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Tehran - “Basta interferenze americane in Medio Oriente”

Roberto Roggero - Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, ha ufficialmente evidenziato come la politica estera americana interferisca in modo distorto in Medio Oriente, e ha accusato Washington di permettere la continuazione degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. La Repubblica Islamica dell’Iran accusa apertamente gli Stati Uniti di non volere che la guerra a Gaza finisca, e come prova è l’altrettanto distorto uso del diritto di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza ONU, come riferisce l’agenzia Mehr.

L’Iran ricorda che le questioni specifiche del Medio Oriente dovrebbero essere risolte dai governi dei Paesi della Regione, senza alcuna ombra di politica interventista da parte esterna, specialmente da parte americana. Naser Kanani ha quindi avvertito che la presenza statunitense nella Regione, e il sostegno a Israele, sono cause dirette di instabilità, come dimostrato dagli attacchi sempre più frequenti alle basi americane in Iraq, rappresaglia per il ruolo di Washington nel genocidio di Gaza.

"Le truppe americane dovrebbero lasciare l'Iraq con l'approvazione del Parlamento", ha detto il portavoce. "L'Iran ha già informato l'Iraq che la presenza delle forze americane all'interno di una coalizione internazionale non aiuterà a promuovere la sicurezza e la stabilità in Iraq e nella regione", ha concluso Kanani.

Tehran quindi sostiene l'iniziativa del governo iracheno per la fine della missione della coalizione internazionale a guida USA, annunciata nei giorni scorsi dal premier Mohammed Shia al-Sudani. "Siamo convinti che le forze armate irachene abbiano l'autorità e il potere necessari per garantire la sicurezza. Per Washington è arrivato il momento di lasciare l'Iraq", ha dichiarato il portavoce Kanani.

La coalizione internazionale, guidata da Washington, venne formata nel 2014 per contrastare i jihadisti del sedicente Stato Islamico (Daesh) che all'epoca controllava vaste aree dell'Iraq e della Siria. Le sue basi sono state obiettivo di diversi attacchi di droni e razzi dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, la maggior parte dei quali sono stati rivendicati dalla "Resistenza Islamica in Iraq", eterogeneo insieme di fazioni armate alleate dell'Iran e legate alle Forze di mobilitazione popolare (Hashd al-Shaabi).

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