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Iraq - Workshop su Piano Nazionale per il clima

  • 23 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Assadakah Baghdad - La Commissione nazionale per gli investimenti dell'Iraq (Nic), in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), ha organizzato un workshop per discutere la prima fase del Piano nazionale iracheno per gli investimenti climatici (Cip) per il periodo 2025-2030, lanciato a luglio. All'incontro, tenutosi a Baghdad, hanno partecipato organizzazioni internazionali, missioni diplomatiche, il Ministero dell'Ambiente e investitori locali e stranieri. Il presidente della Nic, Haider Mohammed Makiya, ha affermato che il Cip è una roadmap sostenuta dal governo per affrontare le sfide del cambiamento climatico, che sta già avendo un impatto sull'acqua, l'agricoltura e l'ambiente dell'Iraq. Ha sottolineato che la prima fase si concentrerà su cinque settori: energia e fonti rinnovabili, agricoltura, industria, acqua e innovazione.

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Come rivela Iraq Business News, il piano sarà finanziato attraverso il Green Climate Fund (Gcf), con una dotazione stimata tra 1,3 e 3,3 miliardi di dollari, e dalla International Finance Corporation (Ifc). Secondo Makiya, l'Iraq ha attirato oltre 102 miliardi di dollari di investimenti (64 miliardi dall'estero e 36,8 miliardi dall'interno) negli ultimi due anni e mezzo. Una seconda fase (2031-2050) amplierà l'attenzione ai progetti legati al clima nei settori dell'industria, dell'agricoltura, dei trasporti e dell'energia. Durante l'evento, Mamnoor Rashid dell'Undp ha sottolineato gli impegni internazionali dell'Iraq, tra cui il Protocollo di Montreal, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) e l'impegno a porre fine al flaring di routine entro il 2030. Il workshop si è concluso con raccomandazioni volte a intensificare la cooperazione con i partner nazionali e internazionali e a finalizzare i meccanismi di finanziamento e attuazione in tutte le province.

Secondo i dati di agosto 2025 dell'Opec, l'Iraq si conferma al secondo posto tra i maggiori produttori dell'organizzazione. L'Arabia Saudita resta al primo posto con 9,709 milioni di barili al giorno, seguita dall'Iraq con 4,015 milioni. Terzi gli Emirati Arabi Uniti (3,255 milioni), poi Iran (3,218 milioni) e Kuwait (2,492 milioni). La produzione complessiva dell'Organizzazione resta stabile: Nigeria a 1,549 milioni di barili/giorno, Libia 1,299 milioni, Algeria 940mila, Venezuela 936mila e Congo 259mila.

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