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Dossier Economia - Investire in Kuwait

Assadakah News Agency - Il viaggio di Assadakah nell’economia e fra le opportunità di investimento dei Paesi arabi prosegue in Kuwait.

ll Kuwait è  un Emirato del Golfo, organizzato come monarchia parlamentare, con una popolazione di 4,4 milioni di abitanti per oltre due terzi costituita da stranieri. Il Paese è membro del GCC – Gulf Cooperation Council, insieme a Bahrain, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il che garantisce un contesto di unione doganale e mercato unico che permette ad aziende operanti in Kuwait di servire senza aggravi un mercato di oltre 54 milioni di persone, con reddito pro capite tra i più alti del mondo.

Il Kuwait è considerato un importante crocevia commerciale, grazie alla sua posizione geografica privilegiata che fa di esso una finestra naturale sulla parte nord orientale della penisola araba. Il Paese è uno dei maggiori produttori ed esportatori di petrolio al mondo; è infatti membro fondatore dell’OPEC e possiede la quinta più grande riserva di petrolio al mondo, dal momento che solo sul suo territorio è presente il 10% delle riserve petrolifere mondiali. L’industria petrolifera è certamente la più importante nel paese e rappresenta quasi la metà del PIL del paese e la maggior parte delle esportazioni.

L’economia del Paese è fortemente legata in modo diretto o indiretto (settore finanziario per reinvestire i profitti) al petrolio, che costituisce oltre il 90% delle esportazioni. Per diversificare la propria economia e creare un tessuto di piccole e medie imprese, il Kuwait ha scelto di agevolare la sinergia con aziende straniere attraverso il National Fund for SME e attraverso una fiscalità favorevole. Nell’aprile 2013, il Governo ha emanato la legge n. 98 per istituire un Fondo Nazionale per lo sviluppo delle PMI (“National Fund for SME”). La legge aiuta il Paese a fare un passo avanti negli sforzi per sostenere i giovani, combattere la disoccupazione e consentire al settore privato di guidare la crescita economica. In quanto società pubblica indipendente, con un capitale totale di 2 miliardi di KD, il Fondo per le PMI finanzierà fino all’80% del capitale per progetti fattibili di piccole e medie dimensioni presentati da cittadini Kuwaitiani. Il Fondo si concentra sulla costruzione di un ecosistema inclusivo, collaborativo e innovativo per gli imprenditori per gettare le basi delle opportunità economiche in Kuwait.

Perché investire in Kuwait?

Il Paese facilita l’ingresso di aziende straniere incoraggiando le PMI attraverso un Fondo Nazionale, oltre ad avere una fiscalità favorevole. Il National Fund for SME finanzia fino all’80% del capitale per progetti fattibili di piccole e medie dimensioni sviluppati in collaborazione con cittadini Kuwaitiani. Burocrazia semplificata: assistenza amministrativa all’impresa grazie al Kuwait Direct Investment Promotion Authority (KDIPA). Il Kuwait è membro del GCC (Gulf Cooperation Council). Questo implica avere accesso ad un mercato totale di più di 54 milioni di persone. Il piano sviluppo per lo Stato del Kuwait, da realizzarsi entro il 2035, mira a trasformare il paese in un centro finanziario e commerciale capace di attrarre gli investimenti e in cui il settore privato svolga il fondamentale ruolo di guida economica attiva, alimenti lo spirito della concorrenza e aumenti l’efficienza produttiva.

In Kuwait lo sviluppo umano si realizza in modo equilibrato, l’identità sociale viene preservata, l’ambiente è confortevole e incoraggia al business,  la legislazione è avanzata e favorisce la realizzazione di cinque obiettivi strategici : crescita del PIL e miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, leadership del settore privato per garantire lo sviluppo tramite meccanismi di incentivazione, sostegno allo sviluppo umano e sociale, sviluppo di politiche abitative, amministrazione efficace da parte del Governo.

I settori in cui si può investire in Kuwait sono numerosi e le opportunità sono allettanti, considerato l’ambiente adatto agli investimenti e al commercio e gli incentivi, le agevolazioni e le garanzie offerte dal Governo agli investitori (scarica una copia della Guida agli Investimenti 2016) oltre che la partecipazione del settore privato allo sviluppo economico, sociale e ambientale.

