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Assadakah - Una rinascita verso nuovi orizzonti

  • 9 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Marwa Khayal - In un’epoca in cui le trasformazioni culturali e sociali si susseguono con rapidità, l’Associazione Italo–Araba si trova di fronte a una svolta decisiva: le prossime elezioni non rappresentano soltanto un semplice passaggio amministrativo, ma diventano un’occasione di rinnovamento, visione e ridefinizione del ruolo stesso dell’associazione.

Ciò che accade oggi al suo interno somiglia più a un dialogo tra due generazioni: una che ha fondato la presenza araba in Italia con determinazione e fede nella propria missione, e una nuova generazione che entra in scena portando con sé le chiavi del futuro — energia digitale, sensibilità culturale rinnovata e la volontà di rendere i ponti tra arabi e italiani più solidi e profondi.

L’associazione non è più soltanto un punto d’incontro culturale, ma un vero e proprio laboratorio di interazione umana, dove l’arte incontra l’economia, l’educazione si intreccia con la creatività sociale, e tutto si fonde in uno spazio che crede che il dialogo non sia un lusso, bensì una necessità esistenziale in tempi di isolamento e divisione.

Il nuovo sangue che si prepara a guidare l’associazione non arriva per escludere o rompere con il passato, ma per aggiungere e costruire su ciò che è stato fatto. Il rinnovamento, qui, non è una rottura, bensì una continuità espressa in un linguaggio diverso: quello dei giovani, dell’innovazione e del lavoro collettivo. Attraverso questo incontro tra entusiasmo ed esperienza, si ritrova lo spirito dell’associazione come casa aperta a ogni idea che creda nella diversità e nella cittadinanza universale.

Ciò che attende oggi l’associazione è una prova di maturità democratica e un’occasione per riscoprire se stessa. Quando le volontà si uniscono attorno a un’unica convinzione - che l’amicizia tra i popoli non è uno slogan, ma un progetto quotidiano - nasce la vera rinascita.

L’Associazione Italo–Araba non si prepara soltanto a un’elezione, ma a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, dal titolo: fede nel futuro e certezza che la diversità è il più bel legame che unisce l’essere umano all’essere umano.

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