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Colombia - una presa di posizione storica contro il genocidio a Gaza

Aggiornamento: 11 ore fa



Maddalena Celano (Assadakah News) - Il 27 maggio 2025, la Colombia ha compiuto un passo diplomatico senza precedenti nella sua storia contemporanea, nominando ufficialmente Jorge Iván Ospina come primo ambasciatore in Palestina. Questa decisione arriva nel mezzo di un duro confronto internazionale tra il governo colombiano e Israele, in un momento in cui il presidente Gustavo Petro ha più volte denunciato le azioni dello Stato israeliano come genocidarie nei confronti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza.

La nomina di Ospina – già sindaco di Cali e figura di fiducia vicina al presidente Petro – rappresenta la formalizzazione della presenza diplomatica colombiana nei Territori Palestinesi, con sede a Ramallah. La mossa consolida il riconoscimento della Palestina come Stato sovrano, avvenuto già nel 2018, e riafferma l'impegno della Colombia a favore dei diritti umani e del diritto internazionale.

Il presidente Petro, unico tra i leader latinoamericani ad aver rotto apertamente i rapporti diplomatici con Israele, ha reiterato il proprio appello alla comunità internazionale – e in particolare agli Stati Uniti – affinché intervenga per fermare quello che ha definito senza mezzi termini “il genocidio di Gaza”. L’annuncio dell’ambasciatore colombiano in Palestina è giunto solo un anno dopo questa rottura diplomatica, segnando un'escalation coerente con la politica estera del governo Petro, fortemente orientata ai principi della giustizia globale e del multipolarismo.

In un messaggio pubblicato su X (ex Twitter), Ospina ha espresso il suo impegno a denunciare il massacro in corso nella Striscia di Gaza e a sostenere la libertà del popolo palestinese. Le sue parole riflettono l’orientamento umanitario e progressista che sta caratterizzando sempre più la politica estera colombiana sotto la guida di Petro.

La bandiera palestinese, con lo slogan "Fermiamo il genocidio", ha sventolato pochi giorni fa nella centrale Piazza Bolívar di Bogotá, simbolo del crescente sostegno popolare alla causa palestinese all’interno della società colombiana. Si tratta di una solidarietà che ha radici profonde nei movimenti sociali latinoamericani, storicamente impegnati nella difesa dei popoli oppressi e nella resistenza all’imperialismo.

Questa decisione della Colombia potrebbe ora costituire un precedente importante per altri Stati dell’America Latina e del Sud globale, aprendo la strada a un più ampio riconoscimento della Palestina e a un ripensamento critico delle relazioni con Israele, alla luce delle ripetute violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

In un contesto internazionale ancora profondamente segnato da ipocrisie diplomatiche e doppi standard, la scelta coraggiosa della Colombia si staglia come un gesto di dignità sovrana e di impegno per la giustizia. Il popolo palestinese ha ora un nuovo alleato ufficiale in America Latina. E non è un alleato qualunque, ma una Colombia che finalmente rivendica il diritto di prendere posizione nel mondo senza genuflettersi di fronte ai potenti.





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