Palestina - La tragedia di The Voice of Hind Rajab onorata al Lido di Venezia
- 6 set
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Chiara Chimienti (Assadakah News) - Il pubblico del Lido di Venezia ha applaudito la proiezione di The Voice of Hind Rajab per ben 24 minuti, durante l'82esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema, lo scorso 3 settembre. Un coro di “Palestina libera” ha poi seguito gli applausi dedicati all’opera della regista Kaother Ben Hania.
Firmata Wonder Pictures, la produzione franco-tunisina vanta esecutivi come Brad Pitt, Rooney Mara, Jonathan Glazer, Joaquin Phoenix e Alfonso Cuaron.
L'assedio nell'automobile e l'uccisione di Hind
Il film ricostruisce la vicenda tragica della morte di Hind Rajab, una bambina gazawi di sei anni che fu uccisa assieme ad altri membri della sua famiglia dall’esercito israeliano, tre mesi dopo l’inizio dell’operazione di pulizia etnica ancora in corso, avviata da Israele in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.
Era il 29 gennaio 2024 quando Hind si trovava in macchina con i suoi zii e quattro cugini, fra cui la quindicenne Layan Hamadeh, cercando di evacuare da Gaza City. Quella mattina, i volontari della Mezzaluna Rossa Palestinese ricevono una telefonata da Layan che descrive l’assedio dell’automobile da parte di un carro armato israeliano. Improvvisamente una sparatoria spezza la voce della ragazza, che viene sostituita poco dopo da quella della piccola Hind. La bambina, spaventata e intrappolata, riferisce ai soccorritori che attorno a lei, i suoi familiari sono tutti morti e implora che qualcuno venga a salvarla. La Mezzaluna fa del suo meglio per rassicurarla e invia due soccorritori: Yousef Zeino e Ahmed al-Madhoun.
L’inviato palestinese Riyad Mansour ha detto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 25 febbraio scorso, che “ci sono voluti 12 giorni perchè la squadra di soccorso riuscisse a raggiungere il luogo della tragedia, dove trovarono i corpi uccisi di Yousef e Ahmed", e con essi, anche quello di Hind e della sua famiglia. I soccorritori che erano stati mandati non fecero in tempo a salvare la piccola assediata. Poi ha aggiunto: “i nostri bambini meritano compassione e solidarietà e non sono meno meritevoli della vostra indignazione”.
La nascita del film e la violenza invisibile
Kaother Ben Hania racconta che l’idea per The Voice Of Hind Rajab le venne quando, nel bel mezzo della campagna per gli Oscar per un altro suo film che aveva passato 10 anni a scrivere, le capitò di ascoltare la registrazione della piccola che pregava di essere tirata fuori da quella situazione di morte. Così, aveva contattato la Mezzaluna per farsi dare il file audio completo. Dopo aver parlato a lungo con la madre di Hind e coi soccorritori che si erano fatti carico dell’emergenza, decise che raccontare quella storia sarebbe stato il suo unico obiettivo, a prescindere da qualunque altra cosa stesse facendo in quel momento della sua carriera. Il film venne assemblato in solo 12 mesi.
La regista decise di costruirne la trama proprio a partire da queste testimonianze, usando la vera voce di Hind e lasciando la violenza fuoricampo. “Volevo concentrarmi sull’invisibile: l’attesa, la paura, il suono insopportabile del silenzio quando l’aiuto non arriva. A volte ciò che non vedi è più devastante di ciò che vedi”, ha detto Ben Hania.
La pellicola si svolge solo ed esclusivamente all’interno di un’unica stanza, quella da cui i soccorritori della Mezzaluna avevano ricevuto la telefonata. “Ho pensato che girando il film dal loro punto di vista, loro e loro emozioni avrebbero tradotto il senso di impotenza che mi aveva scossa nel conoscere questa vicenda”, ha specificato.
Il ruolo degli attori nel tradurre l'agonia
Così, il ruolo degli attori che hanno impersonato l’esperienza traumatica dei volontari della Mezzaluna è stato chiave per rendere visibile quell’invisibile di cui parla Ben Hania: Saja Kilani, Motaz Malhees, Clara Khoury e, Amer Hlehel hanno ascoltato per la prima volta le suppliche di Hind proprio durante le riprese, dando voce a un’interpretazione fatta di reazioni spontanee ed emozioni vive, rispetto allo scempio e all’agonia inflitte a una bambina di 6 anni, Hind Rajab.
Saja Kilani, interprete nel film, ha dichiarato: "La storia di Hindi parla di una bambina che grida "salvami", e la vera domanda è: come abbiamo potuto permettere a una bambina di implorare la vita? Nessuno può vivere in pace finché anche un solo bambino è costretto a implorare la sopravvivenza".







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