Petrolio e prodotti derivanti

Il settore degli idrocarburi è strutturato attorno alla Kuwait Petroleum Corporation (KPC) ed è supervisionato dal Consiglio Supremo del Petrolio, responsabile delle scelte politiche. Le decisioni tecniche in materia di petrolio e gas sono prese dai manager professionisti della KPC e delle sue diverse filiali specializzate - di cui la più importante è la Kuwait Oil Company (KOC), responsabile dell'esplorazione e dell'attività produttiva. Le maggiori aziende straniere sono presenti in Kuwait, tra cui la Saipem, che forniscono alcuni servizi di consulenza e supporto, sulla base di specifici accordi. Tuttavia è la KOC l'operatore dell'attività upstream. L'esportazione di greggio è la fonte primaria della ricchezza dell'emirato, grazie ad una capacità produttiva di circa a 3,1 milioni di barili al giorno, con previsioni di incremento fino a 4 milioni nel 2020 e di mantenere tale livello fino al 2030. Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma che richiede lo sviluppo di campi complessi vicino al confine settentrionale del Kuwait. Le riserve petrolifere kuwaitiane, stimate in 104 miliardi di barili (fonte: EIA), sono pari al 6% di quelle mondiali, posizionando il Kuwait al sesto posto al mondo subito prima degli EAU (7%) e dopo Venezuela, Arabia Saudita, Canada, Iran e Iraq. Le entrate di bilancio dell'Emirato si basano per più del 90% sui proventi della produzione e della vendita del petrolio greggio e dei suoi derivati, che rappresentano la quasi totalità delle sue esportazioni. Circa 20 miliardi di barili sono in Marrat, una struttura geologica che si estende da nord a sud del Paese. Il Kuwait possiede anche metà dei 5 miliardi di barili nella zona neutra condivisa con l'Arabia Saudita. Il più grande campo petrolifero in Kuwait - e il secondo più grande al mondo - è il Burgan (70 miliardi di barili) situato a sud del paese. Allo stato attuale, il Kuwait è il quarto produttore ed esportatore nell’OPEC (l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), con circa 1417 pozzi produttivi, di cui metà sono poco profondi e l’altra metà sono pozzi ad alta pressione situati a Marrat, con capacità di estrarre fino a 10.000 b/g ciascuno.

Costruzioni

Progetti aeroportuali: Si prevede l’espansione delle due piste esistenti dell'aeroporto internazionale del Kuwait fino a 600m e di costruirne una terza, così come l'ampliamento delle infrastrutture per i depositi di carburante e la creazione di un hub logistico.

Dopo l’ampliamento l'aeroporto sarà in grado di ricevere tra i più grandi aerei, tra cui alcuni A380. Il progetto di ampliamento prevede anche la realizzazione di un nuovo terminal (Terminal 2), la cui progettazione e’ stata aggiudicata alla britannica Foster & Partners. Progetti portuali: Il governo del Kuwait sta sviluppando un nuovo porto e una massiccia struttura logistica, sull’isola di Boubyan, nel nord-ovest del Kuwait, estesa per 860 kmq. Il porto è destinato a trasformare il Kuwait in un centro commerciale regionale. Progetti ferroviari: sviluppo di una rete metropolitana lunga 160 km all'interno della città del valore di oltre 7 miliardi di dollari. Circa 60 km della metropolitana saranno costruiti sottoterra, allo scopo di risolvere il problema della crescente congestione del traffico.

Progetti turistici

Progetto per lo sfruttamento in chiave turistica dell’isola di Failaka, antistante la capitale e dotata degli unici siti archeologico del Paese. I progetto, a lungo bloccato ma che raccoglie tuttora interesse nel Governo e tra gli investitori privati, prevede un investimento di 3,3 miliardi di USD per la creazione di resort turistici, di un’università e di parchi divertimento. La gestione dell'isola verrebbe data in concessione per 25 anni al vincitore della gara.

Progetti urbani

Progetto di costruzione della cosiddetta “Silk City” (“Madinat al Hareer”). Oggetto di grande rilievo nei media al momento del suo annuncio, nel 2006, il progetto resta per ora sulla carta, ma potrebbe diventare il motore dello sviluppo urbano del nord del Paese. Valore stimato circa 85 miliardi di USD, si tratta di una vera e propria “new city” da edificare su un’area di 250 kmq nella penisola di Subiya, a nord della baia del Kuwait. Tra le costruzioni contemplate nel masterplan (elaborato dalla società londinese Eric Khune & Associated) vari distretti per divertimenti (cinema, centri sportivi, parchi) e quartieri residenziali con una capacità abitativa di oltre 700.000 persone. Sono in corso molti progetti per l'ampliamento e la costruzione di nuovi ospedali, due centri culturali, edilizia abitativa, strade ed autostrade.

