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EAU - Biennale di Architettura 2025 con "Pressure Cooker"

Aggiornamento: 16 apr

"Pressure Cooker", alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è curata dall'architetta e studiosa emiratina Azza Aboualam
"Pressure Cooker", alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è curata dall'architetta e studiosa emiratina Azza Aboualam

Patrizia Boi (Assadakah News) - Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti (EAU) si prepara a presentare la sua attesissima mostra, "Pressure Cooker", alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che aprirà i battenti il prossimo 10 maggio e proseguirà fino al 23 novembre 2025. Curata dall'architetta e studiosa emiratina Azza Aboualam, la mostra si addentra in un'indagine cruciale e quanto mai attuale: l'evoluzione del rapporto tra l'architettura e la produzione alimentare negli EAU, proponendo soluzioni innovative per un futuro più sostenibile sia a livello individuale che comunitario.


Attraverso un approccio profondamente radicato nella ricerca, "Pressure Cooker" affronta temi centrali come la sostenibilità e l'autosufficienza, esplorando soluzioni architettoniche specificamente concepite per gli ambienti aridi che caratterizzano il paesaggio degli Emirati.

Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti (EAU) si prepara a presentare la sua attesissima mostra, "Pressure Cooker"
Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti (EAU) si prepara a presentare la sua attesissima mostra, "Pressure Cooker"

La mostra riconosce la significativa transizione agraria globale in corso, le cui implicazioni per la sicurezza alimentare nel presente e nel futuro sono sempre più evidenti. Parallelamente, l'intensificarsi del cambiamento climatico minaccia di destabilizzare ulteriormente l'approvvigionamento di cibo e acqua, una sfida particolarmente sentita nella regione del Golfo.


In contrasto con le prospettive globali sulla sicurezza alimentare che spesso si affidano prevalentemente all'innovazione tecnologica centralizzata, "Pressure Cooker" adotta una prospettiva alternativa, focalizzandosi sulla creazione di una responsabilità condivisa all'interno delle comunità locali. La mostra svela una trama di storie globali e locali interconnesse, analizzando in profondità il legame intrinseco tra l'architettura e le metodologie di produzione alimentare.


Basandosi su una meticolosa ricerca d'archivio e su un intenso lavoro sul campo, la curatrice Aboualam esamina le infrastrutture esistenti per la coltivazione alimentare negli EAU. Queste infrastrutture, spesso situate in paesaggi ricchi di risorse ma oscurati, trascurati o fisicamente distanti dai centri urbani, diventano il punto di partenza per una riflessione sulle strategie di approvvigionamento alimentare del paese. La mostra esplora le soluzioni progettuali locali sviluppate nel corso degli anni in risposta a condizioni di scarsità alimentare, spaziando dalle tecniche vernacolari alle innovazioni tecnologicamente avanzate.

Un elemento centrale di "Pressure Cooker" è la sperimentazione con una serie di nuovi prototipi di serre
Un elemento centrale di "Pressure Cooker" è la sperimentazione con una serie di nuovi prototipi di serre

Un elemento centrale di "Pressure Cooker" è la sperimentazione con una serie di nuovi prototipi di serre. Attraverso questi assemblaggi innovativi, la mostra esplora come l'architettura possa attivamente rispondere alle sfide della sicurezza alimentare non solo degli EAU ma del mondo intero. L'obiettivo ultimo è quello di immaginare un futuro plausibile in cui queste forme architettoniche possano essere adattate, perfezionate e integrate in modo organico all'interno dei nostri ambienti costruiti e vissuti.


I risultati dettagliati della ricerca condotta da Azza Aboualam saranno presentati al pubblico veneziano e saranno ulteriormente approfonditi in una pubblicazione di accompagnamento. Questa esplorerà le diverse modalità in cui il cibo, l'architettura e l'ambiente costruito si intersecano e si influenzano reciprocamente, offrendo una prospettiva inedita e stimolante su un tema di importanza globale.


Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti per la 19ª Biennale Architettura è commissionato dalla Fondazione Salama bint Hamdan Al Nahyan e gode del sostegno del Ministero della Cultura degli EAU. La sua sede espositiva permanente si trova presso l'Arsenale—Sale d'Armi della Biennale di Venezia.

Tirocinio a Venezia
Tirocinio a Venezia

Tirocinio a Venezia


L'esperienza proposta dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) consiste in un tirocinio di un mese a Venezia durante le mostre internazionali d'arte e architettura de La Biennale di Venezia. Questo tirocinio offre a studenti e giovani professionisti l'opportunità di acquisire esperienza pratica nella supervisione delle operazioni quotidiane del Padiglione Nazionale degli EAU.


In sostanza, i tirocinanti saranno coinvolti attivamente nella gestione e nel funzionamento del padiglione durante l'evento biennale. Questo implica una serie di attività pratiche volte a garantire il corretto svolgimento della mostra e l'interazione con il pubblico.


Ecco i principali aspetti in cui consiste questa esperienza:


Supervisione delle operazioni quotidiane: I tirocinanti saranno coinvolti nel funzionamento quotidiano del padiglione, il che potrebbe includere la gestione dei flussi di visitatori, la fornitura di informazioni sulla mostra, la risoluzione di eventuali problemi logistici e l'assicurazione che lo spazio espositivo sia ben mantenuto.


Esperienza pratica: Il focus è sull'apprendimento "sul campo", acquisendo competenze direttamente attraverso il coinvolgimento nelle attività del padiglione.


