top of page

Algeria, un ponte tra Italia, Iran e Stati Uniti

Algeria, un ponte tra Italia, Iran e Stati Uniti: sfide energetiche, cooperazione strategica e nuove alleanze nel Mediterraneo

Maddalena Celano (Assadakah News) - Nel cuore del Mediterraneo allargato, l'Algeria si conferma attore chiave nella ridefinizione degli equilibri geopolitici, energetici e industriali tra Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. L’incontro del 25 luglio 2025 tra il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, tenutosi a Roma in occasione del Business Forum Italia-Algeria, è solo l’ultimo tassello di un disegno più ampio, che va ben oltre i protocolli diplomatici. A questo si aggiunge la recente visita del consigliere speciale dell'ex Presidente americano Donald Trump, Georges Boulos, ad Algeri: un chiaro segnale dell'interesse statunitense per il rilancio dei rapporti bilaterali.

ree

Tebboune elogia Meloni: cooperazione rafforzata su basi economiche


Nel corso del forum italo-algerino, il Presidente Tebboune ha pubblicamente ringraziato Giorgia Meloni per “gli sforzi profusi e che continua a profondere per instaurare e rafforzare i rapporti intensi tra l'Italia e l'Algeria, tra i due Stati e tra le due nazioni”, sottolineando con diplomazia i risultati economici raggiunti dall’Italia sotto la sua guida. Parole che rivelano non solo stima personale ma anche una precisa volontà strategica di rafforzare l’asse mediterraneo con Roma, considerata interlocutrice privilegiata nel contesto della diversificazione energetica europea post-crisi ucraina.

L’Italia, da parte sua, guarda all’Algeria non solo come principale fornitore di gas naturale, ma anche come partner industriale e logistico, nell’ottica di trasformare il Mediterraneo in un hub energetico e commerciale. Il progetto del “Piano Mattei” italiano trova terreno fertile nel desiderio algerino di affrancarsi dai vecchi equilibri neo-coloniali e affermarsi come potenza regionale.

ree

Washington rientra in gioco: l’asse Trump–Algeri


A pochi giorni dall’incontro Roma-Algeri, l’attenzione internazionale si è spostata nuovamente verso la capitale nordafricana, dove Georges Boulos – consigliere speciale di Donald Trump – ha incontrato il ministro dell’Energia algerino Mohamed Arkab. Scopo dichiarato: rafforzare la cooperazione economica in ambito energetico, minerario e delle terre rare. In particolare, Arkab ha ribadito la disponibilità algerina ad attrarre investimenti statunitensi nel settore minerario strategico, offrendo partnership incentrate sul trasferimento tecnologico, la formazione locale e la trasformazione in loco delle risorse.

Le terre rare – componenti essenziali per l’industria high-tech, le batterie e l’energia verde – rappresentano oggi un terreno di contesa globale, con Cina e Russia in posizione dominante. L’Algeria si propone come alternativa affidabile per i Paesi occidentali, ma a condizioni che rispettino la sovranità economica del Paese.

Boulos, da parte sua, ha espresso un “forte interesse” per lo sviluppo delle relazioni, evidenziando il ruolo centrale che le imprese americane vogliono giocare nei settori degli idrocarburi, delle energie rinnovabili e dell’industria mineraria, non solo in Algeria ma a livello continentale.

ree


Algeri al centro del nuovo ordine mediterraneo


Mentre l’Italia cerca di consolidare il proprio ruolo nel Mediterraneo attraverso iniziative come il “Piano Mattei”, e gli Stati Uniti tentano di recuperare influenza in un continente sempre più conteso, l’Algeria riafferma la sua centralità proponendosi come interlocutore equidistante ma determinato. Forte di risorse energetiche, terre rare e una diplomazia assertiva, il Paese nordafricano è oggi un crocevia tra Europa, America e Medio Oriente.

Il futuro della cooperazione energetica, industriale e politica tra Nord e Sud del Mediterraneo dipenderà in larga parte dalla capacità dei partner europei e americani di rispettare la sovranità algerina e offrire partnership basate sulla reciprocità. Un banco di prova, ma anche un’opportunità storica.

ree

Comments


bottom of page