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Romania - Natura Selvaggia e Vini d’Autore, un Paese che Sorprende

  • 26 ago
  • Tempo di lettura: 2 min
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Talal Khrais e Letizia Leonardi - La Romania è una terra che non smette di sorprendere. Non solo per le sue leggende e i panorami mozzafiato, ma per la capacità di custodire un patrimonio naturale e culturale che in Europa non ha eguali. È un Paese che unisce mistero e autenticità, dove la natura si conserva intatta e il vino diventa ambasciatore di tradizioni secolari.

Un terzo del territorio romeno è occupato dai Carpazi, custodi di alcune delle più vaste foreste primarie del continente. Qui si trovano circa i due terzi delle foreste “old-growth” europee: un patrimonio che rende la Romania il polmone verde dell’Unione.

Secondo dati recenti, il Paese ospita oltre 6.000 orsi bruni, la più grande popolazione d’Europa al di fuori della Russia, insieme a circa 2.500 lupi e una delle densità più alte di linci del continente.

Progetti come la Foundation Conservation Carpathia stanno lavorando per trasformare questa ricchezza in un modello di turismo responsabile, con l’ambizione di creare un “Yellowstone europeo” che protegga oltre 250.000 ettari di aree vergini.

Tra le aree meglio conservate spicca il Parco Nazionale Retezat, con 1.190 specie vegetali (130 a rischio) e foreste primordiali intatte. Qui la natura è ancora padrona e offre uno spaccato unico di come poteva apparire l’Europa secoli fa.

La Romania sta così diventando una destinazione privilegiata per chi cerca un contatto autentico con la natura: trekking, birdwatching e wildlife watching stanno affiancando il turismo tradizionale, aprendo nuove prospettive per un Paese che vuole crescere senza snaturarsi.

Meno noto al grande pubblico è il vino romeno ma rappresenta una delle sorprese più piacevoli. Con una produzione di oltre 4,5 milioni di ettolitri annui, la Romania si colloca al sesto posto in Europa e al tredicesimo nel mondo (Wines of Romania).

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Negli ultimi anni le cantine romene hanno conquistato oltre 500 medaglie internazionali, più di 300 d’oro o diamante, con etichette firmate da realtà come Budureasca, Jidvei, Recaș e Crama Gîrboiu. Vitigni autoctoni come la Fetească Neagră e la Fetească Regală si affiancano a rossi robusti (Cabernet Sauvignon, Merlot) e a bianchi minerali (come il Furmint della Transilvania). Senza dimenticare gli spumanti: lo Spumant de Murfatlar della Dobrugia testimonia una tradizione che non teme il confronto con Francia e Italia.

Secondo l’esperta Marinela Ardelean, se questo percorso continuerà, entro il 2036 la Romania potrebbe sedersi stabilmente accanto a Francia e Spagna nella classifica qualitativa del vino europeo.

La delegazione della stampa estera e italiana, ospite di Wines from Romania e Global Village, Wonderland, ha potuto toccare con mano queste realtà. Un invito a raccontare un Paese che va oltre gli stereotipi, mostrando al mondo un’identità fatta di natura integra, ospitalità autentica e vini che meritano di essere scoperti.

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La Romania è dunque, molto più di una meta turistica. È una storia che si rinnova ogni giorno. Tra le foreste che respirano come secoli fa e i vigneti che portano nel calice il sapore della tradizione, questo Paese si afferma come custode di un’Europa autentica e incontaminata. 

Un Paese che non si limita a raccontare leggende, ma le fa vivere.

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