Contesto internazionale: L'esperienza si svolge in un ambiente internazionale di grande prestigio come La Biennale di Venezia, offrendo l'opportunità di interagire con professionisti del settore artistico e architettonico provenienti da tutto il mondo.

Tirocinio a Venezia
Tirocinio a Venezia

Coinvolgimento con la mostra: I tirocinanti avranno l'opportunità di interagire da vicino con il contenuto della mostra del Padiglione degli EAU, acquisendo una comprensione approfondita dei temi e delle opere presentate.


Programma di formazione: Prima dell'esperienza a Venezia, i tirocinanti partecipano a un programma di formazione approfondito negli EAU, in collaborazione con importanti istituzioni culturali. Questo programma mira a prepararli a interagire in modo informato con il contenuto della mostra.


Scambio culturale: La presenza di tirocinanti italiani che lavorano a fianco dei colleghi emiratini presso il padiglione favorisce lo scambio culturale e offre una prospettiva locale sull'esperienza veneziana.


Opportunità di carriera: Per molti partecipanti, questo tirocinio rappresenta un trampolino di lancio per intraprendere carriere nel settore artistico e culturale, grazie all'esperienza acquisita e ai contatti stabiliti.


Rappresentazione degli EAU: I tirocinanti hanno anche un ruolo nel rappresentare gli Emirati Arabi Uniti su un'importante piattaforma globale, contribuendo alla presentazione della cultura e della creatività del paese.


In sintesi, il tirocinio offerto dagli EAU è un'immersione pratica e formativa nel cuore di uno dei più importanti eventi culturali internazionali, offrendo ai partecipanti l'opportunità unica di contribuire attivamente al funzionamento del Padiglione Nazionale e di crescere professionalmente in un contesto stimolante e multiculturale.


Azza Aboualam: Architetta e Curatrice


"Pressure Cooker", alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è curata dall'architetta e studiosa emiratina Azza Aboualam
"Pressure Cooker", alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è curata dall'architetta e studiosa emiratina Azza Aboualam

Azza Aboualam è un'architetta emiratina di spicco, attualmente Assistant Professor presso il College of Arts and Creative Enterprises della Zayed University di Dubai. È anche co-fondatrice e direttrice della ricerca di Holesum Studio, uno studio interdisciplinare di architettura e design con sedi a New York (USA) e Sharjah (EAU), fondato nel 2021 dopo la sua laurea alla Yale School of Architecture. La sua nomina a curatrice del Padiglione degli EAU per la Biennale Architettura 2025 testimonia il riconoscimento del suo talento e della sua profonda comprensione delle dinamiche tra architettura, società e ambiente.


La Partecipazione degli Emirati Arabi Uniti alla Biennale Arte 2024

La mostra, intitolata "Sites of Memory, Sites of Amnesia" e curata da Tarek Abou El Fetouh e Rasha Salti, ha offerto un'immersione nel mondo unico e complesso di Al Saadi, pioniere dell'arte concettuale negli EAU
La mostra, intitolata "Sites of Memory, Sites of Amnesia" e curata da Tarek Abou El Fetouh e Rasha Salti, ha offerto un'immersione nel mondo unico e complesso di Al Saadi, pioniere dell'arte concettuale negli EAU

Prima di concentrarsi sull'architettura, nel 2024 gli Emirati Arabi Uniti hanno partecipato alla 60ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia con una mostra dedicata all'influente artista emiratino Abdullah Al Saadi. La mostra, intitolata "Sites of Memory, Sites of Amnesia" e curata da Tarek Abou El Fetouh e Rasha Salti, ha offerto un'immersione nel mondo unico e complesso di Al Saadi, pioniere dell'arte concettuale negli EAU.


Il lavoro di Al Saadi è profondamente radicato nelle sue esperienze personali, nei paesaggi familiari del suo paese e nel potere evocativo della memoria. La mostra ha presentato una selezione di opere che spaziano tra diversi media, inclusi dipinti, sculture, installazioni e taccuini ricchi di disegni e annotazioni. Attraverso questi lavori, Al Saadi esplora temi di identità, appartenenza, tempo e la fragilità della memoria in un contesto di rapido cambiamento sociale e ambientale.

Abdullah Al Saadi and Tarek Abou El Fetouh. Photography by Daryll Borja. Image courtesy of National Pavilion UAE – La Biennale di Venezia
Abdullah Al Saadi and Tarek Abou El Fetouh. Photography by Daryll Borja. Image courtesy of National Pavilion UAE – La Biennale di Venezia

La pubblicazione che ha accompagnato la mostra, anch'essa intitolata Abdullah Al Saadi: Sites of Memory, Sites of Amnesia, ha ulteriormente arricchito la comprensione del suo lavoro attraverso saggi critici e approfondimenti sul suo processo creativo. La partecipazione di ha rappresentato un importante riconoscimento del suo contributo fondamentale alla scena artistica degli Emirati Arabi Uniti e del suo impatto sul dialogo artistico internazionale.


In conclusione, mentre la partecipazione del 2024 si è concentrata sull'esplorazione della memoria e dell'identità attraverso la lente dell'arte contemporanea, la partecipazione del 2025 con "Pressure Cooker" sposta il focus sull'architettura come strumento per affrontare sfide urgenti legate alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare. Entrambe le partecipazioni, tuttavia, testimoniano l'impegno continuo degli Emirati Arabi Uniti nel contribuire in modo significativo al discorso culturale e intellettuale internazionale attraverso la prestigiosa piattaforma della Biennale di Venezia.

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