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Damasco - Walid Joumblatt apre alla nuova Siria?

  • 23 dic 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Assadakah Beirut - Ahmed Al-Charaa, il nuovo uomo forte di Damasco fino a pochi giorni fa noto come Al-Joulani, ha ricevuto una delegazione guidata dal leader socialista libanese Walid Joumblatt, e ha promesso che il suo Paese rispetterà la sovranità della Repubblica del Libano. La Siria, ha dichiarato Al-Charaa, non metterà in atto interferenze negative in Libano e rispetterà la sovranità della nazione, la sua integrità territoriale, la sua indipendenza decisionale e la sua stabilità.

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Joumblatt appare un leader ideale per aprire un dialogo interculturale e politico con la nuova Siria, proprio perché ha ancora aperta la questione dell’assassinio del padre Kamal Joumblatt, nel 1977, che imputa al regime di Assad, e molti altri omicidi di funzionari libanesi anti-siriani. Al-Charaa ha quindi invitato i libanesi a cancellare dalla memoria comune il ricordo della vecchia Siria in Libano.

Al-Charaa ha poi evidenziato che tutte le armi nel paese passeranno sotto il controllo statale, comprese quelle detenute dalle forze a guida curda. Il nuovo leader siriano ha anche assicurato che la sua amministrazione sta lavorando per proteggere le minoranze, evidenziando l'importanza della convivenza multietnica e multireligiosa. Da segnalare anche che, tredici anni dopo la sua chiusura, il Qatar ha riaperto l’ambasciata in Siria, secondo Paese, dopo la Turchia, ad aver annunciato ufficialmente la riapertura dele relazioni bilaterali.

L’annuncio del leader della coalizione HTS che ha rovesciato il regime di Bashar Al-Assad rassicura la comunità internazionale ed è arrivato anche nel corso dell’incontro a Damasco con Hakan Fidan, ministro degli esteri della Turchia, Paese che ha sostenuto la sua avanzata sulla capitale siriana.

Ulteriore apertura, la nomina della giovane attivista Aisha al-Dibs, all’ufficio per gli affari delle donne nell’amministrazione provvisoria del Paese, prima funzionaria donna di alto livello selezionata nella nuova compagine politico-governativa, che in precedenza ha lavorato nel campo degli aiuti umanitari.

La nuova Siria chiede alla comunità internazionale di revocare le sanzioni contro Damasco il prima possibile, per consentire al Paese di rimettersi in piedi e ai rifugiati di tornare a casa.

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