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Tra Italia e Armenia infrastrutture e investimenti in primo piano

Aggiornamento: 21 ore fa

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Letizia Leonardi (Assadakah News) - Il Vice Ministro dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture dell’Armenia, Armen Simonyan, ha ricevuto mercoledì l’Ambasciatore italiano Alessandro Ferranti per discutere lo sviluppo infrastrutturale del Paese e le opportunità di cooperazione economica. Simonyan ha ringraziato l’Italia per l’interesse verso progetti in corso e ha sottolineato il potenziale coinvolgimento di imprese italiane nei settori dei trasporti aerei, ferroviari e su rotaia.

Ferranti ha espresso l’intenzione di rafforzare il dialogo tra Roma e Yerevan, evidenziando il ruolo strategico che l’Italia può svolgere nel supporto e nell’investimento in infrastrutture chiave.

Tra le infrastrutture strategiche sul tavolo, le più rilevanti c'è il corridoio nord-sud, un’autostrada di circa 556 km che collegherà il confine meridionale dell’Armenia con quello settentrionale, riducendo la distanza complessiva a circa 470 km. In particolare, la porzione Talin‑Lanjik (18,7 km) è già operativa dal 2022, mentre il tratto Ashtarak‑Talin (34 km), in costruzione, è previsto in completamento entro fine 2025 con un investimento stimato di 76 milioni di dollari. È previsto un finanziamento da parte della EBRD alla sezione meridionale Sisian‑Kajaran: un prestito di 236 milioni di euro, il più grande mai concesso dalla Banca allo Stato armeno, destinato alla costruzione di 24 km di strada che alleggeriranno i tempi di viaggio e miglioreranno la sicurezza e l’accessibilità logistica

Si tratta di opportunità per imprese italiane. L’apertura imminente dell’Agenzia ICE (Italian Trade and Investment Agency) a Yerevan punta infatti a facilitare l’ingresso e il networking delle aziende italiane in Armenia. L’annuncio è stato confermato dallo stesso Ambasciatore Ferranti durante un incontro con il Ministro dell’Economia armeno e sarà un punto di riferimento per potenziali investimenti nel settore infrastrutturale.

Secondo fonti ufficiali, in questi anni le esportazioni italiane in Armenia sono cresciute. Nel 2023 del 34,2 %, per un valore di circa 334 milioni di euro. Aziende come Renco sono già attive nel Paese, ad esempio con la realizzazione di una centrale a ciclo combinato da 250 MW e progetti di sviluppo urbano a Yerevan, supportata da SIMEST e partner internazionali

L’incontro ha posto le basi per una collaborazione rafforzata tra Italia e Armenia nei progetti infrastrutturali più strategici: trasporto terrestre e aereo, con uno sguardo alla rete ferroviaria e ai corridoi logisitico-industriali. L’avvio dell’ICE a Yerevan e la riconosciuta crescita delle imprese italiane nel settore infrastrutturale confermano che Roma è pronta a svolgere un ruolo attivo e costruttivo. Per Yerevan, si profila l’opportunità di combinare finanziamenti multilaterali, da Banche internazionali come EBRD e ADB, a competenze tecniche e industriali italiane, in vista di una integrazione più profonda nel mercato europeo e regionale.

 


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