Speciale Lega Araba - Le Relazioni Estere
- 10 ott
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Roberto Roggero* - In occasione degli 80 anni della fondazione della Lega degli Stati Arabi, Assadakah News dedica una rubrica alla prestigiosa storia di questa organizzazione, sempre in prima linea per la cultura della pace, della cooperazione e della convivenza, e soprattutto in supporto delle popolazioni delle zone di crisi, oggi specialmente nella regione mediorientale, nella Striscia di Gaza, Cisgiordania, Sudan, Siria, Yemen, e dovunque, nel mondo arabo, sia in atto instabilità e crisi umanitaria.

Uno dei più impegnati organismi interni della Lega Araba è l’Ufficio Relazioni Estere (ASEAN), delegato a mantenere i contatti con i Paesi che non fanno parte dell’organizzazione o che ne sono membri osservatori.
Per decisione del Consiglio Economico della Lega Araba (ACED), su impulso del segretario generale del Consiglio Arabo per l’Economia, Ahmed Jweily, nel 2008 i contatti dell’ASEAN sono stati ampliati specialmente dal punto di vista economico, per dar vita a un interscambio con obiettivi di sviluppo comune, in particolare con il Sud-Est asiatico, al fine di permettere agli Stati arabi di aumentare gli investimenti interni e il commercio import-export. L’accordo fra Lega Araba e ACED fu concluso ufficialmente durante l’87° Vertice della Lega stessa, con la formazione di tre nuove Unioni Arabe.
Fra i Paesi asiatici che hanno importanti relazioni con il mondo arabo, vi è il Balgladesh, soprattutto con l’Arabia Saudita, pur on essendo un Paese arabo, e tuttavia di religione islamica. In Arabia Saudita vi è inoltre una grande comunità bengalese.
Lega Araba-Cina
Altrettanto importanti le relazioni Lega Araba-Cina, in ragione dello sviluppo economico del Paese asiatico che ha portato a un sensibile aumento della domanda di petrolio e derivati.
La Cina è il secondo più grande investitore finanziario in Sudan dopo gli altri membri della Lega Araba, e di conseguenza la maggior parte della produzione petrolifera del Sudan viene inviata all'estero in Cina. Sono stati inoltre stretti legami con gli Stati della Lega Araba di Marocco, Algeria, Egitto, Iraq e Siria al fine di investire ulteriormente nella produzione di petrolio in Medio Oriente e Nord Africa. A partire dal 2008, la Lega Araba e la Repubblica Popolare Cinese hanno concordato di creare un forum annuale tra le due parti al fine di discutere questioni di economia, commercio e studi ambientali. Nel 2009 il forum è stato ampliato per includere anche la discussione di vari progetti nucleari.
Il mondo arabo ha relazioni con la Cina dai tempi della dinastia Tang, cioè dal 7°-8° secolo, con un particolare sviluppo durante il periodo del Kuomintang (prima metà del 20° secolo), specie in campo culturale con Egitto e Arabia Saudita, quando diversi studenti cinesi frequentarono l’Università Al-Azhar e i pellegrini dell’Asia musulmana prendevano parte alla ricorrenza di Hajj alla Mecca. Successivamente molti musulmani cinesi vennero inviati in Siria, Arabia Saudita ed Egitto per denunciare i crimini di guerra durante il conflitto Cina-Giappone, e come fece anche Hui-Da, Imam musulmano cinese che soggiornò nei Paesi arabi durante la seconda guerra mondiale. Uno dei simboli della cooperazione è la grande Biblioteca Musulmana Fouad, intitolata al celebre re egiziano, o l’ambasciatore cinese in Kuwait all’inizio del secolo scorso, Wang Shi-Ming, di fede musulmana.

