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Sudan - Incontro bilaterale a Nairobi

Assadakah News Agency - Ottavo mese di guerra in Sudan, mentre proseguono le iniziative per fermare il conflitto e pacificare il Paese.

Il presidente del Kenya William Ruto ha infatti ricevuto a Nairobi il generale Abdel-Fattah Al-Burhan, presidente del Consiglio sovrano sudanese per la transizione (TSC). I due leader hanno discusso dell'attuale situazione nel Paese, dopo che il 15 aprile scorso sono esplose violenze tra l'esercito e il gruppo paramilitare delle Forze di Supporto Rapido (RSF).

Al centro dei colloqui anche il rischio di una escalation regionale, che chiama in causa l'Autorità Intergovernativa per lo sviluppo in Africa orientale (Igad). Questo organismo, facendo appello anche alla cooperazione con l'Unione Africana, a settembre ha emesso una dichiarazione in cui si condannano le violenze e si invoca una risoluzione pacifica del conflitto, con colloqui e negoziati tra le parti. Il gruppo ha inoltre fatto appello ad accelerare le consultazioni con l'UA per finalizzare un piano di pace, e infine stanziato un milione di euro per gli aiuti alle popolazioni colpite, da parte di ogni Stato membro.

A causa dei violenti scontri, che hanno coinvolto in particolare la capitale Khartoum e la regione del Darfur, il paese è scivolato nell'instabilità, facendo registrare tra i civili secondo l'Agenzia americana per la cooperazione (Usaid) quasi 25mila morti e 5 milioni di sfollati interni. Oltre 800mila quelli fuggiti nei Paesi vicini.

L'Onu ha definito la situazione "catastrofica", e avvertito che 25 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari nel Paese. La scorsa settimana Medici senza frontiere ha fatto sapere che "in seguito all'intensificarsi dei combattimenti" ad El Geneina, nel Darfur occidentale, le équipe che operano oltre confine, nel Ciad orientale, hanno registrato "un notevole aumento di rifugiati", soprattutto donne e bambini: circa 7mila quelli arrivati in 72 ore.

Emergency, ancora operante nel Paese, riferiva che "per tanti pazienti, trovare altrove i farmaci di cui hanno bisogno per sopravvivere è impossibile. Un paziente è arrivato nel nostro centro dal Darfur dopo avere viaggiato 13 giorni".

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