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UAE – Contributo italiano a importante scoperta archeologica

Assadakah News Agency – L’esperienza archeologica italiana ha offerto un sostanziale apporto a una importante scoperta che contribuisce a fare luce sull’affascinante e millenaria storia degli Emirati Arabi e dei Paesi del Golfo, e rinsalda i rapporti di amicizia e cooperazione fra i due Paesi.

Si tratta infatti della scoperta di quella che ad oggi è considerata la più antica città organizzata dell’area, sull’isola di Siniya, situata fra la costa del Golfo e la penisola di Umm Al-Qaiwan, risalente al periodo fra il 6° e l’8° secolo. Un progetto realizzato con l’essenziale supporto del ministero della Cultura e della Gioventù, dell'Università degli Emirati Arabi Uniti, della missione archeologica italiana e dell'Istituto per lo studio del mondo antico dell'Università di New York.

Una scoperta di grande richiamo per la storia di Umm Al-Quwain, degli Emirati Arabi Uniti e del Golfo, che dimostra come l’antica economia della Regione fosse basata in grande parte sulla pesca delle perle, per oltre 7.000 anni. Sono state riportate alla luce anche diverse sepoltura risalenti al Neolitico, dove sono state appunto trovate perle che ne confermano le teorie dei ricercatori, come ha dichiarato lo sceicco Majid bin Saud bin Rashid Al-Mualla, presidente del dipartimento del Turismo e dell'Archeologia di Umm al Quwain, che ha confermato il fatto di come l’insediamento sia stato uno dei più grandi mai trovati negli Emirati.

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