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"Assadakah, voce libera per la cultura e la cooperazione"

  • 16 set
  • Tempo di lettura: 6 min
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Matteo Castagna - Roma caput mundi. Roma è sempre splendida, nonostante Gualtieri e le politiche del PD. Non è facile, perché in Italia non sempre è facile conoscere realtà differenti rispetto a quelle che il mainstream sponsorizza. Fatalmente, quelle tagliate fuori dal Pensiero unico, scrivono e dicono cose interessanti, nel senso di ragionevoli, e intrattengono rapporti con influenti personalità, sia livello diplomatico, che geopolitico.

Grazie alle indicazioni fonti veronesi, vengo a sapere che esiste un gruppo, molto ben strutturato e operativo, legalmente riconosciuto, che si chiama “Assadakah” (Amicizia), Associazione Internazionale di Amicizia Italo-araba, con sito registrato dal Presidente del Tribunale di Genova nel 2024. Proprietario è il giornalista libanese Talal Khrais, mentre Direttore Responsabile è il giornalista Roberto Roggero (www.assadakah.net).

Il fatto che sia tutto alla piena luce del sole, secondo le nostre leggi, spinge la mia curiosità ad approfondire. Sicché telefono al presidente di questa organizzazione, Talal Khrais, che con un italiano fluente, risponde in maniera più che educata, gentile e molto attenta a dare risposte sincere e motivate. Non sempre accade con i diplomatici del proprio Paese. A me è successo con lui, che mi ha dato l’impressione d’essere al contempo uomo di mondo e gentiluomo, forse d’altri tempi, con un linguaggio rassicurante e positivo.

Infatti, ci tiene subito a precisare di non essere il Presidente, ma il fondatore dell’Associazione di amicizia italo-araba, nata nel 1994 per iniziativa degli ambasciatori dei Paesi arabi a Roma, terzo partner commerciale dell’Italia, dopo Stati Uniti e Ue. Sono stati fatti molti gemellaggi fra città italiane ed arabe, convegni ed incontri interculturali, per una maggior conoscenza reciproca, sia sul piano storico che politico, che culturale e religioso.

Talal è giornalista di fama internazionale, per anni corrispondente di guerra. Proprio in ragione dell’esperienza professionale, continua a impegnarsi nella promozione di iniziative internazionali per divulgare la cultura della convivenza, della pace e della cooperazione fra le nazioni e le popolazioni. Ha ottenuto importanti riconoscimenti in diverse parti del mondo e ha lavorato in stretto rapporto con l’Associazione della Stampa Estera di Roma.

Grazie alla propria attività, Assadakah oggi è una realtà consolidata e profondamente impegnata nell’organizzazione e nell’assistenza a giornalisti di tutti i Paesi in missione in zone di crisi, in particolare del Medio Oriente e Africa.

Il sito dell’Associazione riceve fino a 24 mila visitatori al giorno. E’ in grado di fornire dati economici sui mercati arabi per le piccole e medie imprese utili alle aziende italiane. Organizza da oltre trent’anni viaggi in terre arabe, come in Algeria. Si è appena svolto un incontro sull’ Oman, definito da Khrais come Paese moderato e popolo straordinario. “Abbiamo lavorato, giorno e notte, per i migliori rapporti fra Italia e i 22 Paesi arabi” - sostiene con fierezza Talal.

La Redazione “Assadakah News Agency” è l’agenzia di stampa collegata, diretta da Roberto Roggero, a sua volta giornalista con alle spalle diversi anni di corrispondenza di guerra. “Assadakah è anche un’associazione per il rispetto dei diritti dei popoli e minoranze. Per una convivenza pacifica tra i popoli, con 26 giornalisti professionisti, rappresentanti in Libia, Armenia, Libano, Siria, Giordania, Egitto, Gaza, Iraq, e in molte altre capitali del mondo arabo, che forniscono notizie utili al pubblico.

“Non abbiamo finanziamenti pubblici, ma facciamo rubriche, anche grazie ad alcuni Comuni, per far conoscere l’economia dal Veneto o alla Sicilia, perché possano convivere diverse ideologie, diversi popoli e lingue, in una sorta di laboratorio di cooperazioni” - sostiene Talal.

“Siamo un’organizzazione che unisce la gente nella sua diversità, costruendo su questo la sua forza. C’è tanta passione, ci sono tanti giovani che formiamo per l’informazione, tanti italiani che hanno imparato a scrivere e a fare giornalismo. Abbiamo colleghi in RAI e Mediaset, corrispondenti a La Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, e altre. Siamo riusciti, con i pochi soldi dei soci e molto lavoro, ad agevolare l’accesso delle piccole e medie imprese italiane ai mercati internazionali” - afferma il fondatore di Assadakah.

Il sito, al link “chi siamo” si esprime così: “Nonostante non pochi tentativi di imitazione, Assadakah, rimane l’unica reale associazione italo-araba che agisce per abbattere le frontiere sociali, culturali e religiose e che lavora per divulgare la cooperazione e la convivenza, all’insegna delle diversità come strumento di unione e non di separazione fra i popoli. In virtù di tale missione ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della Lega degli Stati Arabi.

