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Mauritania - Fascino e curiosità

Assadakah News Agency - Il Paese africano dove è imminente l’apertura dell’ambasciata italiana, è notoriamente ricco di fascino, storia millenaria e cultura ancestrale, ma anche di curiosità che ne aumentano le attrazioni.

Intanto, il nome deriva dalla parola fenicia “Mahurim” (uomo dell’Ovest), in quanto anello di congiunzione fra mondo arabo e Africa nera. Due modelli di vita che si intrecciano pur essendo agli antipodi, quello stanziale e quello delle tribù nomadi. Distese infinite di sabbia, dune modellate dal vento, falesie e oasi rigogliose.

La lingua

La prima curiosità sulla Mauritania riguarda la comunicazione: nonostante l’arabo sia la lingua ufficiale, la maggior parte della popolazione comunica in Hassaniya, (ibrido fra arabo classico e berbero, parole di origine peul, wolof, soninké e bambara).

Il tè

I mauritani sono dei grandi consumatori di tè, connettore sociale che si beve a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un vero e proprio rito che prevede tre giri consecutivi di tè, ognuno dei quali con un significato preciso e distinto: il primo amaro come la morte, il secondo dolce come la vita e il terzo zuccherato come l’amore. Lo si beve bollente, nonostante le temperature elevate, affinché il corpo si adatti al calore e si rinfreschi.

Il treno del deserto

In Mauritania esiste un treno che attraversa il Sahara percorrendo i 700 chilometri che separano le città di Zoueirat e Nouadhibou, sulla costa: si tratta del treno più lungo al mondo con oltre 200 vagoni trainati da quattro locomotori che raggiungono complessivamente i tre chilometri di lunghezza. Oltre ai passeggeri (che possono viaggiare gratuitamente), trasporta tonnellate di ferro e pietre provenienti dai diversi angoli del Sahara.

Porta d’accesso all’Africa Nera

La Mauritania confina a nord con la Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi (o Sahara Occidentale), l’Algeria e nord-est, il Senegal e il Mali, rispettivamente a sud e a sud-est. Una terra di confine tra il mondo arabo del nord e l’Africa nera, dove lingua, musica, cibo e abbigliamento variano in funzione delle diverse etnie presenti nel paese.

Il vento del deserto

L’Harmattan, il vento secco e polveroso del deserto, soffia nei mesi invernali, da novembre a marzo dal Sahara verso l’Africa occidentale e il Golfo di Guinea, Mauritania inclusa. Attraversando il deserto carica con sé particelle di polvere in quantitativi tali da oscurare fortemente la visibilità, con risultati simili a quelli della nebbia. In casi eccezionali può trasportare la sabbia del Sahara anche in Sud America.

Il monolito più alto d’Africa

Il più grande monolito d’Africa si trova proprio in Mauritania, più precisamente nella regione di Adrar. Ben Amera raggiunge i 633 metri in altezza e si erge imponente sul deserto circostante. É considerato anche il secondo monolito più alto al mondo dopo Uluru (o Ayers Rock), in Australia. Il sito è stato scelto nel 1999 da artisti internazionali che hanno realizzato rappresentazioni, alcune delle quali includono le rocce circostanti, nelle forme di animali e figure astratte.

Un mosaico etnico

La Mauritania, un po’ come tutti i paesi dell’Africa dell’Ovest. I Mauri costituiscono in totale il 60% della popolazione del Paese. Pelle chiara, ossa sottili, lineamenti aquilini e generalmente di statura non molto alta, costituiscono la maggioranza. I Wolof, principale etnia del Senegal, rappresenta il 9% della popolazione mauritana.

Di religione musulmana, rimangono tuttavia ancora legati ad alcune forme di superstizione e credenze ancestrali. Vivono prevalentemente lungo la valle del fiume Senegal, ma anche sulle coste dove praticano la pesca. Gli Imraguen, una piccola etnia maura, si concentrano in gran numero vicino tra Iwik e Tiwilit, nel Parco di Banc d’Arguin.

L’attività principale è la pesca, scandita da metodi tradizionali in collaborazione con i delfini. Battendo sulla superficie dell’acqua i delfini vengono richiamati con lo scopo che spaventino e spingano i cefali nelle loro reti. I Toukouleur abitano una piccola zona, a sud tra Bogué e Kaedi, lungo il fiume Senegal. Vi sono poi i Peulh o Fulbe, un’antica etnia di pastori nomadi, tra le più diffuse in tutta l’Africa Occidentale e i Tuareg, gli uomini del deserto, originariamente nomadi ed oggi stanziati vicino alle grandi città delle zone desertiche.

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