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Napoli - Ambasciatrice palestinese in visita al bimbo operato per cardiopatia

  • 12 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min
L'Ambasciatrice di Palestina in Italia, Mona Abuamara in visita al Monaldi
L'Ambasciatrice di Palestina in Italia, Mona Abuamara in visita al Monaldi

Un intervento chirurgico eseguito all'ospedale Monaldi di Napoli ,  ha salvato la vita del piccolo Rayan, bimbo palestinese di neanche due anni affetto da una grave cardiopatia congenita che in breve tempo non gli avrebbe lasciato scampo. Il bimbo è giunto al Monaldi con i genitori, nella notte tra il 13 e il 14 agosto, e sono stati ospitati nel parco dell'Azienda Ospedaliera presso la casa di accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga. Durante la degenza, il bimbo e la sua famiglia sono stati accolti in modo meraviglioso dal personale dell'ospedale, che ha cercato anche di far dimenticare loro l'orrore della guerra e il suono assordante delle bombe. Rayan ha avuto in dono giocattoli, vestiti e soprattutto tantissimo affetto. La famiglia ha ricevuto la visita dell'Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, Mona Abuamara, che ha incontrato e ringraziato i medici e tutto il personale che si è occupato della salute del bambino. Preso in cura dall'Uoc di Cardiologia pediatrica guidata dalla professoressa Maria Giovanna Russo, dopo le prime visite e la conferma della diagnosi, Rayan è stato preparato all'intervento.

L'Ambasciatrice S.E. Mona Abuamara
L'Ambasciatrice S.E. Mona Abuamara

Semplificando - ha spiegato  il cardiochirurgo Guido Oppido - la malattia del piccolo Rayan è un difetto cardiaco congenito in cui entrambi i grandi vasi, aorta e arteria polmonare, originano dal ventricolo destro, con un circuito di sangue poco ossigenato". In queste condizioni il piccolo mostrava ormai gravi segni di affaticamento cardiaco, ciò ha reso necessaria l'esigenza di procedere con l'intervento. "È stata una ricostruzione molto complessa, ma alla fine tutto è andato per il meglio", ha concluso  il cardiochirurgo. Nei giorni scorsi Rayan si è ristabilito del tutto dalla complessa operazione ed è stato dimesso. Il piccolo non ha mai perso il sorriso, nonostante la sua tenera età e la grave patologia. “I medici napoletani hanno salvato nostro figlio. Sono stati eccezionali. In Palestina ci avevano prospettato un percorso più lungo, con diverse operazioni. Non ci pare vero, viviamo come in un sogno” hanno affermato i giovani e commossi genitori.

 


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