Dopo il 1950, e a seguito del riconoscimento ufficiale della Repubblica Popolare Cinese da parte di alcuni Paesi arabi, Pechino cominciò anche a dimostrare particolare attenzione al conflitto arabo-israeliano e alla Questione Palestinese, concludendo trattati durante la Conferenza di Bandung (1955) e aprendo, l’anno seguente, relazioni ufficiali e con Egitto, Yemen e Siria. Nel lo stesso 1956, Cina e Lega Araba inaugurarono ulteriori reazioni ufficiali. All'inizio degli anni '60, la Cina cercò di mobilitare il sostegno dei paesi arabi per una seconda Conferenza di Bandung, che si proponeva si tenesse ad Algeri. Il tentativo fallì a causa di eventi particolari, come il colpo di stato ad Algeri del 1965 e la cacciata di Sukarno in Indonesia, il colpo di stato in Ghana del 1966 e l'avvicinamento dell'Egitto all'Unione Sovietica. Negli anni ’70 si intensificarono anche le relazioni cinesi con la Repubblica Islamica dell’Iran. Nel 1993, la Lega Araba aprì il suo primo ufficio in Cina, quando l'allora segretario generale Asmat Abdel-Meguid si recò in visita ufficiale a Pechino, e tre anni dopo, il segretario generale del Partico Comunista Cinese, Jiang Zemin, effettuò una visita ufficiale in Egitto, primo leader cinese a stringere rapporti e relazioni ufficiali con la Lega Araba.
Nel 2004 si celebrò il Forum per la Cooperazione fra Cina e Paesi arabi, voluto dal leader cinese Hu Jintao, primo forum di cooperazione fra Lega Araba e Stati non arabi, e principale meccanismo di coordinamento multilaterale fra Cina e Stati arabi, per negoziare progetti collettivi su infrastrutture, energia nucleare e iniziative del Mar Morto, oltre alla divulgazione di principi di coesistenza pacifica, rispetto reciproco per territorio e sovranità, non-aggressione, non interferenza negli affari interni, uguaglianza e coesistenza pacifica.
A partire dal 2020, si sono diffusi 14 cosiddetti Istituti Confucio nel mondo arabo, uno dei principali modi in cui la Cina investe nei Paesi arabi e nel mondo.
Per il Medio Oriente, la Cina propone "pace attraverso sviluppo", approccio che il segretario generale del PCC Xi-Jinping ha espresso durante la visita alla sede della Lega Araba, al Cairo.
Nei primi dieci anni della Belt and Road Initiative (BRI), la Cina ha firmato un memorandum d'intesa con tutti i Paesi arabi, segno tangibile del riconoscimento da parte dei Paesi arabi aderenti alla BRI come importante prodotto pubblico internazionale e una piattaforma per la cooperazione internazionale.
Con la Russia il mondo arabo ha relazioni secolari, fin dal dal 6° secolo, quando il Khaganato Khazaro intraprese una guerra contro l'Impero arabo, fino alle diverse diaspore russe in molti Paesi arabi. Dopo la fine della Guerra Fredda e l'istituzione della Federazione Russa, sono stati stretti nuovi legami.
Lega Araba-Iran
L'Iran si trova sulla frontiera più orientale della Lega Araba. La popolazione della Lega è dominata dall'etnia araba, mentre la popolazione iraniana è dominata dall'etnia persiana, e mentre entrambe le parti hanno l'Islam come religione comune, le confessioni religiose derivate sono differenti, con i sunniti che costituiscono la maggioranza nella Lega Araba e gli sciiti che costituiscono la maggioranza in Iran.
Dalla Rivoluzione Islamica del 1979, la leadership sciita dell’Iran ha tentato di affermarsi anche politicamente, contestando uno status che è stato generalmente inteso come appartenente all'Arabia Saudita a maggioranza sunnita, dove si trovano le città sante della Mecca e di Medina. Oggi le relazioni soprattutto fra Arabia Saudita e Iran, sono entrate in una nuova fase di cooperazione, con il riavvio delle relazioni bilaterali e la riapertura delle reciproche ambasciate.

All'interno del Medio Oriente, le relazioni arabo-iraniane hanno subito molte oscillazioni, una fra tutte la guerra Iran- Iraq, esempio di conflitto diretto fra un Paese della Lega Araba e l'Iran. Una realtà che ha avuto un impatto significativo sul conflitto arabo-israeliano negli ultimi anni.
Dopo la rivoluzione iraniana la politica estera dell'Iran cambiò radicalmente, portando diversi Paesi arabi a una nuova cooperazione con l'Iran, rispetto ai primi anni ’80, in particolare il nuovo corso con l’Arabia Saudita dal 2023.
Durante la presidenza di Akbar Hashemi e Mohammad Khatami, la politica estera iraniana si è spostata sulla riduzione delle tensioni internazionali e l'Iran ha cercato di normalizzare le sue relazioni con i vicini arabi, soprattutto Siria, Libano, Kuwait, Iraq e in particolare con il Sultanato dell’Oman, con cui è in corso una profonda cooperazione nel campo energetico.
L’Ufficio Relazioni Estere della Lega Araba è poi profondamente impegnato nella gestione delle relazioni con Israele, punto dolente del panorama attuale nella Regione.
Alcuni Paesi membri della Lega Araba, che un tempo avevano legami economici formali, che non soddisfacevano le piene relazioni diplomatiche, hanno interrotto i rapporti fra i quali Bahrein, Oman, Qatar e Tunisia. Su un totale di 30 Stati arabi/islamici membri dell’ONU non tutti riconoscono Israele o lo riconoscono parzialmente ma non hanno relazioni bilaterali, Di questi, 15 su 21 sono nella Lega Araba Algeria, Comore, Gibuti, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Siria, Tunisia e Yemen. Altri 10 appartengono all'Organizzazione della Cooperazione Islamica: Afghanistan, Bangladesh, Brunei, Indonesia, Iran, Malaysia, Maldive, Mali, Niger e Pakistan (oltre a Cuba e Corea del Nord). Alcuni di questi accettano il passaporto israeliano e riconoscono altri elementi della sovranità nazionale. Solo due o tre stati arabi musulmani della regione riconoscono lo stato ebraico di Israele così come: Giordania; Palestina ed Emirati Arabi Uniti. Dopo la guerra di Gaza del 2008-2009, Qatar e Marocco hanno a loro volta interrotto le relazioni con Israele.
Lega Araba-Giappone
I Paesi arabi intrattengono rapporti ufficiali con il Giappone dall’inizio del 20° secolo, quindi ben prima della nascita della Lega Araba. In particolare da quando è stato aperto il Consolato giapponese a Port Said, nel 1919, prima rappresentanza diplomatica ufficiale nipponica in Medio Oriente.

