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Beirut - Ambasciatore Fabrizio Marcelli inaugura "Città in scena"

  • 18 set
  • Tempo di lettura: 4 min

Assadakah News - La associazione internazionale di Amicizia Italo-Araba Assadakah, pubblica l’intervento dell’ambasciatore d’Italia in Libano, Fabrizio Marcelli in occasione della cerimonia per l’inaugurazione “Città in Scena – Rigenerazione urbana: la via italiana verso un futuro sostenibile".

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Buonasera e benvenuti ad Abroyan Factory. Grazie per essere stati con noi all'inaugurazione di "Città in Scena. Rigenerazione Urbana: la via italiana verso un futuro sostenibile”. Vorrei iniziare ringraziando Abroyan Factory e Union Marks per averci ospitato e per aver abbracciato questa collaborazione. La scelta della sede è intenzionale. Ci troviamo in uno spazio con un forte passato industriale, che viene ripensato per l'uso pubblico. Questo è esattamente ciò che significa rigenerazione urbana in pratica: prendere edifici e luoghi che un tempo svolgevano una funzione diversa, spesso lasciati inutilizzati, e restituirli alla città come spazi aperti e vivi per la cultura, la comunità e nuove attività economiche.

Di che mostra state per vedere? Città in Scena porta a Beirut oltre 130 progetti e pratiche italiane degli ultimi anni – molti sviluppati sulla spinta degli investimenti post-pandemia in Italia – e li organizza come un catalogo pratico di idee. Troverete interventi di diversa scala: dal riuso adattivo di siti storici alla riprogettazione di piazze pubbliche, dalla mobilità e dai servizi di prossimità ai centri comunitari e alle infrastrutture culturali. L'obiettivo non è celebrare in astratto i "belli progetti". L'obiettivo è condividere strumenti concreti – approcci politici, modelli di governance, soluzioni finanziarie, metodi di progettazione – che possano aiutare le città a diventare più inclusive, resilienti e sostenibili. Perché presentarlo a Beirut, e perché ora? Perché la rigenerazione urbana è una questione politica, non solo tecnica. In Libano, abbiamo assistito nel tempo all'erosione dello spazio pubblico.

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Gli spazi aperti al pubblico permettono alle persone di incontrarsi e partecipare, e creano opportunità economiche per chi ci vive e lavora. Oggi, dopo il tragico conflitto con Israele, Beirut e il Paese sono impegnati in un'ennesima discussione sulla ricostruzione. Questa discussione non può ridursi alla ricostruzione di ciò che è stato danneggiato, come se stessimo semplicemente rimettendo insieme i pezzi di prima. Riguarda come vogliamo vivere nelle nostre città. Riguarda l'accesso, l'inclusione, la sicurezza, la mobilità, la resilienza climatica e la dignità nella vita quotidiana.

In questa conversazione, l'Italia vuole, e può, fare la sua parte. Lo stiamo facendo in due modi. In primo luogo, mobilitando risorse: negli ultimi mesi abbiamo erogato circa 50 milioni di euro per iniziative legate alla crisi nelle aree colpite dal conflitto. In secondo luogo, mettendo sul tavolo modelli replicabili: modalità di organizzazione delle partnership, gestione dei beni, coinvolgimento delle comunità e sostenibilità finanziaria e istituzionale dei progetti. Città in Scena è il nostro contributo a questo secondo sforzo: non una lezione dall'estero, ma una cassetta degli attrezzi aperta per un'impresa condivisa.

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Questa cassetta degli attrezzi è pensata per essere utilizzata. Ecco perché la mostra è accompagnata da un programma pubblico qui a Bourj Hammoud, proprio lì vicino, al Cinema Royal. Permettetemi di evidenziare i quattro eventi e di invitarvi tutti a partecipare: il 23 settembre alle 18:00. RIGENERA – Resilienza in Azione: un incontro pubblico sull'architettura come strumento di ricostruzione e coesione sociale, a partire da esempi concreti e costruiti. Il 29 settembre alle 17:00 P. PRINCIPIA – Un nuovo modello di rigenerazione urbana: sarà con noi il team di MIND – Milano Innovation District. MIND è la trasformazione su larga scala dell'ex sito di Expo Milano 2015 in un distretto per la ricerca, la sanità, l'istruzione e l'imprenditoria: un progetto ambizioso e a lungo termine che dimostra come la governance e la graduale collaborazione pubblico-privato possano generare nuovo valore per un'intera area metropolitana. Il 30 settembre alle 16:00. Tavola rotonda – “Dalla comunità in su”: una conversazione sulla rigenerazione urbana guidata dai cittadini, sull’urbanistica quotidiana e sugli interventi su piccola scala che possono catalizzare un cambiamento più ampio, con prospettive pratiche per Beirut. E il 7 ottobre alle 16:00. Presentazione del restauro e del futuro utilizzo dell'ex stazione di Mar Mikhaël: una panoramica di un'iniziativa di punta finanziata dalla Cooperazione Italiana per riqualificare e riattivare questo storico sito ferroviario a beneficio della città. Vogliamo che queste sessioni siano aperte, pratiche e orientate alla soluzione.

Prima di inaugurare la mostra, vorrei tornare per un momento a questo luogo. La Fabbrica Abroyan è un eloquente promemoria del fatto che l'ambiente costruito non è mai "finito". Le città sono processi. Assorbono gli shock, si adattano, imparano. Quando riportiamo un edificio come questo alla vita pubblica, non stiamo solo preservando la memoria, ma stiamo creando nuove opportunità. Questo è lo spirito con cui l'Italia è al fianco del Libano: con la volontà di lavorare insieme su politiche, partnership e progetti che possano durare.

Desidero ringraziare tutti i partner che hanno reso possibile Città in Scena qui a Beirut, in particolare il Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Angelo Gioè. Grazie a tutti per essere qui. Vi invito ora a visitare la mostra, a proseguire la conversazione e, dopo la vostra visita, a unirvi a noi nello spazio aperto appena fuori per un ricevimento e un momento di networking. Grazie e buona serata”.

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