Burning Spear - La voce di chi non ha voce a Sea Music Festival
- 7 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Assadakah News - Non è una novità che la musica sia linguaggio universale, che abbatte muri e confini. In questo scenario si colloca il Sea Music Festival, un evento oltre l’evento, che unisce musica e cultura, giunto alla seconda edizione dopo il grande successo dello scorso anno, con l’esibizione di artisti di richiamo internazionale come Marlene Kunz, Nomadi, Alborosie & Shengen Clan, e molti altri. Dall’8 al 18 agosto, “l’isola che suona” propone un calendario organizzato da Mareadentro Società Cooperativa, all’Isola dell’Unione di Chioggia Sottomarina.

L’edizione 2025 ha visto alternarsi artisti del calibro di Liveplay, Tony Esposito, e le prossime serate riservano stelle di prima grandezza come Übermensch, Statuto, Edoardo Bennato, ma la grande sorpresa è in programma il 12 agosto, con l’intramontabile Burnng Spear, uno degli ultimi rappresentanti del grande reggae, la musica del cuore, un simbolo per le popolazioni del mondo che non sempre riescono ad essere ascoltate. Burning Spear (al secolo Winston Rodney), nativo della Saint Ann's Bay, in Jamaica, come Bob Marley e Marcus Garvey è considerato uno dei principali artefici del reggae, noto per i messaggi a favore della pace e della fratellanza e contro ogni forma di prevaricazione.
Il nome, che significa “Lancia Infuocata”, deriva da Jomo Kenyatta, leader dell'indipendenza del Kenya, ed è bandiera del riscatto sociale a favore delle popolazioni sottomesse, che oggi si identificano principalmente nella gente di Palestina, che sta vivendo una delle fasi più drammatiche e cruente della sua storia.
Un palcoscenico vibrante, dove ogni nota si mescola con il mare, per un’esperienza unica, grazie alla comprovata esperienza di Maredentro, organizzazione che ha già dato prova di professionalità portando in Italia nomi come Public Enemy, Run DMC, Bunny Wailer, Black Uhuru, Kool and the Gang, Stanley Clarke, Al Di Meola, Kid Creole and the Coconuts, Tony Hadley e tantissimi altri.
L’Isola dell’Unione è poi un paesaggio unico, con i pittoreschi canali e l’antica cultura della pesca, in uno scorcio che ha origini in tempi antichissimi. Le passeggiate tra le case pittoresche, un assaggio dell’arte culinaria nelle storiche osterie locali, e un tuffo in acque limpidissime lungo uno splendido litorale.
(fonte: https://www.seamusicfestival.it/)
Commenti