BRICS 2025 - Protagonismo dei Paesi arabi e islamici
- Maddalena Celano
- 2 giorni fa
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BRICS 2025: Cuba entra tra i partner, protagonismo dei Paesi arabi e islamici nel nuovo ordine multipolare
Maddalena Celano (Assadakah News) - Il 16° vertice del gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), svoltosi il 6-7 luglio 2025 a Rio de Janeiro, ha segnato un punto di svolta nella configurazione geopolitica globale. Il summit ha consolidato l’allargamento del gruppo avviato nel 2024 e ha evidenziato l’emergere di una nuova alleanza multipolare che dà voce ai Paesi del Sud globale, opponendosi apertamente all’unilateralismo occidentale.
Composizione attuale dei BRICS
Il blocco originario, fondato nel 2009, comprende i cinque Paesi:
Brasile
Russia
India
Cina
Sudafrica
Nel corso del 2024-2025 il gruppo si è allargato con l’ingresso a pieno titolo di sei nuovi Paesi, portando il totale a undici membri:
Egitto
Iran
Emirati Arabi Uniti
Arabia Saudita
Algeria
Argentina
Oltre ai membri, il BRICS ha attivato un sistema di “partner strategici” tra cui figura Cuba, che ha partecipato attivamente all’ultimo vertice con status rafforzato.

Cuba: l’ingresso tra i partner strategici del BRICS
Una delle principali novità è stata la formalizzazione dell’ingresso di Cuba tra i partner ufficiali del BRICS. Si tratta di un evento simbolico e politico di straordinaria portata. Dopo decenni di embargo e isolamento imposto dagli Stati Uniti, l’isola caraibica viene ora riconosciuta come interlocutrice pienamente legittima in un contesto multilaterale alternativo.
La partecipazione di Cuba al vertice, al fianco di rappresentanti del Movimento dei Lavoratori Senza Terra (MST) brasiliano e di delegazioni sindacali e contadine, ha evidenziato l’intersezione tra cooperazione politica e solidarietà popolare. Sono stati annunciati nuovi programmi di scambio agricolo, medico e culturale tra Cuba e altri Paesi del blocco, con particolare attenzione all’autosufficienza alimentare, alla sovranità tecnologica e al rafforzamento dell’istruzione pubblica.
Questo riconoscimento rappresenta una vittoria diplomatica per Cuba, ma anche un chiaro messaggio contro le politiche sanzionatorie e coercitive degli Stati Uniti.

I Paesi arabi e islamici: nuova centralità nel BRICS allargato
Il vertice ha sancito la piena integrazione di nuovi membri arabi e islamici che stanno acquisendo un ruolo centrale: tra questi, oltre a Egitto, Iran ed Emirati Arabi Uniti, figurano anche Arabia Saudita, Algeria e altri paesi islamici che partecipano come osservatori o invitati speciali.
La presenza massiccia di questi attori ha testimoniato il crescente peso geopolitico del mondo arabo-islamico all’interno del sistema multipolare che il BRICS mira a costruire.
Il caso dell’Iran ha dominato l’agenda politica. Il summit ha condannato duramente gli attacchi aerei subiti da Teheran il 13 giugno 2025, esprimendo una solidarietà unanime alla Repubblica Islamica dell’Iran e richiedendo un’inchiesta internazionale indipendente. Il blocco ha inoltre chiesto un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, criticando l’inerzia delle istituzioni occidentali.
Non si tratta solo di dichiarazioni simboliche: i nuovi membri arabi e islamici del BRICS stanno costruendo progetti concreti di cooperazione Sud-Sud: interscambi bancari in valute locali, infrastrutture comuni, joint ventures energetiche, nuove piattaforme universitarie e accademie digitali con base nei Paesi musulmani.
La "Dichiarazione di Rio": intelligenza artificiale, clima e de-dollarizzazione
Il documento finale del vertice – la "Dichiarazione di Rio" – ha ribadito l’obiettivo di costruire un “ordine mondiale giusto, inclusivo e sostenibile”, ponendo l’accento su alcune priorità strategiche:
Una governance globale multilaterale, che riformi profondamente ONU, FMI e Banca Mondiale.
La de-dollarizzazione degli scambi e il potenziamento della Nuova Banca di Sviluppo (NDB), con la proposta di una valuta elettronica BRICS.
Una posizione condivisa sulla regolamentazione etica e geopolitica dell’intelligenza artificiale, a tutela della sovranità tecnologica dei Paesi emergenti.
L’impegno per una transizione ecologica giusta, che sarà discussa alla prossima COP30 prevista in Amazzonia nel 2025.
Il Sud globale si organizza: tra realismo e utopia

L’allargamento del BRICS non è solo numerico: è qualitativo e simbolico. Le nazioni una volta etichettate come “paesi in via di sviluppo” o marginalizzate nei consessi occidentali si stanno ora auto-organizzando per pesare di più nel governo globale, costruendo alleanze solide e concrete.
Il ruolo di Cuba e dei paesi arabi-islamici nel BRICS conferma l’ascesa di un ordine multipolare in cui la sovranità, la cooperazione e l’autodeterminazione delle nazioni emergenti sono al centro.
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