Iran - Un messaggio chiaro e senza ambiguità su Gaza
- 18 giu
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Massacro di civili a Gaza: “Tutti civili, persone comuni. Il loro sangue è stato versato ingiustamente”.

Maddalena Celano (Assadakah News) - Gaza City / Città del Vaticano, giugno 2025 – “Sono tutti civili, persone comuni, che sono stati massacrati dai brutali attacchi del regime sionista assassino di bambini. Il loro sangue è stato versato ingiustamente.”Queste parole, cariche di dolore e indignazione, provengono da una dichiarazione ufficiale rilasciata dall’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede, nella persona dell’Ambasciatore Mohammad-Hadi Imanieh. Un messaggio chiaro e senza ambiguità, che accusa lo Stato di Israele di crimini sistematici contro la popolazione civile palestinese.
La dichiarazione è stata diffusa in concomitanza con l’intensificarsi dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, dove, secondo fonti locali e internazionali, si contano oltre 800 vittime civili in meno di una settimana, tra cui numerosi bambini, donne e anziani.
Voci da Gaza: civili nel mirino
Tra le macerie di Gaza, le testimonianze parlano di un’aggressione che non distingue tra obiettivi militari e vite innocenti. “Mia figlia è morta abbracciata al fratellino, nel nostro salotto. Nessuno di noi è mai stato coinvolto in nulla. Eravamo solo persone normali”, racconta Umm Yusef, residente nel quartiere Tel al-Hawa.
Ambulanze distrutte, scuole colpite, ospedali evacuati sotto il fuoco: le immagini che arrivano dalla Striscia documentano un’offensiva che ha perso ogni contatto con il concetto di proporzionalità, elemento centrale nel diritto internazionale umanitario.
La denuncia iraniana alla Santa Sede
Nel comunicato ufficiale, l’ambasciatore Imanieh condanna duramente quella che definisce una “campagna di sterminio sistematico contro la popolazione palestinese”, sottolineando l'urgenza di una reazione morale da parte delle autorità religiose e delle istituzioni internazionali.
La nota è stata trasmessa anche agli uffici della Segreteria di Stato del Vaticano e a rappresentanti del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, nella speranza che la Santa Sede, sotto la guida del nuovo Pontefice Leone XIV, possa farsi promotrice di una mobilitazione spirituale e diplomatica per la fine delle ostilità.
L'accusa all'Occidente: "Ipocrisia e complicità"
Il documento iraniano denuncia anche l’ipocrisia delle potenze occidentali, che continuano a fornire armamenti a Israele mentre proclamano impegni di pace nei consessi internazionali. “Il silenzio dell’Occidente è complice della barbarie”, si legge nella nota, che richiama al rispetto delle Convenzioni di Ginevra e del principio di protezione dei civili durante i conflitti armati.
Il ruolo del Vaticano e il peso della coscienza morale
Il Vaticano, tradizionalmente cauto nelle sue prese di posizione sul conflitto israelo-palestinese, si trova ora di fronte a un bivio. Il nuovo Papa, Leone XIV, ha indicato tra le priorità del suo pontificato il rafforzamento del dialogo interreligioso e la difesa dei popoli oppressi. La pressione morale esercitata da Teheran, che fa leva su un linguaggio condiviso di giustizia e compassione, rappresenta una sfida per la diplomazia vaticana.
Il massacro di Gaza non può essere derubricato a "effetti collaterali" di una guerra asimmetrica. È un crimine sotto gli occhi del mondo. Le parole pronunciate dall’Ambasciatore Mohammad-Hadi Imanieh presso la Santa Sede – “il loro sangue è stato versato ingiustamente” – sono un atto d’accusa contro l’indifferenza globale.
Che si ascolti o meno questa denuncia, essa rimarrà. Perché il sangue dei bambini di Gaza è testimonianza e memoria. E la memoria, prima o poi, chiede giustizia.
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