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Libano - L'impronta indelebile di Ziad Rahbani

  • 30 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Ziad Rahbani
Ziad Rahbani

Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - Si sono da poco svolti i funerali ma il lutto per la dipartita del “genio” della musica Ziad Rahbani è destinato a durare nel tempo. Del resto l’impronta lasciata dai rari esseri umani che hanno contribuito a elevare, per cultura ed etica, l’umanità, lasciano un vuoto difficile da colmare, riempito soltanto dagli effetti benefici delle loro azioni che continuano ad agire oltre la presenza fisica.

La divina Fairuz e i suoi quattro figli
La divina Fairuz e i suoi quattro figli

Ziad Rahbani se ne è andato all’età di 69 anni per un arresto cardiaco sopraggiunto dopo una lunga malattia. Figlio dell’icona della canzone araba Fairuz e del compositore  Assi Rahbani (che, col fratello Mansour ha modernizzato la canzone araba mescolando brani occidentali, russi e latino-americani con ritmi orientali) è stato una figura rivoluzionaria nel mondo della musica e del teatro libanese, precursore del jazz orientale.

Fairuz al funerale del figlio Zaid Rahbani
Fairuz al funerale del figlio Zaid Rahbani

Musicista, compositore e regista, Ziad Rahbani ha lasciato un’impronta indelebile su intere generazioni di libanesi con le sue canzoni e soprattutto con le sue opere teatrali, di cui giovani e meno giovani conoscono a memoria le battute. Visionario, nelle sue opere ha affrontato temi come la guerra civile libanese, prima ancora dello scoppio nel 1975, il clientelismo e le ricorrenti crisi economiche.

Dunque, per usare le parole del presidente libanese Joseph Aoun non soltanto rinomato artista ma anche imponente figura culturale, intellettuale completo, “coscienza vivente, voce ribelle contro l’ingiustizia e specchio onesto per i sofferenti e gli emarginati”.

Rahbani ha avuto una relazione di lunga durata con i movimenti di sinistra libanesi ed è stato affiliato per tutta la vita al Partito Comunista Libanese. Ha sempre espresso il suo sostegno alla resistenza libanese finalizzata all’opposizione dell’occupazione israeliana e al suo regime di apartheid sionista.

Zaid Rahbani
Zaid Rahbani

Migliaia di persone hanno dato l’ultimo saluto in modo commosso e riconoscente al grande musicista e la sua morte ha destato forte emozione in Libano e in tutto il mondo arabo.

Dalle prime opere artistiche riconosciute e risalenti all’età adolescenziale, numerose sono state le sue composizioni di testi di canzoni, musiche, sceneggiature, opere teatrali altamente politicizzate. È stato anche drammaturgo, regista, pianista, attore.

Figlio di una delle cantanti più celebri del mondo arabo al pari della compianta e amatissima Umm Kulthum, ha espresso la sua identità musicale in modo del tutto personale e distinto dall’ombra di sua madre.

Della sua ispirazione diceva “la mia musica non è occidentale, è libanese, con un modo di esprimere diverso”, a voler sottolineare la sua intenzione di fondere il jazz con le melodie e i ritmi musicali arabi.

Artista poliedrico, sperimentale, rivoluzionario nell’arte e nella vita, è stato una voce scomoda e coraggiosa: un monito per noi tutti a non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie. Nella chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione a Mhaydse si è celebrato il funerale di Rahbani ma, sulle montagne che circondano la capitale e su cui sorge la chiesa, risuonerà nei tempi l’eco di una voce di raro coraggio.

 

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