Gaza - Ambasciatrice Palestina su accordo di pace
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Assadakah News - L'accordo di tregua a Gaza è stato firmato a Sharm el Sheikh dai presidenti Stati Uniti, Egitto e Turchia, Donald Trump, Abdel Fattah al Sisi e Recep Tayyip Erdogan, e dall'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani. L'accordo si basa sulla prima fase del piano di Trump per la pace, secondo cui l'ANP potrà assumere il controllo di Gaza, ma solo dopo aver completato riforme non meglio precisate.

Il presidente dell'ANP, Mahmoud Abbas, ha perso il controllo della Striscia a favore di Hamas nel 2007. "Noi siamo gli unici rappresentanti legittimi del nostro popolo e questa rappresentanza riguarda tutto il territorio palestinese occupato", ha dichiarato l'ambasciatrice palestinese Abuamara. "Si tratta di una leadership che avrebbe già dovuto essere in atto (anche a Gaza) e ora non c'è altro modo se non proseguire con un futuro che preveda questa rappresentanza. Il nostro ruolo è qualcosa che decideremo con i prossimi passi", ha detto
l'ambasciatrice, secondo cui "l'unico modo per proteggere un futuro Stato sovrano di Palestina contiguo" e' una "leadership legittima che governi l'intero territorio".
L'accordo siglato al vertice internazionale di Sharm el Sheikh, in Egitto, per la pace a Gaza ha posto fine "all'aggressione di Israele" nella Striscia, uno degli obiettivi dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP, con sede a Ramallah, in Cisgiordania).
Lo ha confermato l'ambasciatrice palestinese in Italia, Mona Abuamara, sottolineando che tuttavia a Gaza "il genocidio non è terminato, perché continueremo a vedere persone morire di fame, per mancanza di cure, per malattie che colpiscono la popolazione, per l'impossibilità di vivere in case, dato che tutto è distrutto". Il documento firmato ieri ha l'obiettivo di porre fine alle operazioni militari israeliane a Gaza, scoppiate il 7 ottobre 2023 dopo l'attacco del movimento islamista Hamas nello Stato ebraico.
Secondo i dati ufficiali israeliani, dal 7 ottobre 2023 sono morti 1.152 militari e membri delle forze di sicurezza israeliane, oltre a 978 civili. Come confermato dall'ambasciatrice palestinese durante l'intervista, in due anni a Gaza almeno 67.913 persone sono state uccise e 170.134 sono rimaste ferite nelle operazioni militari israeliane. Spero che l'accordo di ieri "porti a un piano concreto per la pace, ma sappiamo che il premier Benjamin Netanyahu e Israele in generale non vogliono la pace", ha affermato l'ambasciatrice palestinese, esprimendo la speranza che "l'accordo continui con qualcosa di più pratico, perché non si può semplicemente stilare un piano di pace e poi dichiarare che la pace è stata raggiunta. Una pace forzata basata sull'ingiustizia non porterà né giustizia né pace a nessuno", ha dichiarato Abuamara.
Commenti