Fonti rinnovabili

Il Kuwait vanta una elevata produzione di energia elettrica (57.028 MKWh nel 2010, dato del Central Statistic Bureau), necessaria a soddisfare un consumo pro-capite tra i più elevati al mondo. L'elettricità è fortemente sovvenzionata dal governo. Una recente legge consente investimenti esteri nei settori dell'elettricità e dell'acqua, attraverso il partenariato pubblico-privato con l’istituzione di progetti idrici e di energia elettrica (IWPP) indipendenti, affidati al Partnerships Technical Bureau (PTB). Mentre la maggior parte dei progetti futuri saranno sviluppati come IWPP, quelli che avranno una capacità di potenza inferiore a 500MW possono essere ancora curati dal Ministry of Electricity and Water (MEW) come gare di engineering, procurement e construction (EPC), tra cui quelli per le energie rinnovabili attraverso il Kuwait Institute for Scientific Research (KISR). Il picco della domanda di energia elettrica è previsto quasi raddoppiare entro il 2020.

Complemento per l'espansione della capacità di produzione di petrolio è la necessità di individuare nuove fonti di gas per il settore energetico del Kuwait, per gli impianti di desalinizzazione dell'acqua e per gli impianti petrolchimici. La produzione di energia elettrica infatti, consuma fino a 300.000 b/g di petrolio, ma il governo si augura che il gas possa prendere il suo posto, liberando così più petrolio greggio per l'esportazione. A parte le importazioni, il gas potrebbe anche essere prodotto in mare aperto nel campo Durra, nel Golfo, dove il Kuwait, l'Iran e l'Arabia Arabia hanno rivendicazioni, almeno parziali. Tuttavia, il Kuwait è anche desideroso di sviluppare le proprie riserve onshore. Il Paese ha in programma di investire 100 miliardi di dollari in progetti energetici nei prossimi cinque anni, il che comprende programmi per costruire un deposito di GNL galleggiante permanente e un terminale di rigassificazione per far fronte alla sua crescente domanda di gas.

Macchinari e apparecchiature

Il Kuwait è un Emirato che possiede un'industria manifatturiera estremamente limitata edè' pertanto fondamentalmente un importatore. Negli ultimi anni il Governo sta avviando una politica di graduale "industrializzazione " del sistema produttivo (anche per ridurre la dipendenza dai proventi del petrolio), che si e' tuttavia finora tradotta nella creazione di pochissime nuove industrie.

Nel 2010 l'industria manifatturiera contribuisce al 5,33% del PIL del Kuwait. Il piano di sviluppo 2010-2014 prevede di aumentare la base industriale in Kuwait. Il totale degli asset del settore industriale del Kuwait è cresciuto del 12% su base annua nel 2010, con un utile netto pari a KWD 86,64 milioni, contro i KWD 26,98 milioni del 2009. La più grande azienda industriale in Kuwait, in termini di base patrimoniale, è la Gulf Cable & Electrical Industries Company. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, a giugno 2011 la dimensione totale del settore manufatturiero in Kuwait era stimata intorno a KWD 1,57 miliardi (4,3 miliardi di euro).

