I media occidentali non ne parlano, eppure la situazione in Siria non è certo pacificata, sia per l’attività di alcune formazioni fondamentaliste che hanno il controllo di alcune aree, sia per le continue violazioni del territorio da parte di Israele, con incessanti raid e bombardamenti aerei, e con l e conseguenze che la popolazione allo stremo è costretta a subire, dopo oltre un decennio di guerra civile. A esprimere preoccupazione, è la Cina, ovviamente anche per interessi propri, e tuttavia voce isolata in proposito.
La dinamica rispecchia la strategia israeliana, che insiste nel volere spezzare il cosiddetto “asse del male” che da Teheran arriva al Mediterraneo, attraverso Iraq, Siria e Libano, ma i raid aerei israeliani stanno spingendo ulteriormente la situazione regionale sull'orlo di una spirale fuori controllo. Lo ha detto Geng Shuang, vice rappresentante permanente di Pechino alle Nazioni Unite, durante una riunione del Consiglio di sicurezza. Il rappresentante cinese ha fatto appello alle "grandi potenze esterne alla regione" affinché agiscano per limitare le ricadute del conflitto lungo la Striscia di Gaza. Relativamente alla situazione in Siria, Geng ha auspicato che la Lega Araba e i Paesi regionali rafforzino la cooperazione con Damasco, svolgendo un ruolo costruttivo nella promozione di una soluzione politica.
Comments