Iran: Teheran risponde alla risoluzione dell’AIEA
- Maddalena Celano
- 12 giu
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Teheran risponde alla risoluzione dell’AIEA: “Una decisione politicizzata che mina la cooperazione”
Teheran, 12 giugno 2025 – Con un comunicato congiunto, il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran e l’Organizzazione per l’Energia Atomica iraniana hanno condannato con fermezza la recente risoluzione adottata dal Consiglio dei Governatori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). La misura, promossa da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania, è stata definita da Teheran come “un atto strumentale e privo di fondamento tecnico e giuridico”.
Secondo le autorità iraniane, la risoluzione rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’approccio politicizzato con cui alcuni paesi occidentali continuano a trattare la questione nucleare iraniana. Nonostante anni di cooperazione trasparente con l’Agenzia, e l’assenza di prove concrete che indichino deviazioni nel programma nucleare civile del Paese, gli autori della risoluzione hanno scelto di riesumare accuse datate, risalenti a oltre 25 anni fa e già archiviate ufficialmente con la risoluzione dell’AIEA del novembre 2015.
Il comunicato sottolinea come l’Iran sia stato fin dall’inizio fedele ai suoi impegni nell’ambito del Piano di Azione Globale Congiunto (JCPOA), nonostante le gravi violazioni dell’accordo da parte di Washington e la persistente ambiguità di alcune capitali europee. L’Agenzia stessa, ricordano le autorità iraniane, non ha mai riportato alcuna prova di non conformità da parte di Teheran.

La dichiarazione critica anche l’ipocrisia di alcuni membri del Consiglio dei Governatori, che da un lato adottano risoluzioni contro l’Iran, e dall’altro restano silenziosi sulla mancata adesione di Israele al Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP), nonostante lo Stato ebraico possieda, secondo numerose fonti indipendenti, un arsenale nucleare non dichiarato. Allo stesso modo, viene denunciato il mancato rispetto degli obblighi di disarmo da parte delle potenze nucleari occidentali e la presenza di testate atomiche in territorio tedesco.
“Questo comportamento danneggia profondamente la credibilità dell’AIEA e tradisce la missione tecnica e imparziale per cui l’Agenzia è stata istituita”, si legge nel comunicato. “L’approccio politico, selettivo e orientato al confronto non solo non favorisce la sicurezza internazionale, ma rischia di compromettere il fragile equilibrio costruito negli ultimi anni grazie al dialogo.”
In risposta alla risoluzione, il presidente dell’Organizzazione per l’Energia Atomica iraniana ha già ordinato l’avvio di nuove misure tecniche: tra queste, la costruzione di un centro di arricchimento dell’uranio in un sito sicuro e la sostituzione delle centrifughe IR-1 nel centro di Fordo (Shahid Dr. Ali Mohammadi) con modelli avanzati di sesta generazione, segno di una decisa accelerazione del programma nucleare civile iraniano. Teheran ha dichiarato che ulteriori passi verranno annunciati nei prossimi giorni.
La Repubblica Islamica ha infine espresso gratitudine ai paesi che hanno votato contro o si sono astenuti durante la sessione del Consiglio, evidenziando che la via della cooperazione, se non accompagnata da rispetto reciproco, rischia di diventare unilaterale e sterile.

Comunicato congiunto del Ministero degli Esteri e dell'Organizzazione per l'Energia Atomica, in risposta alla risoluzione del Consiglio dei governatori.
Azioni pratiche dell'Iran in risposta alla risoluzione dell'Agenzia:
Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'#Iran e l'Organizzazione per l'Energia Atomica condannano l'azione degli Stati Uniti e dei tre paesi europei nell'approvare la risoluzione nel Consiglio dei governatori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, ritenendo tale atto un nuovo utilizzo strumentale di questo Consiglio, motivato da obiettivi politici e senza fondamenti tecnici e giuridici. La Repubblica Islamica dell'Iran è sempre stata fedele ai suoi impegni nel quadro del Piano di Azione Globale Congiunto (JCPOA) e finora nessuno dei rapporti dell'Agenzia ha indicato che l'Iran non abbia rispettato i suoi impegni o che vi siano deviazioni nei materiali e nelle attività nucleari.
Per quanto consideriamo la relazione dell'Agenzia una relazione puramente politico e parziale, questi quattro paesi sono andati oltre, redigendo una risoluzione i cui principali contenuti sono in contraddizione con lo stesso rapporto politico del Direttore Generale. Poiché questi paesi perseguono i propri obiettivi politici e non hanno trovato alcun punto ambiguo nelle attività nucleari attuali dell'Iran, sono ricorsi a rivendicazioni risalenti a più di 25 anni fa, enfatizzandole nuovamente, nonostante tutte le accuse passate siano state superate e risolte dalla risoluzione dell'Agenzia del novembre 2015.
Queste azioni dei quattro paesi avvengono mentre rimangono in silenzio riguardo alla mancata adesione di Israele al Trattato di Non Proliferazione e allo sviluppo di un programma di armi di distruzione di massa, inclusi armi nucleari, e non hanno intrapreso alcuna azione in merito alle minacce di Israele di attaccare le strutture nucleari pacifiche degli stati membri del Trattato. D'altra parte, Stati Uniti, Regno Unito e Francia non hanno adempiuto agli impegni assunti ai sensi dell'articolo 6 del Trattato di Non Proliferazione in merito al disarmo nucleare, e la Germania ospita queste armi mortali e disumane.
Questa azione dei quattro paesi mina completamente l'affidabilità e la reputazione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, mettendo in evidenza la natura politica di questo ente internazionale. Questo approccio politico nei confronti di un paese che è sempre stato fedele ai suoi impegni e ha avuto ampie cooperazioni con l'Agenzia ci porta alla conclusione che la politica di dialogo e cooperazione produce effetti contrari. In tal senso, ringraziamo i paesi membri del Consiglio dei Governatori che hanno votato contro o si sono astenuti dalla risoluzione e condanniamo l'azione politica dei paesi che hanno votato a favore. Come abbiamo già dichiarato in precedenza, la Repubblica Islamica dell'Iran non ha altra scelta che rispondere a questa Risoluzione politica. In questo contesto, sono stati emessi i necessari ordini dal Presidente dell'Organizzazione per l'Energia Atomica per avviare un nuovo centro di arricchimento in un luogo sicuro, sostituendo le centrifughe di prima generazione nel centro di arricchimento Shahid Dr. Ali Mohammadi (Fordo) con quelle avanzate di sesta generazione. Sono in programma altre azioni, che verranno annunciate successivamente.
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