Nella “Kuwait Vision 2035” e nel piano di sviluppo del Kuwait 2010-14, le Autorità mirano a promuovere un'economia più diversificata. Il settore manufatturiero in Kuwait ruota principalmente intorno imprese di proprietà statale, ma le aziende private si sono ritagliate una nicchia negli ultimi anni.  Il Kuwait ha in gran parte evitato di creare fabbriche in settori ad alto consumo energetico, come la produzione di alluminio, data la sua relativamente limitata disponibilità di gas a basso prezzo. Piuttosto si è affermato in settori come l'edilizia ed il petrolchimico, guadagnandosi una reputazione internazionale. L'industria petrolchimica ha fornito notevole possibilità di produzione di materie plastiche a valle e ha anche fornito un mercato per una rapida espansione delle imprese di ingegneria in Kuwait. Mentre il settore privato sta fornendo un crescente contributo alla produzione in Kuwait, il settore manufatturiero kuwatiano è dominato dalla National Industries Group (NIG), una holding di proprietà statale stabilita dopo l'indipendenza del paese, che ha dato impulso al settore per più di quattro decenni. Il NIG produce prodotti petrolchimici, ha interessi nel settore finanziario, dei servizi e nel settore immobiliare. La maggior parte della sua produzione avviene ad opera della propria divisione denominata National Industries Companies for Building Materials (NICBM), che gestisce oggi il più grande complesso industriale per i materiali da costruzione nel Medio Oriente. Anche il settore alimentare si è dimostrato particolarmente fruttuoso per gli investitori del settore privato in Kuwait. La più grande azienda alimentare del paese, la Kuwait Food Company (Americana), ha un fatturato annuo di più di $ 1 miliardo e occupa una posizione di leadership nei mercati del Golfo. E 'meglio conosciuta per i suoi ristoranti e fast-food in franchising, tra cui catene ad alta visibilità come KFC, Pizza Hut, Baskin & Robbins e Costa, nella regione del Golfo e del Medio Oriente allargato. Ma ha anche alimentato una divisione della trasformazione dei prodotti alimentari, prodotti in 18 stabilimenti in cinque paesi e sono commercializzati in tutta la regione. Questi includono marchi come Americana meat, Americana cake, Farm Frites, California Garden e Green Land. C'è anche la possibilità di sfruttare la trasformazione di prodotti alimentari provenienti dalle  tasche fertili del paese, vicino ai confini iracheno e saudita, facilmente esportabili verso tali mercati. Con le previste zone industriali nel nuovo porto nell’isola Boubiyan e la proposta Città della seta sulla penisola Subiya, oltre alle zone manufatturiere esistenti nei pressi di Kuwait City, il paese è ben posizionato per trarre vantaggio dello sviluppo economico di tutta la regione del Golfo.

Sanità e assistenza sociale

Mentre il Kuwait è tra i paesi memo popolosi della regione del Golfo, ha una spesa pro-capite maggiore per prodotti farmaceutici rispetto agli altri paesi della regione.

La crescita sarà spinta da una popolazione in espansione, da un aumento del numero di lavoratori stranieri, nonché dagli sforzi del governo di migliorare la sanità. Principalmente si tratta di farmaci per la cura di malattie croniche. Mentre i kuwaitiani ricchi tendono a favorire gli acquisti di marca, la necessità di ampliare la sanità dovrebbe aprire la strada ad un più ampio utilizzo di farmaci equivalenti generici meno costosi. Attualmente, i farmaci tendono ad essere più costosi in Kuwait che in alcuni altri paesi del Golfo, spingendo alcuni residenti a viaggiare all'estero per il loro approvvigionamento. Questo potrebbe cambiare con l’allargamento del mercato interno e con l’avvio di riforme nel settore sanitario, oltre che con l’armonizzazione della struttura delle tariffe nell’ambito dei paesi del Golfo, portando i prezzi al ribasso. Al momento solo la Kspicoproduce una piccola quantità di farmaci generici: visto che le importazioni rappresentano oltre il 90% del mercato.

Il settore offre buone opportunità alle ditte straniere di produrre in loco ma le società internazionali sembrano continuare a favorire la pratica diffusa di stabilire accordi con distributori e importatori kuwaitiani piuttosto che costruire propri stabilimenti nel paese. Molte aziende farmaceutiche principali sono presenti attraverso tali accordi, tra cui Pfizer, GlaxoSmithKline, Johnson & Johnson e Novartis. La maggior parte del business nel settore farmaceutico è attualmente svolto dal governo, dato che le organizzazioni statali forniscono più di due terzi dei farmaci venduti in Kuwait. Restrizioni governative sui prezzi dei farmaci sono stati un fattore influente nello sviluppo del settore. Nonostante la piccola industria su scala domestica, c’è una fiorente cultura della ricerca nell'Università del Kuwait, dove sono stati testati e sviluppati nuovi trattamenti. L’Istituto Kuwaitiano per la Ricerca Scientifica (KISR) che si trova nell’università, è il beneficiario principale dei fondi destinati alla ricerca. L'università del Kuwait è anche desiderosa di ampliare i propri legami col settore sanitario e anche con l'industria, aumentando le prospettive di associarsi con il settore privato. Per combattere la diffusa malattia del diabete, nel 2006 è stato aperto il Centro Dasman, per la ricerca sul diabete, che sta sviluppando una reputazione come istituto di ricerca di fama mondiale. Buone prospettive vi sono anche per la fornitura di attrezzature diagnostiche, considerato il previsto ampliamento di vari ospedali.

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