top of page

Mazara – Antiche anfore fra le scoperte più importanti

Talal Khrais - L’anno scorso e quest’anno sono venute alla luce le scoperte archeologiche più importanti, secondo la rivista Archaeology. Difficile citare tutte e sono tantissime trovo interessante il fatto che il mare, la natura hanno restituito a Mazara antiche anfore.

Il 4 luglio scorso il mare di Mazara del Vallo restituisce alcune antiche anfore. Il nucleo subacqueo della Soprintendenza del mare della Regione è intervenuto in località Tonnarella, per verificare la presenza di alcune anfore avvistate nel basso fondale prospiciente i lidi balneari della zona, la cui segnalazione è stata effettuata dalla subacquea mazarese, Francesca Maggio.

Le operazioni di recupero si sono svolte con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Mazara. I subacquei della Sovrintendenza del Mare, Salvo Emma e Nicolò Bruno, hanno effettuato il recupero di quattro anfore e di altri frammenti. Fondamentale la collaborazione di Walter Marino, della Scuba School di Mazara, profondo conoscitore dei fondali mazaresi, al quale sono stati temporaneamente affidati i reperti presso la sede della Lega Navale Italiana di Mazara. Le anfore sono state subito sottoposte al primo intervento di desalinizzazione su indicazioni dei tecnici della stessa Soprintendenza. Il sito subacqueo è stato documentato e rilevato e già nella zona di Tonnarella sono state messe in atto le procedure per verificare la possibile presenza di altre evidenze archeologiche. Le anfore recuperate sono di quattro tipologie diverse: un'anfora romana del tipo "Lamboglia II" di età tardo-repubblicana e altre tre, frammentate, di età posteriore.

"Ancora una volta - sottolinea l'assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identita' siciliana, Alberto Samona' – il fondamentale e tempestivo supporto dei sub locali ha consentito il recupero di importanti reperti; la tempestiva segnalazione alla Capitaneria di Porto e alla Soprintendenza del Mare ha permesso, infatti, di individuare e recuperare le anfore che si trovavano in evidente pericolo di trafugamento. Si tratta di una zona molto interessante, già in passato oggetto di ritrovamenti e di scavi archeologici, dove si potranno avviare ulteriori indagini". "La collaborazione tra istituzioni - per il soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici - ancora una volta ha consentito di porre in essere quelle azioni di tutela fondamentali per la protezione del patrimonio culturale subacqueo".

bottom of page