Negli anni ha continuato a mantenere un elevato livello di informazione e di gestione dei rapporti culturali e politici, anche grazie all’adesione di nuovi soci, esponenti di alta professionalità nel campo giuridico internazionale, nell’arte, nella cultura, nell’ambiente, nelle relazioni istituzionali e diplomatiche, nei rapporti imprenditoriali italiani ed esteri”.

Il 12 settembre la sala di Palazzo Grazioli era uno scrigno di cultura e diplomazia, e ogni poltrona è stata occupata da un pubblico d’eccezione. Oltre 120 persone, tra cui una notevole rappresentanza del mondo diplomatico, hanno assistito all’evento “Oman, un Viaggio nell’Anima di un Sultanato: Bellezza, Tradizioni e Talenti per Avvicinare le Culture”, organizzato dall’Associazione di amicizia italo-araba Assadakah, e curato dalla valida collaboratrice Patrizia Boi.

L’evento ha offerto una prospettiva inedita su questo affascinante paese, dove la tradizione e la modernità si intrecciano in un’armonia unica, sotto la guida illuminata del Sultano. L’Oman, Stato arabo situato nella parte orientale della penisola arabica, si distingue per i suoi paesaggi di straordinaria bellezza, che spaziano dai deserti alle montagne, dalle coste cristalline alle oasi lussureggianti. Un’architettura che rifugge l’eccessiva verticalità, una fauna marina suggestiva e una società multiculturale completano il quadro di un paese che affascina per la sua autenticità.

Il primo momento saliente dell’incontro è stato un video, curato dal giornalista Mohamed Yossef, che ha introdotto l’intervista a S.A. Sayyid Nazar Aljulanda Majid Al-Said, Ambasciatore del Sultanato dell’Oman a Roma. La sua voce, pacata e autorevole, ha tracciato un ponte tra passato e futuro, unendo la storia di due nazioni in un affresco di relazioni. L’ambasciatore ha esordito ricordando: “Le relazioni diplomatiche con l’Italia sono iniziate nell’era moderna, nel 1972, con la successiva apertura dell’Ambasciata dell’Oman in Italia nel 1974”. Un legame che si è rafforzato, espandendosi dal settore culturale e archeologico a quello del turismo, militare e digitale.

Con un sorriso di soddisfazione, l’Ambasciatore ha proseguito: “Siamo lieti che l’interscambio commerciale tra il Sultanato e l’Italia sia aumentato in modo significativo negli anni tra il 2024 e il 2025”. Una crescita che si traduce in una cifra considerevole, 750 milioni di euro, con l’ambizione di raddoppiarla. Questo successo è il frutto di una stretta collaborazione tra le ambasciate dei due Paesi, che hanno saputo definire accordi legali solidi a beneficio del settore privato e governativo.

Anche le ambasciatrici Enas Sayyed Mekkawi, capo missione della Lega Araba in Italia e Ashaman Al-Toqi, rappresentante diplomatica dello Yemen e decana della Lega Araba a Roma, hanno rafforzato questo concetto, mettendo in luce una saggezza che non si limita ai confini nazionali, ma si estende nelle relazioni con i propri vicini di casa. Ha utilizzato una frase che ricorda il nostro detto “tra i due litiganti il terzo gode”, intendendo l’Oman come quel terzo che gode della saggezza che gli permette di entrare in qualsiasi situazione per portare pace, tolleranza ed equilibrio. Tornando sul tema principale, ha ricordato il posto di spicco che il Sultanato occupa tra i paesi del Consiglio del Golfo. Infine, è stato sottolineato come l’Oman sia un sostenitore di tutte le cause del mondo arabo, in particolare quella palestinese, rimanendo fermo sulla posizione della giustizia e, ancora una volta, sul concetto di fratellanza e apertura, fondamentali per questo paese. L’evento si è concluso con due gesti simbolici: l’Associazione Assadakah ha donato una targa con il simbolo dell’amicizia all’ambasciatore dell’Oman, mentre Patrizia Boi ha regalato una copia dei suoi libri, editi dalla Casa Editrice dei Merangoli, ai tre ambasciatori presenti. Questo ha suggellato il legame indissolubile tra cultura e diplomazia.

La cultura e l’arte erano degnamente rappresentate da Seyed Majid Emami, direttore dell’Istituto culturale della Repubblica Islamica dell’Iran, dalla Avv. Eileen Muriel Tasca, responsabile della casa di produzione cinematografica Alien Films, dallo stilista palestinese Jamal Taslaq e la sua casa di moda La Nuova Maison, e da diversi editori e giornalisti tra cui Claudia Bisceglia, editore della Casa Editrice dei Merangoli, e Livia Bidoli, editore di Gothic Network. Erano presenti diversi membri di altre associazioni come Carlo Palumbo, vicepresidente di WAI, e Carlos Hadzovic, Presidente della Associazione Romanì “Amal” che, come Assadakah, significa “Amicizia”, in lingua romanì. Questo modo di intendere la nuova società multipolare alle porte, è, probabilmente, la miglior formula per una vera integrazione ed una vera cooperazione, che potrebbe fungere da esempio e modello di agevolazione dei rapporti col mondo arabo, finalizzato a sconfiggere le conflittualità, parlando un linguaggio di comprensione reciproca, che sa abbattere molti muri.

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