Palestina - Quale ruolo nella guerra israelo-iraniana?
- 15 giu
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Issam Al-Halabi (Assadakah News Libano) - La guerra israelo-iraniana distoglie l’attenzione dalla Palestina… o la riporta al centro del conflitto?
Nel mezzo dell’escalation militare tra l’Iran e l’occupazione israeliana, si impone una domanda cruciale nello scenario regionale in evoluzione: questa guerra contribuisce a marginalizzare la causa palestinese, o la riporta in cima alle priorità internazionali come questione centrale?
L’aggressione contro Gaza continua… e il silenzio internazionale cresce
La macchina da guerra israeliana continua a devastare la Striscia di Gaza, provocando decine di migliaia di martiri e feriti, oltre a una distruzione massiccia delle infrastrutture, accompagnata da una politica sistematica di sfollamento.
In Cisgiordania, la situazione non è migliore: incursioni quotidiane, espansione degli insediamenti e arresti arbitrari si susseguono senza sosta, mentre la comunità internazionale resta pressoché inerte.
Il timore della marginalizzazione
Cresce la preoccupazione che la guerra tra Israele e Iran distolga l’attenzione globale dalla sofferenza del popolo palestinese, relegando la loro causa a un dossier secondario.
Lo scontro regionale ha monopolizzato l’interesse dei media e dei decisori politici, offrendo a Israele una copertura per proseguire l’aggressione impunemente.
Netanyahu e la guerra: una strategia per sopravvivere
Secondo diversi analisti, il premier israeliano Benjamin Netanyahu sta sfruttando l’escalation con l’Iran per deviare l’attenzione dai suoi fallimenti a Gaza, dalle divisioni interne al governo e dalle accuse di corruzione.

Accendendo una “fronte esistenziale”, cerca di rigenerare la propria legittimità e distrarre l’opinione pubblica dalla crisi politica interna.
L’Autorità Palestinese: in crisi politica ed economica
L’Autorità Palestinese affronta una grave crisi economica a causa del blocco delle entrate fiscali da parte di Israele, un’economia in stagnazione e l’assenza di prospettive politiche concrete.
Il rinvio della recente conferenza sul “Due Stati” ha dimostrato il calo d’interesse internazionale verso soluzioni reali, aumentando la frustrazione del popolo palestinese.
La resistenza popolare: un’arma efficace
La resistenza popolare in Cisgiordania rappresenta un pilastro nella lotta sul terreno, disturbando i piani dell’occupazione e smascherandone i crimini.
Da Kafr Qaddum a Beita, da Gerusalemme ai checkpoint militari, la resistenza pacifica dimostra la capacità di imporre una realtà di lotta unitaria, difficile da distorcere.
Il battito dei popoli è più forte del silenzio dei governi
Nonostante la complicità di alcuni regimi, le manifestazioni popolari nel mondo sono emerse come leva morale e politica a sostegno della Palestina.
Da Beirut a New York, da Rabat a Sydney, le piazze gridano che la Palestina vive ancora nella coscienza collettiva dei popoli.
La diaspora palestinese: una memoria vivente
I palestinesi della diasporau svolgono un ruolo crescente attraverso istituzioni, sindacati e ONG, nel denunciare i crimini dell’occupazione e nel mantenere viva la causa nelle arene internazionali.
Diplomazia: tra possibilità e limiti
Nonostante i tentativi di ricorrere al diritto internazionale, l’azione diplomatica palestinese resta debole per mancanza di coordinamento, divisioni interne e l’assenza di una visione strategica globale.
Unità nazionale: la condizione imprescindibile
L’unità palestinese è il presupposto essenziale per qualsiasi avanzamento, sia politico che popolare.
Porre fine alla divisione interna, ricostruire le istituzioni dell’OLP e organizzare elezioni democratiche è oggi una necessità storica.
La Palestina non è un dettaglio
Malgrado le tempeste regionali, la Palestina resta una questione di libertà e giustizia.
Può riaffermarsi al centro dell’attenzione se saranno attivati gli strumenti di forza:
la resistenza popolare, la diaspora, la pressione delle masse e l’azione diplomatica.
Senza dimenticare, naturalmente, la lotta armata organizzata secondo un’agenda nazionale, da attivare nel momento opportuno e nel contesto adeguato.
È un momento cruciale: o la Palestina torna al centro della scena, o sarà lasciata preda della marginalizzazione nei conflitti tra grandi interessi.







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