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Archeologia – Nuove scoperte raccontano la nostra storia

Talal Khrais - Dopo momenti difficili che ha conosciuto il Paese a causa della pandemia, i turisti tornano in Italia per godere della sua bellezza. Tanti arrivano per andare sulle montagne e sulle spiagge, altri per visitare i siti archeologici, in particolare quelli venuti alla luce recentemente. Molti sono i siti archeologici presenti in Italia, e selezionare i più belli è davvero un'impresa ardua. Del resto, il patrimonio artistico, culturale e architettonico è particolarmente vasto e vario, vista la storia millenaria della penisola. Mi limiterò parlare di nuove scoperte e di eventi culturali.


Comincio con l’importante evento della capitale, Roma. Fino al 2 ottobre 2022 i Musei Capitolini ospitano, all'interno degli spazi espositivi di Palazzo dei Conservatori, la mostra 'Cursus honorum. Il governo di Roma prima di Cesare'. Parte integrante del progetto La Roma della Repubblica. Il racconto dell'Archeologia, la mostra è incentrata sulle cariche pubbliche dei magistrati di età repubblicana, il cursus honorum, aspetto fondamentale della vita politica di Roma antica.

Sempre nella capitale, torna per la seconda edizione 'Festa Etrusca - La storia si racconta' manifestazione culturale dedicata all'archeologia e alla storia, in particolare agli strumenti per la loro divulgazione, dai libri alla rievocazione storica. Un'occasione di incontro, divertimento e scambio culturale tra i molteplici operatori del settore (Musei, Università, Centri di ricerca, Case editrici, Società e Cooperative archeologiche, Agenzie specializzate nel Turismo culturale, Associazioni Culturali) e il pubblico dei visitatori.

Presentata ufficialmente il 18 giugno durante RomArchè, il Salone dell'Editoria Archeologica, la seconda edizione del festival sarà itinerante e toccherà quattro musei in altrettante regioni d'Italia. Il programma di "Festa Etrusca" sarà ricchissimo e anche per la sua seconda edizione comprenderà aree espositive con libri di settore e realtà attive nella divulgazione archeologica e nella promozione del patrimonio culturale, tavole rotonde con studiosi ed esperti, attività di approfondimento: incontri con i protagonisti dell'archeologia, presentazioni di novità editoriali, laboratori per bambini e ragazzi, attività di valorizzazione con rievocazioni storiche e laboratori didattici sul mondo etrusco, visite guidate in collaborazione con il Museo.

Una sepoltura, risalente probabilmente al III secolo a.C., è stata rinvenuta in via Colonna Rotta, a Palermo, durante i lavori per la realizzazione del collettore fognario sud-est della città. "Il rinvenimento di una sepoltura, probabilmente databile al III secolo a.C., rinvenuta nell'area ai piedi di piazza Indipendenza a Palermo, apre a nuovi interrogativi e offre opportunità di ulteriori ricerche in un territorio molto ricco di stratificazioni storiche – afferma l'assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà - I nostri archeologi stanno effettuando approfondimenti e indagini che ci consentiranno una lettura più completa e puntuale del sito e del materiale emerso dallo scavo".


I lavori di scavo, effettuati dal commissario straordinario per la depurazione e coordinati dal Rup Francesco Morga, sono in corso sotto la vigilanza, il controllo preventivo e la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza dei Beni culturali di Palermo, diretta da Selima Giuliano, e in particolare della Sezione Archeologica.

'L'Isola dei Giganti' - A Oristano sarà la consegna del Premio Monte Prama al giornalista Piero Angela, il 2 luglio a Tharros (Oristano) uno dei momenti clou della manifestazione 'L'Isola dei Giganti - Festival internazionale di Archeologia', in programma in Sardegna dal 28 giugno al 3 luglio prossimi. Attraverso 7 appuntamenti in cinque diversi siti, il festival organizzato dalla Fondazione Mont'e Prama punta a far conoscere il patrimonio archeologico di Cabras (Oristano) e Barumini (Sardegna). Saranno presenti i direttori tra i più importanti musei archeologici d'Europa. Interverranno anche Paolo Giulierini (direttore del Man di Napoli), Barbara Faedda (direttrice dell'Italian Academy alla Columbia University) e Francesco Muscolino, direttore del Museo archeologico nazionale di Cagliari. La direzione scientifica della manifestazione e' affidata a Giorgio Murru, quella artistica al musicista Paolo Fresu. Il programma è stato presentato il 23 giugno a Cabras, include un format innovativo per la Sardegna: un conferenza spettacolo, in cui gli interventi dei massimi esperti nei campi dell'archeologia, dei beni culturali e museali si alterneranno a momenti d'intrattenimento. "Il Festival Internazionale dell'Archeologia, attrattore di cultura e di bellezza, si appresta a diventare un appuntamento costante per Cabras", ha sottolineato il sindaco Andrea Abis, nel presentare la manifestazione col presidente della Fondazione, Anthony Muroni.

"Cabras è un diamante che sta rivelando costantemente la capacità di risplendere grazie al suo patrimonio, e la recente scoperta delle nuove statue lo conferma", ha aggiunto il direttore scientifico del festival, Giorgio Murru. Il nostro compito è quello di valorizzare questo tesoro archeologico facendolo conoscere al mondo intero. Riaprire il sito alle visite, anche se temporaneamente, è segno del cambio di passo e della svolta che il territorio merita".

"Con l'appuntamento del Festival Internazionale dell'Archeologia si consolida il rapporto di collaborazione tra la Fondazione Barumini Sistema Cultura e la Fondazione Mont'e Prama", ha evidenziato Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, "che punta a rafforzare la cooperazione con importanti partner nel percorso di sviluppo di strategie mirate a valorizzare il nostro patrimonio storico, archeologico e culturale.


Sempre nel Sud del Paese, a Lecce sono rinvenuti frammenti di anfore sono da un team di ricercatori dell'Università del Salento della zona di mare chiamata "La Pierta", la baia compresa fra Torre Chianca e Torre Lapillo, (Lecce). Per i ricercatori i reperti provengono dalla

provincia africana della Tripolitania. Con ogni probabilità, appartengono a un unico carico navale, dal volume considerevole, diretta dal luogo di produzione a quella di consumo, verso l'Adriatico o il Mediterraneo orientale, il cui viaggio si è tragicamente interrotto fra Crotone e Porto Cesareo.

Le ipotesi sulla formazione sono ancora dibattute: il carico si è potuto frammentare con l'impatto con il fondale e con la devastante energia ambientale delle onde.

Altre importanti scoperte sono state fatte sempre nella stessa area: una nel sito archeologico di Scalo di Furno dove è stato rinvenuto un muro sommerso lungo circa 17 metri; l'altra riguarda invece un'ampia area pavimentata con centinaia di frammenti di ceramica artigianale locale e molti frammenti di ossa animali.

Sul promontorio di Torre Chianca e sulla punta del Belvedere si trovano poi, altri resti della stessa epoca e testimonianze di un'intensa frequentazione in età romano-imperiale: resti di muri e depositi di un insediamento forse legato allo sfruttamento delle risorse marine, come suggeriscono gli strati ricchi di conchiglie. Vicino Torre Chianca è stato rinvenuto il carico di una nave lapidaria romana, composta da cinque colonne monumentali e da un blocco di marmo cipollino proveniente dalle cave di Karystos, in Grecia. Le colonne sono lunghe circa 8,8 metri, con un peso totale di 78 t, e si trovano a una profondità di 4,5 metri.

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