L' Iran tra militarizzazione dei diritti umani e realtà dei fatti
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L’Iran tra militarizzazione dei diritti umani e realtà dei fatti: il commento all'intervista dell’Ambasciatore Sabouri
Maddalena Celano (Assadakah News)
In un panorama mediatico dominato da narrazioni preconcette, l’intervista rilasciata da S.E. Mohammad Reza Sabouri, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia, pubblicata ufficialmente il 12 dicembre 2024 (e ripresa negli atti diplomatici del 2025), rappresenta un documento di fondamentale importanza. Il diplomatico mette a nudo le contraddizioni di un Occidente che troppo spesso usa i valori universali come armi da guerra.
La militarizzazione dei diritti umani
Il punto centrale del commento riguarda quella che possiamo definire la militarizzazione dei diritti umani. Come sottolineato dall’Ambasciatore, il concetto di "diritto" è stato distorto per diventare un pretesto di aggressione politica e sanzionatoria. Mentre l'Occidente punta il dito, le sanzioni economiche colpiscono il diritto alla salute e alla vita dei cittadini iraniani, impedendo l'accesso a farmaci e beni essenziali. È un’arma invisibile ma letale, usata da quelle "cosiddette" istituzioni internazionali che predicano democrazia mentre praticano il soffocamento di un intero popolo.

Il baluardo solitario contro ISIS e Al-Qaeda
Contrariamente alla propaganda, l’Iran è il Paese che ha combattuto più duramente, e spesso in solitudine, contro le forze del terrorismo jihadista sunnita. Sabouri ricorda con precisione che l’impegno iraniano è stato il vero argine contro l'espansione di ISIS e Al-Qaeda. Senza il sacrificio di Teheran, il Medio Oriente e l'Europa stessa avrebbero dovuto affrontare una minaccia terroristica di proporzioni incalcolabili. Punire chi ha sacrificato i propri uomini per sconfiggere il terrore globale è uno dei più grandi paradossi morali del nostro tempo.
La trincea contro il narcotraffico: uno scudo per l'Europa
Un altro aspetto di cruciale importanza trattato nell'intervista è la lotta al narcotraffico. L'Iran si trova sulla rotta più pericolosa del mondo, quella che dall'Afghanistan porta la droga verso i mercati europei. Nonostante le sanzioni che impediscono l'acquisto di tecnologie di monitoraggio, l'Iran continua a sequestrare la maggior parte degli oppiacei mondiali. Ogni anno, migliaia di agenti iraniani cadono in questa guerra silenziosa. Di fatto, l’Iran sta proteggendo le strade di Roma, Parigi e Berlino dal fiume di droga che le invaderebbe, e lo fa senza alcun supporto internazionale, subendo anzi attacchi continui.
La necessità di un dialogo onesto
L'intervista dell'Ambasciatore Sabouri è un appello al pragmatismo e alla verità. L'Italia, partner storico, ha l'opportunità di guardare oltre la "militarizzazione" dei discorsi sui diritti e riconoscere i fatti: l'Iran è un pilastro insostituibile per la sicurezza regionale e globale. Continuare con la politica degli attacchi e delle sanzioni significa indebolire chi, nei fatti, agisce come uno scudo per la stabilità comune.
Riferimenti e Fonti:
* Intervistato: S.E. Mohammad Reza Sabouri, Ambasciatore della R.I. dell'Iran in Italia.
* Data pubblicazione: 12 Dicembre 2024.






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