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Libano - Le elezioni municipali



Maddalena Celano (Assadakah News) – Dopo quasi un decennio di rinvii e a pochi mesi dalla fine del conflitto con Israele, il Libano ha completato le elezioni municipali, svoltesi in quattro fasi durante il mese di maggio 2025. Questo processo elettorale rappresenta un passo significativo verso la normalizzazione istituzionale, sebbene permangano criticità legate alla bassa affluenza e alla frammentazione politica.


Una tornata elettorale attesa


Le elezioni municipali, inizialmente previste per il 2022, sono state posticipate più volte a causa di crisi economiche e del conflitto con Israele. La loro realizzazione nel 2025 segna un ritorno alla partecipazione democratica a livello locale, con votazioni tenutesi il 4, 11, 18 e 24 maggio in diverse regioni del paese.


Affluenza e risultati


L'affluenza alle urne è stata variabile: a Beirut ha raggiunto solo il 21%, mentre nella Bekaa si è attestata al 45% . Nel Sud del Libano, nonostante le tensioni e i recenti bombardamenti israeliani, si è registrata una partecipazione significativa, con Hezbollah e il movimento Amal che hanno ottenuto vittorie in diverse municipalità.


Sfide e prospettive


Nonostante il successo organizzativo, le elezioni hanno evidenziato problemi strutturali: l'assenza di una visione nazionale sul decentramento e la mancanza di fondi hanno ostacolato l'efficacia delle autorità locali. Inoltre, la frammentazione politica e le alleanze inedite, come quella tra Hezbollah e partiti cristiani a Beirut, riflettono un panorama politico complesso e in evoluzione.


Verso le elezioni parlamentari del 2026


Queste elezioni municipali rappresentano un banco di prova in vista delle elezioni parlamentari previste per maggio 2026. La capacità delle forze politiche di rispondere alle esigenze della popolazione e di promuovere una governance efficace sarà cruciale per il futuro del Libano.

In conclusione, le elezioni municipali del 2025 segnano un passo importante verso la stabilizzazione del Libano, ma evidenziano anche la necessità di riforme strutturali e di un impegno concreto per la ricostruzione e la coesione nazionale.





Libano, elezioni municipali tra speranze di normalità e persistenti tensioni politiche


Beirut – Dopo anni di rinvii causati dalla crisi economica e dalle tensioni geopolitiche, il Libano ha finalmente portato a termine le elezioni municipali del 2025. Svoltesi in quattro tornate successive tra il 4 e il 24 maggio, le elezioni rappresentano un primo passo verso la normalizzazione della vita istituzionale, in un paese ancora profondamente segnato dalle conseguenze del conflitto con Israele e da una crisi politica senza sbocchi.

Le operazioni di voto si sono tenute nelle diverse aree del Paese – dalla capitale Beirut fino alla Bekaa e al Sud – coinvolgendo centinaia di municipalità e migliaia di candidati. Si è trattato della prima consultazione popolare su vasta scala dal 2018. A pesare, tuttavia, è stata la forte astensione: a Beirut ha votato solo il 21% degli aventi diritto, mentre nella regione orientale della Bekaa si è registrata un’affluenza del 45%, la più alta del Paese.

Nel Sud, area tradizionalmente vicina al movimento sciita Hezbollah, l’organizzazione ha conquistato la maggioranza dei municipi in alleanza con Amal, nonostante le recenti distruzioni causate dai raid israeliani. In altre zone del Paese, soprattutto cristiane, si è assistito a nuove alleanze e a spaccature tra forze tradizionali e candidati civici, che denunciano la corruzione diffusa e la cattiva gestione dei fondi pubblici.

Secondo diversi osservatori, le elezioni municipali sono state un banco di prova per valutare la forza e la tenuta delle coalizioni in vista delle elezioni legislative previste per il 2026. Tuttavia, a frenare l’entusiasmo per questa tornata elettorale è la realtà concreta in cui versano molti municipi: bilanci inesistenti, mancanza di autonomia decisionale e un sistema centralizzato che continua a ostacolare l’efficienza delle autorità locali.

Se da un lato il governo libanese ha voluto presentare le elezioni come un "successo", dall’altro emergono con chiarezza i limiti strutturali di un sistema che fatica a garantire servizi essenziali e rappresentanza effettiva.

In un Libano ancora segnato da povertà crescente, migrazione giovanile e sfiducia nelle istituzioni, il voto municipale appare come un piccolo passo avanti. Ma il cammino verso la stabilità, la trasparenza e il decentramento resta lungo e incerto.




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