top of page

Palestina - Parigi e Londra verso riconoscimento ufficiale

  • 29 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 30 lug

Assadakah News - Mentre al Palazzo di Vetro di New Yprk è in corso la Assemblea Generale per l’emergenza Gaza-Cisgiordania, su richiesta dell’Arabia Saudita e della Francia, l’Eliseo ha già fatto sapere che a settembre il governo francese riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina, creando un precedente importante che è stato raccolto già dal primo ministro britannico Keir Starmer, il quale ha comunicato ufficialmente l’intenzione del governo inglese di anticipare a settembre l’impegno al riconoscimento ufficiale della Palestina, anche se tutt’ora sottoposto alla condizione “se Israele non accetta un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”. E' quanto emerge da una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, per discutere di una bozza di piano europea, delineata dal Regno Unito con Francia e Germania.

ree

Nel frattempo, all’ONU il primo ministro palestinese Mohammed Mustafa, ha ribadito che per ripristinare la sicurezza della Regione, è necessario l’assoluto e totale disarmi di Hamas e passare l’amministrazione della Striscia di Gaza alla Autorità Nazionale Palestinese. Di fatto però, la decisione aumenterà il divario, già profondo, fra le due parti, ovvero Hamas e Fatah, quest’ultima collegata alla ANP.

Mohammad Mustafa ha dichiarato: “Israele deve ritirarsi completamente dalla Striscia di Gaza e Hamas deve rinunciare al suo controllo sulla Striscia e consegnare le sue armi all'ANP".

I Paesi confinanti fra Gaza e Israele, in particolare la Giordania, rincara la dose con ila dichiarazione del rappresentante ufficiale di Amman presso le Nazioni Unite: “E’ il momento di agire e fermare la catastrofe in corso a Gaza. Decine di migliaia di palestinesi muoiono di fame e non possiamo stare fermi. Non è più tollerabile. Schieriamoci dalla parte della giustizia, di ciò che è giusto, dalla parte del diritto internazionale".

Il viceministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha evidenziato l'assenza di Israele alla Conferenza ONU e ha dichiarato: “I palestinesi sono pronti a negoziare oggi, ma non abbiamo un partner israeliano con cui negoziare. Poiché gli israeliani non sono disposti a sedersi al tavolo e negoziare una soluzione a due Stati, allora non hanno neanche il diritto di porre il veto su di noi per fare quello in cui tutti crediamo e riconoscere lo Stato palestinese come dichiarazione di impegno verso quella soluzione".

Commenti


bottom of page