L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ha poi aperto un proprio ufficio a Tokyo, nel 1978, importante passo verso il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di un Paese orientale, come dichiarò il primo ministro Masayoshi Ohira. Alla prima conferenza ministeriale per il dialogo arabo-giapponese, nel novembre 2017 al Cairo, il ministro degli Esteri giapponese Taro Kono ha confermato che il Medio Oriente è una priorità assoluta per il Giappone, perché rappresenta una componente importante del suo Paese, e uno dei fattori che fanno sì che il Giappone viva nel benessere, sia socialmente che economicamente, perché è un motore primario dell'economia giapponese.
Lega Araba-Europa
Le relazioni fra Lega Araba e Unione Europea sono ben strutturate, soprattutto dopo il Memorandum d'Intesa del 2015. Le collaborazioni includono incontri ministeriali biennali e annuali fra il comitato politico e di sicurezza dell'UE e i rappresentanti della Lega Araba.
Dialogo politico: L'UE e la Lega Araba dialogano attraverso incontri a vari livelli, compresi quelli ministeriali biennali e incontri annuali tra rappresentanti di sicurezza.
Attualmente, le principali questioni riguardano il conflitto Israele-Palestina, dove la UE ha appoggiato l'iniziativa di pace araba come base per relazioni pacifiche e normalizzate fra Israele e gli Stati arabi. Le due organizzazioni hanno anche recentemente ribadito il loro sostegno alla soluzione dei due Stati.
In campo economico esistono rapporti di collaborazione, anche attraverso canali indiretti come le Camere di Commercio, e tramite conferenze e vertici, come quello di Sharm el-Sheikh nel 2019, per rafforzare la cooperazione. Tema costantemente in discussione è poi quello dell’immigrazione.

In ogni caso, il dialogo euroarabo ha solide basi geopolitiche e uno sviluppo solido, fin dal 1970, quando l’allora presidente francese Georges Pompidou, e il ministro degli Esteri Michel Jobert, evidenziarono il dialogo basato su "sincerità e non abilità". Da allora, la Comunità Economica Europea (CEE) e la Lega Araba, stabilirono i principi delle relazioni euro-arabe per realizzare una riforma sulla base dei principi di uguaglianza e rispetto. Allo stesso tempo, il dialogo euro-arabo ha avuto un forte contenuto politico, volto a creare una cooperazione euro-araba contro la politica statunitense in Medio Oriente. Le relazioni tra la Lega Araba e l'Unione Europea sono maturate durante l'evoluzione dell'UE in un progetto più politico che incentrato sui risultati economici.
Le relazioni organizzative sono iniziate nel 2007, quando la Lega Araba ha adottato una politica di contatto con altre organizzazioni regionali e partner economici significativi, in particolare UE, ASEAN, Cina, l'India, Giappone e Sud America.
Sebbene la Lega Araba sia stata creata decenni prima della creazione dell'Unione Europea, la concezione della Lega, mirava ad aumentare il sentimento nazionalista in Medio Oriente contro l'Impero ottomano durante la prima guerra mondiale. Al 19° Vertice della Lega Araba del 2002 a Riyadhh, l’UE ha aderito al pieno sostegno per l'iniziativa di pace della Lega Araba, per riaffermare l’impegno comune per i valori di civiltà condivisi.
Un ulteriore passo avanti è stato il cosiddetto Comunicato di Malta, durante l’incontro fra Commissione Europea e Ufficio di Collegamento della Lega degli Stati arabi a Floriana (Malta), nel 2008, alla presenza di 49 ministri degli Esteri e rappresentanti di 49 Paesi, 27 stati europei e 22 stati arabi. Con il Comunicato di Malta, che ha discusso principalmente questioni politiche in Medio Oriente, comprese le tensioni in Iraq, Libano e nella Striscia di Gaza. Il vertice è stato il risultato dell'Iniziativa di Malta, lanciata nel 2005 dal ministro degli Affari esteri maltese Michael Frendo per riunire per la prima volta Unione Europea e Lega degli Stati arabi a livello di ministri degli Esteri. Questo vertice, noto come "Malta I", è stato seguito da "Malta II" tenutosi al Cairo, in Egitto, che ha riunito i ministri degli Esteri dell'Unione Europea e della Lega Araba e ha portato alla Dichiarazione del Cairo il 13 novembre 2012.
(*Direttore responsabile Assadakah News)







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