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Cagliari – Arumini e Napoli insieme per archeologia e arte


Teresa Lardino - Territori ricchi di storia, resi ancora più vicini dal nuovo accordo di collaborazione siglato tra la Fondazione sarda “Barumini Sistema Cultura” e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann). Il Protocollo d'Intesa è stato sottoscritto dal presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu, e dal direttore del Mann, Paolo Giulierini.

Il progetto si svilupperà anche tramite azioni di promozione e valorizzazione, grazie a mostre archeologiche, convegni, pubblicazioni scientifiche e collaborazioni inserite nel circuito Unesco in Europa. Un accordo triennale che punta a realizzare progetti scientifici a scopo divulgativo, nel campo della ricerca archeologica.

Il progetto corona il grande successo raggiunto dall'esposizione: "Humanum Sardegna e Campania, da Su Nuraxi a Pompei", inaugurata a Barumini la scorsa estate. L'allestimento al centro “G. Lilliu” ha attratto oltre 8.000 visitatori, e ha anticipato la partecipazione comune all'ultima edizione di "TourismA 2021", il Salone Internazionale dell'archeologia e dei beni culturali di Firenze. "Abbiamo colto con favore l'opportunità di stringere questo importante accordo con un grande museo di fama nazionale e internazionale - spiega Lilliu - questa collaborazione permetterà di attivare percorsi di promozione dei nostri territori nel panorama italiano ed estero, capaci di rafforzarci nei vari mercati turistici”

“Siamo felici di poter proseguire la collaborazione con Barumini iniziata l'anno scorso con la mostra Humanum, parliamo di una rete innovativa tra un sito Unesco, quello di Barumini e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, inserito proprio all'interno di un centro storico riconosciuto dall'Unesco - ribadisce Giulierini - Un connubio che potrà rappresentare una buona pratica anche per tante altre nuove esperienze".

La programmazione triennale si svilupperà attraverso diversi appuntamenti: da marzo 2022, al Centro “G. Lilliu”, sarà organizzata una mostra sugli Etruschi, mentre all'Archeologico ci sarà uno spazio espositivo dedicato a Barumini in occasione della mostra internazionale "Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo" (dal 10 giugno all'11 settembre 2022), promossa a Napoli dopo le tappe di Berlino, San Pietroburgo e Salonicco. E sempre a Napoli, un’altra iniziativa degna di nota è il corso specialistico per curatori di opere d’arte. Come si diventa curatori? Cosa è necessario sapere e fare, per tutelare le opere d'arte e presentarle in un allestimento interessante per il pubblico, che sia in grado di valorizzarle al meglio?

Dal 24 al 29 gennaio 2022, la Winter School, organizzata dall'Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Lettere e Beni Culturali; dal Museo e Real Bosco di Capodimonte; e dal Centro per la Storia dell'Arte e dell'Architettura delle Città Portuali "La Capraia", si propone a rispondere a queste domande.

A curare il corso di formazione, della durata di 75 ore, un team di professionisti del museo e docenti universitari, all'interno delle sale e dei laboratori di restauro del Museo e Real Bosco di Capodimonte, articolata in lezioni e sessioni di workshop, oltre a sopralluoghi in altri musei e siti monumentali.

Lo studio delle opere, infatti, coniuga aspetti distinti e approcci diversificati che si incontrano nella specificità di ogni singolo oggetto: esperienza delle peculiarità dell'opera e attività di tutela, conoscenza e prevenzione, ricerca storica e valorizzazione. Una formula multidisciplinare per presentare le attività connesse con la conservazione e la cura delle opere in tutte le molteplici declinazioni che si offrono nel museo e formare al meglio i futuri professionisti che andranno ad operare nel settore dei beni culturali.

Aperto a 25 allievi, il corso è a cura di Andrea Zezza, docente di Storia dell'arte moderna all'Università Vanvitelli che si è avvalso della collaborazione del comitato scientifico composta da Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e da Angela Cerasuolo, capo dipartimento restauro nello stesso museo e dai docenti dell'Università Vanvitelli: Marco Cardinali laboratorio di Diagnostica, Riccardo Lattuada, Storia dell'arte moderna e Carlo Rescigno, Archeologia classica.

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