Iran e Pakistan uniti per fermare i crimini israeliani a Gaza
- Maddalena Celano
- 2 giorni fa
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Durante un incontro ufficiale a Teheran, il leader della Rivoluzione islamica, Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha lanciato un forte appello per una cooperazione attiva tra Iran e Pakistan volta a contrastare i crimini del regime israeliano nella Striscia di Gaza. Il colloquio si è svolto lunedì con il Primo Ministro pakistano Shehbaz Sharif, alla presenza del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, ed è stato improntato a rafforzare l'unità del mondo islamico di fronte alle continue atrocità contro il popolo palestinese.
Khamenei ha riconosciuto la posizione storicamente coerente del Pakistan, sottolineando che Islamabad non si è mai lasciata sedurre dalla tentazione di normalizzare i rapporti con Tel Aviv, a differenza di altri paesi musulmani. “Il Pakistan ha mantenuto una posizione forte sulla questione palestinese, ed è tempo che le nazioni musulmane agiscano in modo efficace e congiunto per fermare la catastrofe umanitaria in corso a Gaza”, ha dichiarato il Leader.
Ribadendo che la Palestina è la questione centrale del mondo islamico, Khamenei ha messo in evidenza le manifestazioni che si stanno svolgendo in Europa e negli Stati Uniti, dove milioni di cittadini protestano contro il genocidio a Gaza. Tuttavia, ha denunciato con amarezza il sostegno attivo o silente che alcuni regimi arabi continuano a garantire a Israele.
Durante il colloquio, Khamenei ha anche espresso apprezzamento per il miglioramento dei rapporti tra Pakistan e India e si è detto ottimista sul futuro delle relazioni tra Teheran e Islamabad, auspicando un rafforzamento della cooperazione in campo economico, politico e culturale.

Sharif, da parte sua, ha ringraziato l’Iran per il suo ruolo positivo nella de-escalation con l’India e ha espresso profondo rammarico per l’inerzia della comunità internazionale di fronte al bagno di sangue a Gaza. “La tragedia palestinese richiede risposte concrete, non più solo parole o condanne di circostanza”, ha affermato il Primo Ministro.
La visita del capo del governo pakistano, la seconda in un anno, si inserisce in un contesto geopolitico sempre più polarizzato, dove l’alleanza strategica tra Teheran e Islamabad appare come un tentativo di ricomporre un fronte islamico solidale di fronte al disastro umanitario in Palestina. Significativa, inoltre, la presenza del capo di stato maggiore dell’esercito pakistano, generale Syed Asim Munir, a sottolineare la rilevanza della sicurezza e della cooperazione strategica nella visita.
Khamenei ha infine ricordato il ruolo dell’ECO (Organizzazione per la Cooperazione Economica), sollecitando un rinnovato impegno congiunto per rafforzarne l’efficacia, anche in funzione della causa palestinese.
In un mondo sempre più lacerato da guerre e divisioni, la dichiarazione congiunta di Teheran rappresenta un segnale forte: la solidarietà islamica, se alimentata dalla volontà politica, può ancora farsi argine alla barbarie.

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