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SIPR - Spese militari +9,5% nel 2024

Roberto Roggero* - Secondo le indagini del SIPRI (Stockholm International Peace Research), nell’anno 2024 la maggior parte dei Paesi del mondo ha reagito alle diverse situazioni di conflitto incrementando le spese per la difesa in una vera e propria rinnovata corsa agli armamenti. Il motivo è la continua escalation dei conflitti in corso, in Ucraina, Africa e medio Oriente, ma il problem peggiore è che le previsioni non sono positive. Sempre secondo le indagini del SIPR cominciare dall’Unione Europea, nei prossimi quattro anni è previsto un sensibile aumento con investimenti superiori agli 800 miliardi di euro, con 150 miliardi stanziati dalla UE e il resto a carico dei singoli stati membri, con un conseguente e diretto impoverimento dei cittadini. Le finanze pubbliche dell’Unione saranno quindi destinate non tanto a ricerca, istruzione, sanità, occupazione, o lotta al cambiamento climatico per un futuro sostenibile, quanto ad accumulare armamenti per la difesa, anche se non è ben chiaro contro chi o cosa.

I 650 miliardi di euro che gli Stati membri prevedono di impiegare per la spesa militare avranno immediate ripercussioni sull’economia e sul conseguente e sensibile calo del Pil fino a oltre il 3%. A sostegno del piano di riarmo, la UE intende movimentare non solo la finanza pubblica ma anche privata, i cui investimenti si prevede saranno indirizzati gli armamenti.

Una Direttiva in discussione da mesi, imperniata sull’idea che i risparmi dei cittadini europei (circa 10mila miliardi di euro solo in conti correnti) possano essere spinti verso i mercati finanziari, per sostenere le imprese, quindi i lavoratori e i cittadini europei potrebbero ritrovarsi a dover gestire titoli finanziari all’interno dei propri fondi previdenziali che, grazie a complicati meccanismi appositamente messi a punto, verranno sfruttati per la corsa al riarmo.

In Europa, il Paese che intende investire più degli altri nel settore bellico è la Germania, il cui governo ha addirittura applicato alcuni emendamenti alla Costituzione, aumentando di oltre il 28% la spesa militare.

Il dato inquietante è che il 2024 ha visto un aumento della spesa militare pari a oltre il 9,5% rispetto all’anno precedente, fino a circa 3.000 miliardi di euro. In cifre, un continuo aumento nell’ultimo decennio per centinaia di miliardi di euro, e la richiesta alla UE di adottare una clausola particolare per avviare gli investimenti nel settore della difesa, appositamente studiata per non violare le normative vigenti in materia di spesa generale. In pratica, la Germania è il Paese che ha investito di più in spesa militare dopo USA, Cina e Russia.

Sempre più governi danno la precedenza alla sicurezza militare, a scapito di altre priorità, con un continuo baratto e compromessi economici e sociali che comprenderanno effetti negativi sulla società.

Determinante, in questo senso, i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, ma anche le tensioni che si stanno verificando in Estremo Oriente, in particolare fra Cina e Taiwan.

Stesso discorso per il Medio Oriente, dove Israele, nel 2024, ha aumentato la spesa militare di oltre il 65% (corrispondente a quasi il 9% del Pil nazionale). Nella regione mediorientale, il Paese con la spesa militare maggiore è l’Arabia Saudita, settima a livello mondiale con 80,3 miliardi di dollari. In Iran, invece, le sanzioni hanno determinato una diminuzione delle spese militari, con un -10% pari a circa 8 miliardi di dollari nel 2024.

La parte del leone naturalmente agli USA, che hanno superato i 100 miliardi di dollari con un +5,7% e con i 37% della spesa militare mondiale, quindi la NATO, con una spesa di oltre 1.500 miliardi di dollari, pari al 55% della spesa globale, in cui vanno compresi i circa 455 miliardi di dollari dei Paesi europei della NATO.

Secondo le ricerche, nel 2024 la Cina ha speso 315 miliardi di dollari, pari al 50% della spesa militare di tutti i Paesi asiatici. L’ Africa ha superato i 52 miliardi di dollari di spesa nel 2024, con un aumento del 3,% rispetto all’anno precedente.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

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