Roma - Presentazione del libro “Laila, figlia dei cedri e del mare”
- 10 mag
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Assadakah News - Importante appuntamento con la cultura, venerdì 23 maggio alle 11, a Villa Altieri (viale Manzoni, 47) per la presentazione dell’opera prima di Lina Al Bitar, “Laila, figlia dei cedri e del mare”, (ediz. Nuova Palomar, Bari di Ninni Cosma), con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica del Libano e del Centro Culturale Italo-Libanese, la toccante prefazione di Nichi Vendola e la testimonianza dell’ammiraglio Luigi Laricchia, ufficiale superiore della missione di peacekeeping a Beirut. L’opera ha già riscosso notevole successo in Puglia e Campagna alle presentazioni del 31 marzo, Hotel Federiciano Valenzano, 11 aprile Biblioteca dell’Ateneo, Bari, 24 aprile comune di Valenzano, 25 aprile comune di Ascea, 26 aprile comune di Palinuro, 4 maggio, a Monopoli, presso la Chiesa di SS.Pietro e Paolo, 13 maggio Circolo Barion, Bari.

L’autrice, originaria del Libano, ingegnere agronomo e funzionaria dell’organizzazione internazionale CIHEAM Bari a Valenzano paese in cui vive, si definisce “librarese” e porta avanti una pregevole iniziativa di beneficenza, a favore dei pazienti oncologici libanesi, attraverso la Odv “La Speranza” di Brescia, presenta il personaggio di Laila, bambina cresciuta in un Libano dilaniato dalla guerra e donna trapiantata in Italia, divisa fra due mondi. Un racconto intenso e commovente attraverso i sentimenti della protagonista, Laila, che racconta, fra riflessioni e ricordi, le sfide a cui è stata sottoposta durante la sua vita. Si esplorano temi universali come violenza, esodo, malattia e morte, discriminazione di genere, senso di appartenenza e la ricerca di sé. Con le donne e per le donne, attraverso un percorso di resilienza, messaggio di speranza, racconto rivolto a tutti coloro che hanno conosciuto dolore e desiderio di riconciliarsi con il passato, per poter costruire un futuro che sia veramente loro.
I messaggi contenuti nel libro sono diversi: testimonianza diretta sulla guerra e invito a riflettere sul significato dei conflitti e delle loro conseguenze. Un percorso terapeutico di consapevolezza, che porta alla riconciliazione con la vita stessa per approdare alla rinascita. Un omaggio alle donne che soffrono e alla loro capacità di rinascita, nonché un tributo dell’autrice libanese al Paese dei Cedri, patrimonio UNESCO menzionato nei libri sacri.

Una storia autobiografica, dove il mare è elemento di salvezza che conduce alla pace con l’Universo, e naturalmente con sé stessa. Pur essendo nata a Beirut, città che vive dal respiro del Mediterraneo, Laila non conosce il mare e non sapeva di amarlo. Quando lo conobbe a 22 anni in Puglia, l’immensità e la libertà dell’acqua la guariscono dalle paure della guerra. Il primo lavoro editoriale di Lina, nasce in cinque mesi di scrittura impetuosa e trasporta il lettore in un viaggio fisico ma anche introspettivo. Alla domanda quale sia il capitolo che preferisce, Lina risponde: “Sono tutti vitali, ogni capitolo è una parte di me. I primi 13 raccontano tutte le sfide che ho vissuto fin dalla nascita, ma gli ultimi due rappresentano la mia rinascita. Alla fine, ci sono due poesie, il mio omaggio a tutte le donne che soffrono, appartenenti a qualunque etnia e religione”.
La stessa autrice, Lina Al Bitar, ha conosciuto la guerra, che le ha rubato l’innocenza dell’infanzia, e ha promesso a sé stessa di salvare la sua famiglia, proprio quando ogni giorno il papà va al lavoro sotto le bombe, e quando la mamma si ammala. Dal 1991 Lina vive a Valenzano, provincia di Bari. “Sono arrivata in Italia - racconta - come vincitrice di una borsa di studio presso il CHIEAM Bari, dove lavoro nel settore della cooperazione internazionale. L’Italia non l’ho scelta io, la vita l’ha scelta per me e per mio figlio per nascervi, e nonostante le difficoltà iniziali, in Puglia ho trovato una seconda casa. Per anni non sapevo chi fossi, e vivevo divisa tra due mondi. Ma quando ho conosciuto il mare ho capito di essere figlia dell’Universo. I Cedri sono il simbolo eterno di resistenza, emblema del Libano, simbolo di rinascita e speranza, e il mare mi ha dato una nuova vita...è dove mi sento a casa”.







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