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Roma - "Nessun Dorma": clamoroso successo del concerto pro Palestina

Concerto "Nessun dorma" Testaccio-Roma. Foto di Liliana Ricci
Concerto "Nessun dorma" Testaccio-Roma. Foto di Liliana Ricci

Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - Risuona ancora potente l’eco emotivo del concerto Nessun dorma svoltosi il 14 settembre alla Città dell’Altra Economia, in zona Testaccio-Roma, nell’ambito del Falastin Festival. È alla sua terza edizione il concerto di beneficenza per raccogliere fondi a favore dell’emergenza umanitaria in Palestina. L’evento ha seguito i concerti dello scorso anno a Milano e Bologna, durante i quali sono saliti sul palco Mannarino, Coez, Francesca Michelin, Gaia, Venerus, Ditonellapiaga, Mecna e tanti altri. A Roma è stato un live maratona, con tantissimi ospiti e una serie di concerti della durata di 10-15 minuti ciascuno, senza interruzioni, con una line up che ha visto la partecipazione di artisti come Brunori Sas, Ariete, I cani (in solo), Margherita Fulminacci, Marta Del Grandi, Mai Mai Mai, Savana Funk, Peter White e, infine, il musicista palestinese Tareq Abu Salameh.

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La conduzione della serata è stata affidata alla stand up comedian Monia Ghassem e ai conduttori radiofonici Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini.

Dunque, nell’ambito del Falastin Festival, che da anni celebra e condivide la cultura palestinese in tutti i suoi aspetti in una location della Capitale, si sono succeduti sul palco quattordici artisti più un bis, non annunciato, di Giorgio Poi, che ha concluso la serata con “I pomeriggi”. Massima partecipazione e intenso coinvolgimento per un evento-concerto che si è fatto carico di un’enorme responsabilità: quella di costituirsi voce di denuncia del genocidio in atto a Gaza e trasmesso in diretta sotto gli occhi di tutti. Inoltre, anche se l’evento si è concluso domenica, sono ancora aperte le donazioni per sostenere in modo solidale chi opera a Gaza e in Palestina e chi ogni giorno resiste. Gli artisti e le artiste hanno partecipato con coraggio e generosità mettendo il loro talento al servizio di una causa che riguarda tutti.

Di grande rilevanza è stata la scelta di dar vita al Festival Falastin e al concerto in una sede ad alto valore politico come La Città dell’Altra Economia che è stato uno dei primi spazi in Europa interamente dedicato alle pratiche economiche basate sui processi a basso impatto ambientale, su principi bioarchitettonici (con il recupero, ad esempio, degli edifici delle antiche Pese del Bestiame dell’ex Campo Boario). Questo luogo, ora riqualificato anche grazie alla presenza dell’Università Roma Tre con la facoltà di architettura, ha una portata storico-culturale di grande valore. Speriamo che l’alto simbolismo della location rafforzi ancora di più l’onda di protesta e sdegno rispetto al genocidio in atto a Gaza, veicolata dal messaggio musicale degli artisti e dalla presenza di innumerevoli cittadini.

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