenti nell’anniversario della nascita del Profeta Muhammad, fondatore della religione islamica la cui venuta è festeggiata nel mese di settembre in riferimento all’anno 570 circa e scomparso a Medina l’8 giugno 632.

Abu Qasim Muhammad ibn Abd ibn Allah i bn Abd Muttalib Al Qashini incarna il riferimento per tutti i seguaci e fedeli che lo riconoscono come loro Profeta, “Messaggero di Dio”, “Sigillo dei Profeti”, “Misericordia dei Mondi” e numerosi altri appellativi.

Storicamente, il Profeta Muhammad è considerato l’ultimo esponente di una secolare tradizione, investito del compito di predicare la Rivelazione da parte di Allah tramite l’Arcengelo Gabriele. Nato a La Mecca, la Sua venuta al mondo sarebbe stata evidenziata da diversi eventi straordinari. Fu cresciuto nella comunità dei mercanti Banu Hashim etnia di maggioranza della tribù Banu Quraysh, figlio unico di Abd Allah bin Abd Al Muttalib ibn Hashim e di Amina bin Wahb del clan Banu Zuhra, rimase orfano alla nascita: il padre morì durante un viaggio nei pressi di Gaza, e la madre poco dopo.Il futuro profeta fu allevato dalla balia Ḥalima bin Abi DhuʿAyb.

Nell'Arabia preislamica già esistevano comunità monoteistiche, comprese alcune di cristiani ed ebrei. Alla Mecca rimase anche col secondo suo tutore, lo zio paterno Abu Ṭalib e qui si accostò allo studio delle discipline che avrebbe poi riassunto nel Corano.

Secondo la tradizione, Muhammad era discendente di Ismaele, figlio di Abramo, viaggiò in Siria e Yemen con lo zio, conobbe le comunità ebraiche e cristiane, e il monaco cristiano siriano Bahira, che avrebbe riconosciuto i segni del futuro Profeta.

Poche donne furono fondamentali nella vita del Profeta, oltre alla madre e alla nutrice, e fra queste Umm Ayman Baraka e Faṭima bint Asad, moglie dello zio, che Muhammad amava profondamente, tanto da mettere il suo nome a una delle proprie figlie e per la quale il futuro profeta pregò spesso dopo la sua morte.

Commerciante giusto e onesto, fu soprannominato Al-Amin (il Fidato), conobbe in seguito la quarantenne Khadìja, che sarebbe diventata sua moglie. Quando, quindici anni dopo, Muhammad sarebbe stato prescelto da Allah per ricevere la sua rivelazione, Khadìja fu la prima persona a credere in lui con forte convinzione.

Alcuni anni dopo il matrimonio, nel 605, il primo biografo del Profeta, Ibn Isḥaq, riferisce il ruolo fortuito avuto dal futuro Profeta nel reinserimento della pietra nera, situata in quella che è oggi la Grande Moschea della Mecca, nella sua collocazione originaria.

Nel 610 il giovane Muhammad cominciò a predicare una religione monoteista basata sul culto esclusivo di un Dio, unico e indivisibile, vivendo in una grotta sul monte Hira, vicino alla Mecca, nel luogo dove gli apparve l’Arcangelo Jabraʾil ("potenza di Dio").

Maometto cominciò dunque a predicare la Rivelazione con un piccolo gruppo di persone che sarebbero stati i suoi più validi collaboratori, i "Dieci Benedetti" (Al-ʿashara al-mubashshara), in un periodo in cui erano in atto violente persecuzioni dei musulmani, poiché il Profeta condannava idolatria e politeismo.

Successivamente ascese ai Sette Cieli, incontrando i Profeti che lo precedettero nell'annuncio di un identico messaggio salvifico per l'umanità, fra cui Adamo, Giovanni Battista, Gesù, Giuseppe, Idris, Aronne, Mosè e Abramo.

Unificando l’Islam, Muhammad vinse molte battaglie, a cominciare da quella di Badr, in cui i musulmani risultarono vittoriosi nonostante l'inferiorità numerica. Seguì la disfatta sotto il monte Uḥud, segnata dal tradimento degli ebrei di Medina. Infine, la vittoria dei musulmani nella Battaglia del Fossato.

Nel 630 Muhammad condusse le proprie forze alla conquista della Mecca, poi tornò a vivere a Medina e da qui ampliò la sua azione politica e religiosa a tutto il resto del Paese, fino alla morte e alla ascesa al cielo.

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